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New Thing
cinque pittori italiani emergenti che stanno suscitando grande interesse di critica e pubblico: Gabriele Arruzzo, Valerio Berruti, Flavio De Marco, Leonardo Greco, Paolo Maggis
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Spirale Arte artecontemporanea è lieta di presentare il progetto New Thing, curato da Luca Beatrice e dedicato a cinque pittori italiani emergenti che stanno suscitando grande interesse di critica e pubblico.
“Alla fine degli anni ’50 arrivò la New Thing, che per noi fu la liberazione dei suoni. Lo chiamavano anche Free Jazz, titolo di quell’album di Ornette Coleman, ma le etichette erano roba da bianchi. Noi criticavamo pure la parola jazz, per noi era la musica, punto.”.
Wu Ming 1, New Thing, 2004
La storia non è immobile e dunque una cosa può assumere un certo valore in un dato tempo e poi cambiare profondamente.
Prima della New Thing il jazz era considerato musica popolare e di intrattenimento, poi è diventato il sinonimo della ricerca e dell’avanguardia. Per buona parte del ‘900 la pittura equivaleva all’accademismo contro la sperimentazione, da alcuni anni invece il mainstream ha assunto altre forme artistiche destinando al dipingere un ruolo marginale. E proprio questa marginalità risulta la sua forza, e oggi la pittura appare come la forma d’arte più sperimentale e meno scontata.
Una pittura giovane che mescola le immagini al gesto, sorpassa la matrice fotografica e realistica attraverso la messa in primo piano del linguaggio. Colta, raffinata, densa di strati e significati.
La mostra offre un confronto tra i diversi linguaggi di cinque giovani artisti - Gabriele Arruzzo, Valerio Berruti, Flavio De Marco, Leonardo Greco, Paolo Maggis - il cui lavoro è accomunato dalla sperimentazione pittorica con modulazioni che vanno dall’astrazione con le soluzioni installative di Flavio De Marco alla figurazione acida e pop di Gabriele Arruzzo, dalla gestualità espressionistica di Paolo Maggis che si incontra con il romanticismo languido di Leonardo Greco, al segno elegante e minimale che domina la pittura ad affresco di Valerio Berruti. Il titolo, fortemente evocativo, rimanda appunto alla New Thing degli anni ’50, alla tensione verso la ricerca del nuovo, al ribaltamento della concezione e della percezione tipica della cultura visiva moderna. La mostra riflette sui diversi nuovi modi del dipingere e testimonia un’attitudine fresca e innovativa della pittura contemporanea in costante rinnovamento.
Gabriele Arruzzo
Roma, 1976. Vive a Pesaro
Valerio Berruti
Alba (Cuneo), 1977. Vive a Verduno (Cuneo)
Flavio De Marco
Lecce, 1975. Vive a Roma
Leonardo Greco
Modena, 1975. Vive a Piumazzo di Castelfranco Emilia (Modena)
Paolo Maggis
Milano, 1978. Vive a Milano
“Alla fine degli anni ’50 arrivò la New Thing, che per noi fu la liberazione dei suoni. Lo chiamavano anche Free Jazz, titolo di quell’album di Ornette Coleman, ma le etichette erano roba da bianchi. Noi criticavamo pure la parola jazz, per noi era la musica, punto.”.
Wu Ming 1, New Thing, 2004
La storia non è immobile e dunque una cosa può assumere un certo valore in un dato tempo e poi cambiare profondamente.
Prima della New Thing il jazz era considerato musica popolare e di intrattenimento, poi è diventato il sinonimo della ricerca e dell’avanguardia. Per buona parte del ‘900 la pittura equivaleva all’accademismo contro la sperimentazione, da alcuni anni invece il mainstream ha assunto altre forme artistiche destinando al dipingere un ruolo marginale. E proprio questa marginalità risulta la sua forza, e oggi la pittura appare come la forma d’arte più sperimentale e meno scontata.
Una pittura giovane che mescola le immagini al gesto, sorpassa la matrice fotografica e realistica attraverso la messa in primo piano del linguaggio. Colta, raffinata, densa di strati e significati.
La mostra offre un confronto tra i diversi linguaggi di cinque giovani artisti - Gabriele Arruzzo, Valerio Berruti, Flavio De Marco, Leonardo Greco, Paolo Maggis - il cui lavoro è accomunato dalla sperimentazione pittorica con modulazioni che vanno dall’astrazione con le soluzioni installative di Flavio De Marco alla figurazione acida e pop di Gabriele Arruzzo, dalla gestualità espressionistica di Paolo Maggis che si incontra con il romanticismo languido di Leonardo Greco, al segno elegante e minimale che domina la pittura ad affresco di Valerio Berruti. Il titolo, fortemente evocativo, rimanda appunto alla New Thing degli anni ’50, alla tensione verso la ricerca del nuovo, al ribaltamento della concezione e della percezione tipica della cultura visiva moderna. La mostra riflette sui diversi nuovi modi del dipingere e testimonia un’attitudine fresca e innovativa della pittura contemporanea in costante rinnovamento.
Gabriele Arruzzo
Roma, 1976. Vive a Pesaro
Valerio Berruti
Alba (Cuneo), 1977. Vive a Verduno (Cuneo)
Flavio De Marco
Lecce, 1975. Vive a Roma
Leonardo Greco
Modena, 1975. Vive a Piumazzo di Castelfranco Emilia (Modena)
Paolo Maggis
Milano, 1978. Vive a Milano
24
maggio 2005
New Thing
Dal 24 maggio al 02 luglio 2005
giovane arte
Location
MARCOROSSI ARTECONTEMPORANEA
Milano, Corso Venezia, 29, (Milano)
Milano, Corso Venezia, 29, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 11.00 - 19.30; sabato 10.00 - 19.30
Vernissage
24 Maggio 2005, ore 18,30
Autore
Curatore




