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Nuvola Quantica di Jacopo Mandich
Una grotta di affinamento per formaggi, una galleria espositiva di opere d’arte, una
caverna urbana di relazioni. Cibo, suggestione, crocevia, oggi incarnato in Taste Gallery,
un nuovo spazio per l’arte a Roma, dove il buono si unisce al bello.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una grotta di affinamento per formaggi, una galleria espositiva di opere d'arte, una
caverna urbana di relazioni. Cibo, suggestione, crocevia, oggi incarnato in Taste Gallery,
un nuovo spazio per l'arte a Roma, dove il buono si unisce al bello. Negli antichi magazzini
alimentari del quartiere Testaccio – architettonicamente costituiti da lunghi tunnel con volta
a botte e una temperatura costante sui 12° – il Monte de' Cocci si forma con i frammenti di
anfore (ancora visibili), usate per il trasporto delle merci scaricate nel vicino porto fluviale
sul Tevere. In questo luogo, storicamente pulsante, l’attività è infinita e instancabile.
Testaccio è stato inaugurato a ottobre, ora è il turno della galleria Taste Gallery. Il
nome "Taste", di derivazione inglese, significa assaporare e gustare, sia in riferimento al
cibo – con Vincenzo Mancino alla guida di d.o.l. – che all'arte, con la curatrice Marlene
Scalise di Riscarti Festival.
In questo spazio, opere d’arte si intrecciano con "capolavori" gastronomici: formaggi
d’autore, testimonianze della ricerca e dell'abilità tecnica dell’uomo. Questi si fondono con
le creazioni artistiche, nate dalla stessa sapienza artigianale, dando vita a oggetti che
nutrono l’intelletto, lo spirito e l’immaginazione. Entrambe le espressioni, arte e
gastronomia, partono da un’etica – ovvero dalla soddisfazione del fare – e giungono al
bello, alla fusione tra etica ed estetica. In questo caso, l’etica, il "saper fare", si trasforma
in arte, una dimensione estetica che tende al bello, senza mai rinunciare al buono.
Taste Gallery è un luogo dove assaporare, toccare (anche nella sua accezione di
indagare) e filosofeggiare, immersi nei lunghi tavoli sociali, mentre ci lasciamo inghiottire
dal centro della galleria, abbandonando l’entrata.
Qui, emerge l’allegoria della Caverna di Platone, dove Socrate descrive un gruppo di
prigionieri che vive in una caverna. Alle loro spalle, un grande fuoco illumina figure di
oggetti, animali e altri uomini, proiettando le ombre sulla parete di fronte. Queste ombre
sono l’unica realtà che i prigionieri conoscono, costretti a guardarle senza poter voltarsi.
Così, credono che le ombre siano reali.
Dall'illusione quotidiana, in cui siamo spesso immersi nei nostri dispositivi elettronici,
riscopriamo la verità attraverso l'arte. In questa prima mostra a Taste Gallery, con l’artista
Jacopo Mandich, ogni essere umano è visto come un'antenna che riceve e scambia
energie con ciò che lo circonda. I cellulari dei visitatori diventeranno strumenti per
percepire la presenza, alterando l’ambiente. Le opere, intitolate Something (qualcosa),
sollecitano l’attenzione del pubblico, giocando sulla tensione e proponendo equilibri in
divenire. L’artista ha realizzato installazioni site-specific per esplorare la natura delle
percezioni umane, tra il tangibile e l’intangibile.
"Nuvola Quantica", l’installazione che inaugura Taste Gallery, invita a entrare in un sogno
che ribalta la realtà, come travolti da un destino insolito. Non mancano rimandi a opere
contemporanee come The Truman Show e Matrix, che si ispirano al mito di Platone.
"Nuvola Quantica" galleggia nel buio: una struttura geometrica irregolare che si proietta
nello spazio in rapporto all’occhio del visitatore, invitandolo a illuminare l’opera per riuscire
a vederla.
Materia oscura, struttura in ferro, percezione e realtà, tempo sospeso: queste sono le
suggestioni che emergono. "Nuvola Quantica", infatti, allontana dalla verità, «cogliendo
una piccola parte di ciascun oggetto, una copia», una copia di un oggetto che è a sua
volta copia del vero essere, che si trova solo nel mondo delle Idee.
Taste’accio Nuvola Quantica Taste gallery
Le opere d’arte conducono il visitatore in un viaggio emozionale, in un processo di
dissolvenza, dove la materia si trasforma nell’essenza pura delle cose, nel non finito, nella
visione dissolta dell’immagine, e nella rievocazione onirica della realtà in mutamento. Ciò
che appare, tra il reale e l’effimero, cattura il movimento antico della ricerca del vero.
Legno, ferro, pietra e altri materiali si intrecciano tra loro, generando potenti e vibranti
strutture scultoree, con l’intento di esplorare le energie nascoste e intangibili che muovono
il flusso umano.
Come nel Simposio dell’antichità, dove la filosofia nasceva a tavola, a Taste Gallery
l’unione di arte e cibo diventa un mezzo per rafforzare il legame con questo luogo storico,
attraverso i sensi e le emozioni che la bellezza e il gusto suscitano.
caverna urbana di relazioni. Cibo, suggestione, crocevia, oggi incarnato in Taste Gallery,
un nuovo spazio per l'arte a Roma, dove il buono si unisce al bello. Negli antichi magazzini
alimentari del quartiere Testaccio – architettonicamente costituiti da lunghi tunnel con volta
a botte e una temperatura costante sui 12° – il Monte de' Cocci si forma con i frammenti di
anfore (ancora visibili), usate per il trasporto delle merci scaricate nel vicino porto fluviale
sul Tevere. In questo luogo, storicamente pulsante, l’attività è infinita e instancabile.
