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Night’s Dream
Nelle due sequenze di lavori presentati da Deborah Napolitano e Adrian Tranquilli è chiara l’idea di tenere viva una riconoscibilità oggettuale nell’ambito delle strategie fatali come sappiamo l’oggetto ha preso il posto del soggetto che rende immediatamente chiara la percezione iconografica
Comunicato stampa
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La Kyro Art Gallery di Pietrasanta è lieta di annunciare Night’s Dream, doppia personale in galleria di Deborah Napolitano e Adrian Tranquilli che sarà inaugurata sabato 05 luglio alle ore 19:00.
Nelle due sequenze di lavori presentati da Deborah Napolitano e Adrian Tranquilli è chiara l’idea di tenere viva una riconoscibilità oggettuale – nell’ambito delle strategie fatali come sappiamo l’oggetto ha preso il posto del soggetto – che rende immediatamente chiara la percezione iconografica e che tuttavia propone ulteriori piste di lettura, legate al sociale, aperte a interrogativi e a modelli culturali d’ampio impatto emotivo.
Muovendo dalla confluenza – nonché dalla sintesi – di differenti piani del sapere e recuperando dall’epica del Novecento la figura del supereroe (di Batman, di Spider-Man, di Superman), Adrian Tranquilli mette sotto scacco il silenzio con una iconosfera che è via d’uscita da ogni senso unico e breccia sottile verso un’apocalisse visiva fatta di potenti mormorii, di scricchiolii della coscienza, di scene sospese e spericolate, di corpi dalle posture mistiche, date mediante una controllatissima teatralità in cui si avverte la nudità del desiderio, stretta allo spazio del pensiero. Nei quattro lavori proposti per Night’s Dream – How The End Always Is (2023), In Excelsis 7 (2024), In Excelsis 8 (2024) e In Excelsis 9 (2025) – Tranquilli segue la via dell’arcisenso, così come delineato da Aldo Masullo: ovvero di un Ursinn che non è né prima né dopo questo o quel sentire, ma è sempre del sentire la condizione originaria.
Con un insieme di mitis ovium, un flock cromaticamente variegato, Deborah Napolitano amplifica dal canto suo l’ironico e ormai non più solitario Autoritratto (la pecora nera) del 2017 per porre al centro dell’attenzione la capacità di scavare ad ampio raggio in un territorio culturale che evita l’etichetta e il conformismo sociale per affrontare tematiche che si illimpidiscono sotto il segno lucente dell’identità, della singolarità, della particolarità, dell’inclusione a una sana communitas ex gregis dove ogni singolo capo ha il manto d’un colore – black, red, yellow, blu – che simboleggia un diverso sempre diverso dal diverso.
Da latitudini diverse Napolitano e Tranquilli lasciano scivolare di mano gli occhi per dirigere lo sguardo in un territorio laterale, fatto di esclusività, di allucinate contorsioni, di potenti e indispensabili difformità che diventano pensiero dominante d’una resistenza, d’una pratica della diffidenza quotidiana dove l’escluso ribalta lo stato di diversità per fenomenarsi in quanto eccezione, rarità, unicità, fino a ridefinire il volto dell’altro che ogni altro può diventare.
Nelle due sequenze di lavori presentati da Deborah Napolitano e Adrian Tranquilli è chiara l’idea di tenere viva una riconoscibilità oggettuale – nell’ambito delle strategie fatali come sappiamo l’oggetto ha preso il posto del soggetto – che rende immediatamente chiara la percezione iconografica e che tuttavia propone ulteriori piste di lettura, legate al sociale, aperte a interrogativi e a modelli culturali d’ampio impatto emotivo.
Muovendo dalla confluenza – nonché dalla sintesi – di differenti piani del sapere e recuperando dall’epica del Novecento la figura del supereroe (di Batman, di Spider-Man, di Superman), Adrian Tranquilli mette sotto scacco il silenzio con una iconosfera che è via d’uscita da ogni senso unico e breccia sottile verso un’apocalisse visiva fatta di potenti mormorii, di scricchiolii della coscienza, di scene sospese e spericolate, di corpi dalle posture mistiche, date mediante una controllatissima teatralità in cui si avverte la nudità del desiderio, stretta allo spazio del pensiero. Nei quattro lavori proposti per Night’s Dream – How The End Always Is (2023), In Excelsis 7 (2024), In Excelsis 8 (2024) e In Excelsis 9 (2025) – Tranquilli segue la via dell’arcisenso, così come delineato da Aldo Masullo: ovvero di un Ursinn che non è né prima né dopo questo o quel sentire, ma è sempre del sentire la condizione originaria.
Con un insieme di mitis ovium, un flock cromaticamente variegato, Deborah Napolitano amplifica dal canto suo l’ironico e ormai non più solitario Autoritratto (la pecora nera) del 2017 per porre al centro dell’attenzione la capacità di scavare ad ampio raggio in un territorio culturale che evita l’etichetta e il conformismo sociale per affrontare tematiche che si illimpidiscono sotto il segno lucente dell’identità, della singolarità, della particolarità, dell’inclusione a una sana communitas ex gregis dove ogni singolo capo ha il manto d’un colore – black, red, yellow, blu – che simboleggia un diverso sempre diverso dal diverso.
Da latitudini diverse Napolitano e Tranquilli lasciano scivolare di mano gli occhi per dirigere lo sguardo in un territorio laterale, fatto di esclusività, di allucinate contorsioni, di potenti e indispensabili difformità che diventano pensiero dominante d’una resistenza, d’una pratica della diffidenza quotidiana dove l’escluso ribalta lo stato di diversità per fenomenarsi in quanto eccezione, rarità, unicità, fino a ridefinire il volto dell’altro che ogni altro può diventare.
05
luglio 2025
Night’s Dream
Dal 05 luglio al 05 agosto 2025
arte contemporanea
Location
KYRO ART GALLERY
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 29, (Lucca)
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 29, (Lucca)
Orario di apertura
11-13 e 18-23
Vernissage
5 Luglio 2025, 19:00
Sito web
Editore
Kyro Art Gallery
Autore
Curatore
Autore testo critico





