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Obiettivo verità
Foto di Flavio Micheli e Piero Pompili.
Comunicato stampa
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Il titolo della mostra, Obiettivo verità, non allude tanto al raggiungimento-disvelamento di monolitiche verità (sappiamo quanto questo termine sia stato oggetto di riflessione da parte del pensiero critico del Novecento) quanto, piuttosto, a una tensione, a un modo di procedere che costituisce il dato etico ed estetico del lavoro di artista.
La verità in sé è un involucro vuoto. Credere nella possibilità della verità vuol dire tendere ad essa. Tendere non vuol dire raggiungere, in quanto la verità è sempre oltre: mai, però, altrove.
Gli artisti che la Galleria La Nuova Pesa presenta in occasione della seconda edizione de La Notte Bianca, Flavio Micheli e Piero Pompili, provengono da percorsi artistici e di formazione quanto mai diversi tra loro.
Flavio Micheli, la cui attività si svolge prevalentemente tra l’ Italia e la Svizzera, è alla sua seconda mostra alla Nuova Pesa.
In questa occasione l’artista presenta due serie di lavori. Nella serie dal titolo PARKS, superfici monocrome specchianti e immagini di parchi vengono ravvicinate a dittico, ponendo così in relazione le specifiche capacità figurali, rispettivamente della fotografia e dello specchio.
PARKS sono immagini fotografiche di parchi che rappresentano in modo emblematico la natura domata dal pensiero. Benché si tratti di alberi veri e reali, la loro presenza, subordinata ad una sorta di disegno scenografico, li fa apparire come comparse, come modelli di natura.
Questa discrepanza fra realtà vera e realtà apparente viene ulteriormente evidenziata dall’illusione del mezzo fotografico. Il parallelismo della rappresentazione tra la superficie monocroma specchiante e l’immagine fotografica avviluppa le due parti in un dialogo che solo in apparenza tratta questi singoli fenomeni separatamente, mentre invece li annoda l’uno con l’altro in maniera inestricabile.
Nel gruppo di lavori dal titolo “Z-Series”, Micheli interviene direttamente sull’immagine fotografica. Sono rappresentazioni di luoghi che hanno un denominatore comune: l’assenza o l’atemporalità. Sono immagini in attesa. L’intervento digitale consiste nell’azzeramento della parte centrale dell’immagine, provocando così un’interferenza nella percezione narrativa. Le “Z-Series” si sottraggono alle possibili verità della fotografia e si propongono come immagini strumentali.
Sono dunque i territori fra rappresentazione e presenza, fra realtà e realtà sottratta che Flavio Micheli percorre nella sua ricerca artistica. Attraverso la trasposizione mediale, egli intreccia i suoi soggetti nel gioco indissolubile del vedere immagini e di immaginare realtà ed artificio.
Piero Pompili, il cui lavoro è da sempre concentrato su soggetti di una umanità periferica e sommersa, percepita nel suo dato fisico, mai estetizzata e quindi resa incorporea, presenta un lavoro del 1993, “La Sacra famiglia (e i suoi sogni)”, punto di avvio della sua ricerca, e un gruppo di ritratti in bianco e nero realizzati a partire da quella data fino al 2002.
“La Sacra famiglia”, groviglio di corpi distesi sulla sabbia di Roma, anticipa e contiene i temi politici presenti nella scelta di mostrare quei corpi, quale luoghi di resistenza a un potere che proprio sul corpo, e sulla sua gestione, ha giocato la propria pervasività.
Se certi modelli ed attitudini comportamentali del nostro tempo hanno svilito il corpo al semplice rango di materia proiettiva ed apparente, addomesticabile e sacrificabile, da fare e disfare, da alterare e abusare, Piero Pompili satura la separazione in atto fra corpo come semplice contenitore e corpo quale contenuto: la posta in gioco non corrisponde ad altro che ad un atto restaurativo della consustanzialità d’unione fra corpo-significato e corpo-significante (M. De Candia).
