L’idea di questa mostra nasce da una riflessione sul significato di fare arte oggi e sui fraintendimenti della contemporaneità. Il corpo, il tempo e la morte diventano il luogo privilegiato dell’azione. Su questi e altri pensieri si fonda il progetto di grande mostra realizzato da Fabbrica Arte, la cooperativa di beni culturali di Varese che gestisce il Chiostro di proprietà della Provincia di Varese, che mette a confronto la ricerca di quattro artisti, Peter Gilles, Ferdinando Greco, Birgit Kahle, Federico Simonelli, artisti che, nella loro diversità e singolare peculiarità, da tempo scavano nelle regioni più profonde dell’essere e del suo rapporto col mondo.



Dall’accostamento tematico e tecnico (i materiali sono i più disparati: dalla tela al piombo, dal sangue alla pietra, dal legno alla plastica) emerge, oltre al significato delle loro creazioni, una lettura internazionale e trasversale del fare artistico che aiuta a chiarire i significati intrinseci del creare e le possibilità dell’arte. Insomma, una mostra con valore didattico e cognitivo, in un momento in cui, forse, si è perso il significato originario del creare.

La mostra è curata da Lorella Giudici e Debora Ferrari, mentre nel catalogo Silvana Editoriale (edito in italiano-inglese-tedesco) trovano pagine anche i testi del critico tedesco Kraft e delle direttrici dei musei di Coblenza e Ratingen, coi quali è nata la collaborazione per il lavoro degli artisti sul tema del profondo e dove poi la mostra verrà trasferita nel 2006.



Fabbrica Arte ha avuto l'incarico dalla Provincia di Varese di elaborare e seguire un progetto di sviluppo e di gestione del Chiostro di Voltorre, in Gavirate sul Lago di Varese (uscita autostrada A8 6 Km), a pochi chilometri da Malpensa. L'architettura, monastero benedettino del XII sec., offre 1.000 mq di spazio espositivo particolarmente adatto ad ospitare, in una cornice unica, eventi di grande prestigio, come questa mostra sostenuta da Fondazione Comunitaria del Varesotto.