Testaccio è stato inaugurato a ottobre, ora è il turno della galleria Taste Gallery. Il
nome "Taste", di derivazione inglese, significa assaporare e gustare, sia in riferimento al
cibo – con Vincenzo Mancino alla guida di d.o.l. – che all'arte, con la curatrice Marlene
Scalise di Riscarti Festival.
In questo spazio, opere d’arte si intrecciano con "capolavori" gastronomici: formaggi
d’autore, testimonianze della ricerca e dell'abilità tecnica dell’uomo. Questi si fondono con
le creazioni artistiche, nate dalla stessa sapienza artigianale, dando vita a oggetti che
nutrono l’intelletto, lo spirito e l’immaginazione. Entrambe le espressioni, arte e
gastronomia, partono da un’etica – ovvero dalla soddisfazione del fare – e giungono al
bello, alla fusione tra etica ed estetica. In questo caso, l’etica, il "saper fare", si trasforma
in arte, una dimensione estetica che tende al bello, senza mai rinunciare al buono.
Taste Gallery è un luogo dove assaporare, toccare (anche nella sua accezione di
indagare) e filosofeggiare, immersi nei lunghi tavoli sociali, mentre ci lasciamo inghiottire
dal centro della galleria, abbandonando l’entrata.
Qui, emerge l’allegoria della Caverna di Platone, dove Socrate descrive un gruppo di
prigionieri che vive in una caverna. Alle loro spalle, un grande fuoco illumina figure di
oggetti, animali e altri uomini, proiettando le ombre sulla parete di fronte. Queste ombre
sono l’unica realtà che i prigionieri conoscono, costretti a guardarle senza poter voltarsi.
Così, credono che le ombre siano reali.
Dall'illusione quotidiana, in cui siamo spesso immersi nei nostri dispositivi elettronici,
riscopriamo la verità attraverso l'arte. In questa prima mostra a Taste Gallery, con l’artista
Jacopo Mandich, ogni essere umano è visto come un'antenna che riceve e scambia
energie con ciò che lo circonda. I cellulari dei visitatori diventeranno strumenti per
percepire la presenza, alterando l’ambiente. Le opere, intitolate Something (qualcosa),
sollecitano l’attenzione del pubblico, giocando sulla tensione e proponendo equilibri in
divenire. L’artista ha realizzato installazioni site-specific per esplorare la natura delle
percezioni umane, tra il tangibile e l’intangibile.
"Nuvola Quantica", l’installazione che inaugura Taste Gallery, invita a entrare in un sogno
che ribalta la realtà, come travolti da un destino insolito. Non mancano rimandi a opere
contemporanee come The Truman Show e Matrix, che si ispirano al mito di Platone.
"Nuvola Quantica" galleggia nel buio: una struttura geometrica irregolare che si proietta
nello spazio in rapporto all’occhio del visitatore, invitandolo a illuminare l’opera per riuscire
a vederla.
Materia oscura, struttura in ferro, percezione e realtà, tempo sospeso: queste sono le
suggestioni che emergono. "Nuvola Quantica", infatti, allontana dalla verità, «cogliendo
una piccola parte di ciascun oggetto, una copia», una copia di un oggetto che è a sua
volta copia del vero essere, che si trova solo nel mondo delle Idee.
Taste’accio Nuvola Quantica Taste gallery
Le opere d’arte conducono il visitatore in un viaggio emozionale, in un processo di
dissolvenza, dove la materia si trasforma nell’essenza pura delle cose, nel non finito, nella
visione dissolta dell’immagine, e nella rievocazione onirica della realtà in mutamento. Ciò
che appare, tra il reale e l’effimero, cattura il movimento antico della ricerca del vero.
Legno, ferro, pietra e altri materiali si intrecciano tra loro, generando potenti e vibranti
strutture scultoree, con l’intento di esplorare le energie nascoste e intangibili che muovono
il flusso umano.
Come nel Simposio dell’antichità, dove la filosofia nasceva a tavola, a Taste Gallery
l’unione di arte e cibo diventa un mezzo per rafforzare il legame con questo luogo storico,
attraverso i sensi e le emozioni che la bellezza e il gusto suscitano.
27
marzo 2025
Nuvola Quantica di Jacopo Mandich
Dal 27 marzo al 13 aprile 2025
arte contemporanea
Location
TASTE_GALLERY
Roma, Via di Monte Testaccio, 91, (RM)
Roma, Via di Monte Testaccio, 91, (RM)
Biglietti
15 euro con degustazione
ingresso libero su appuntamento tasteaccio@gmail.com
Orario di apertura
Le date prenotabili per mostra e degustazione (abbinamento cibo e vino)
con contributo di 15 euro, orario dalle ore 18.00 alle ore 23.00:
27/28/29 Marzo; 4/5 Aprile; 11/12 Aprile;
Nelle seguenti date si può visitare la mostra ad ingresso libero,
da martedì a sabato dalle ore 11.00 alle ore 17.00:
1/2/3/4/5 Aprile; 8/9/10/11/12 Aprile.
Vernissage
27 Marzo 2025, 18 -23 h
Sito web
Autore
Curatore
Produzione organizzazione




