Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Natalia Saurin – Happily even after
Video e opere di Natalia Saurin
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fondamenta Jahier
presenta
Happily even after
Era una fredda giornata d'inverno; bianchi fiocchi cadevano volteggiando dal cielo come piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla finestra aperta.
Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito con l'ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso.
Tanta era la bellezza di quelle tre stille rosso fiamma sul bianco immacolato che la regina pensò:
"Oh, se potessi avere una bambina dai capelli neri come l'ebano, dalle labbra rosse come il sangue e dalla pelle bianca come la neve!"
Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu dato il nome di Biancaneve. Ma dopo poco la regina si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il re si risposò.]
... La bambina crebbe bella e cortese, allevata dalla balia ed educata dalla bella matrigna.
Una vita agiata, ma noiosa, abiti sontuosi, però fuori moda, compagni di giochi simpatici, ma ... o troppo piccoli o troppo vecchi per lei,
giardini immensi come boschi e foreste, tanto da perdersi, e una matrigna tanto vanitosa da passare tutto il suo tempo davanti allo specchio per guardare dove fare il prossimo ritocchino.
insomma Biancaneve non ne poteva più.
Cosa avrebbe voluto una qualsiasi ragazzina adolescente di oggi al suo posto?
Libertà e soprattutto ...
... togliersi dai piedi quei nanetti sorridenti che la seguivano dappertutto...
"Bianca come la neve, nera come l'ebano e rossa come il sangue"..
Direi che ci siamo..
Forse nemmeno Kieślowski o Dario Argento avrebbero dato un interpretazione del colore in termini di narrazione così sottile come quella della cara Natalia..
E se è vero che la versione originale della favola, come tutte le fiabe popolari, da cui sono state tratte le versioni più moderne, disneyana e molte altre, era molto più dura e cruenta di quelle attuali assai edulcorate,
si potrebbe dire che Natalia ha trovato una chiave per una rilettura della stessa in termini di attualità e modernità.
Natalia sogna e racconta la novella con un suo gusto narrativo riconoscibile, continuando qui quell'indagine artistica sulla spasmodica ricerca di Felicità con la F maiuscola della contemporaneità, che percorre molta della sua opera, celando, ma non troppo, tra sorrisi e atmosfere magiche, una sagace ironia ed un grande punto di domanda sulle sue modalità di attuazione.
Per questo ed altro.. Fondamenta Jahier ospita Natalia ed il suo lavoro con molto interesse e altrettanta complicità.
Ed io? Beh, ho letto tante fiabe in versione originale, ho una casa di marzapane e sinceramente non mi stupirei se tra le varie notizie di cronaca dei nostri giorni.. la prossima fosse intitolata: ... E vissero tutti felici e contenti!
Ilaria Jahier
presenta
Happily even after
Era una fredda giornata d'inverno; bianchi fiocchi cadevano volteggiando dal cielo come piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla finestra aperta.
Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito con l'ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso.
Tanta era la bellezza di quelle tre stille rosso fiamma sul bianco immacolato che la regina pensò:
"Oh, se potessi avere una bambina dai capelli neri come l'ebano, dalle labbra rosse come il sangue e dalla pelle bianca come la neve!"
Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu dato il nome di Biancaneve. Ma dopo poco la regina si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il re si risposò.]
... La bambina crebbe bella e cortese, allevata dalla balia ed educata dalla bella matrigna.
Una vita agiata, ma noiosa, abiti sontuosi, però fuori moda, compagni di giochi simpatici, ma ... o troppo piccoli o troppo vecchi per lei,
giardini immensi come boschi e foreste, tanto da perdersi, e una matrigna tanto vanitosa da passare tutto il suo tempo davanti allo specchio per guardare dove fare il prossimo ritocchino.
insomma Biancaneve non ne poteva più.
Cosa avrebbe voluto una qualsiasi ragazzina adolescente di oggi al suo posto?
Libertà e soprattutto ...
... togliersi dai piedi quei nanetti sorridenti che la seguivano dappertutto...
"Bianca come la neve, nera come l'ebano e rossa come il sangue"..
Direi che ci siamo..
Forse nemmeno Kieślowski o Dario Argento avrebbero dato un interpretazione del colore in termini di narrazione così sottile come quella della cara Natalia..
E se è vero che la versione originale della favola, come tutte le fiabe popolari, da cui sono state tratte le versioni più moderne, disneyana e molte altre, era molto più dura e cruenta di quelle attuali assai edulcorate,
si potrebbe dire che Natalia ha trovato una chiave per una rilettura della stessa in termini di attualità e modernità.
Natalia sogna e racconta la novella con un suo gusto narrativo riconoscibile, continuando qui quell'indagine artistica sulla spasmodica ricerca di Felicità con la F maiuscola della contemporaneità, che percorre molta della sua opera, celando, ma non troppo, tra sorrisi e atmosfere magiche, una sagace ironia ed un grande punto di domanda sulle sue modalità di attuazione.
Per questo ed altro.. Fondamenta Jahier ospita Natalia ed il suo lavoro con molto interesse e altrettanta complicità.
Ed io? Beh, ho letto tante fiabe in versione originale, ho una casa di marzapane e sinceramente non mi stupirei se tra le varie notizie di cronaca dei nostri giorni.. la prossima fosse intitolata: ... E vissero tutti felici e contenti!
Ilaria Jahier
18
dicembre 2008
Natalia Saurin – Happily even after
Dal 18 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
FONDAMENTA JAHIER
Milano, Via Andrea Solari, 37/39, (Milano)
Milano, Via Andrea Solari, 37/39, (Milano)
Vernissage
18 Dicembre 2008, ore 18,30
Sito web
natalia.saurin.it
Autore