La verità in sé è un involucro vuoto. Credere nella possibilità della verità vuol dire tendere ad essa. Tendere non vuol dire raggiungere, in quanto la verità è sempre oltre: mai, però, altrove.
Gli artisti che la Galleria La Nuova Pesa presenta in occasione della seconda edizione de La Notte Bianca, Flavio Micheli e Piero Pompili, provengono da percorsi artistici e di formazione quanto mai diversi tra loro.
Flavio Micheli, la cui attività si svolge prevalentemente tra l’ Italia e la Svizzera, è alla sua seconda mostra alla Nuova Pesa.
In questa occasione l’artista presenta due serie di lavori. Nella serie dal titolo PARKS, superfici monocrome specchianti e immagini di parchi vengono ravvicinate a dittico, ponendo così in relazione le specifiche capacità figurali, rispettivamente della fotografia e dello specchio.
PARKS sono immagini fotografiche di parchi che rappresentano in modo emblematico la natura domata dal pensiero. Benché si tratti di alberi veri e reali, la loro presenza, subordinata ad una sorta di disegno scenografico, li fa apparire come comparse, come modelli di natura.
Questa discrepanza fra realtà vera e realtà apparente viene ulteriormente evidenziata dall’illusione del mezzo fotografico. Il parallelismo della rappresentazione tra la superficie monocroma specchiante e l’immagine fotografica avviluppa le due parti in un dialogo che solo in apparenza tratta questi singoli fenomeni separatamente, mentre invece li annoda l’uno con l’altro in maniera inestricabile.
Nel gruppo di lavori dal titolo “Z-Series”, Micheli interviene direttamente sull’immagine fotografica. Sono rappresentazioni di luoghi che hanno un denominatore comune: l’assenza o l’atemporalità. Sono immagini in attesa. L’intervento digitale consiste nell’azzeramento della parte centrale dell’immagine, provocando così un’interferenza nella percezione narrativa. Le “Z-Series” si sottraggono alle possibili verità della fotografia e si propongono come immagini strumentali.
Sono dunque i territori fra rappresentazione e presenza, fra realtà e realtà sottratta che Flavio Micheli percorre nella sua ricerca artistica. Attraverso la trasposizione mediale, egli intreccia i suoi soggetti nel gioco indissolubile del vedere immagini e di immaginare realtà ed artificio.
Piero Pompili, il cui lavoro è da sempre concentrato su soggetti di una umanità periferica e sommersa, percepita nel suo dato fisico, mai estetizzata e quindi resa incorporea, presenta un lavoro del 1993, “La Sacra famiglia (e i suoi sogni)”, punto di avvio della sua ricerca, e un gruppo di ritratti in bianco e nero realizzati a partire da quella data fino al 2002.
“La Sacra famiglia”, groviglio di corpi distesi sulla sabbia di Roma, anticipa e contiene i temi politici presenti nella scelta di mostrare quei corpi, quale luoghi di resistenza a un potere che proprio sul corpo, e sulla sua gestione, ha giocato la propria pervasività.
Se certi modelli ed attitudini comportamentali del nostro tempo hanno svilito il corpo al semplice rango di materia proiettiva ed apparente, addomesticabile e sacrificabile, da fare e disfare, da alterare e abusare, Piero Pompili satura la separazione in atto fra corpo come semplice contenitore e corpo quale contenuto: la posta in gioco non corrisponde ad altro che ad un atto restaurativo della consustanzialità d’unione fra corpo-significato e corpo-significante (M. De Candia).
18
settembre 2004
Obiettivo verità
Dal 18 settembre al 22 ottobre 2004
fotografia
Location
LA NUOVA PESA CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Del Corso, 530, (Roma)
Roma, Via Del Corso, 530, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 15.00-19.00
Vernissage
18 Settembre 2004, 19.00-24.00



