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Omaggio a Dante Villa
La mostra presenta più di 20 opere di Dante Villa, artista che ha lavorato al confine tra pittura e scultura, raggiungendo risultati di grande novità, in particolare negli anni ’60-’70 del ‘900 ed offre l’opportunità di approfondire il suo percorso, dopo l’esposizione che la Galleria ha organizzato nei proprii spazi nel 2002
Comunicato stampa
Segnala l'evento
2 maggio al 24 giugno 2007, da martedì a domenica dalle 16.30 alle 19.30, oppure su appuntamento
Inaugurazione: sabato 12 maggio ore 18
La mostra presenta più di 20 opere di Dante Villa, artista che ha lavorato al confine tra pittura e scultura, raggiungendo risultati di grande novità, in particolare negli anni ’60-’70 del ‘900 ed offre l’opportunità di approfondire il suo percorso, dopo l’esposizione che la Galleria ha organizzato nei proprii spazi nel 2002.
Dante Villa arriva abbastanza tardi a lavorare come artista. Era nato a Calco (Como), nel 1919 e si era trasferito a Genova con la famiglia dopo la metà degli anni Trenta. Come molti uomini della sua generazione, aveva combattuto in guerra, ma dopo l’8 settembre del 1943 si era rifugiato in Svizzera, era stato internato nel campo di Murren, capitando in un gruppo di giovani intellettuali, tra i quali erano Lamberto Vitali e Giorgio Strehler.
Ritornato a Genova nel 1945, il giovane Villa si impiega in una ditta di importazione ed esportazione , studia l’arte con passione, e sul finire degli anni Cinquanta, sperimenta egli stesso le sue scoperte.
Nel 1957 comincia a lavorare alla sua prima opera, “Costellazioni”, in metallo, bidimensionale, che sembra porsi al confine tra il piano e lo spazio. A “ Costellazioni” seguono altre sculture, costruite saldando tra loro lamiere industriali di metallo, tra le quali si innesta qualche rete metallica, e colorandole ad olio. Le forme si fanno geometriche, come frutto di una rotazione e di una scomposizione che discende da Kupka, Gabo e Pevsner, destinate ad evolversi nei lavori successivi, mentre la rete occupa porzioni più estese dell’opera. Nascono così “Trasparenze” , “Struttura inquieta”, “ Binomio antitetico”, tutte presenti in mostra. Incorniciate in ferro, le sculture sono a giorno, in una relazione aperta con lo spazio reale.
Sul finire del 1961, la ricerca di Villa incomincia ad assumere una nuova direzione , viene abbandonata la cornice in ferro, le sculture sembrano emergere da una lastra di perspex. Sono lavori, come “Improvviso”, giocati su una modulazione della trasparenza, da quella assoluta del perspex a quella vibratile della rete
Dal marzo 1962Villa sviluppa la sua ricerca su uno dei materiali con i quali aveva eseguito le sue opere , la rete metallica : la serie delle “Vibrazioni”propone opere, che, come “Vibrazioni 31”, emergono da uno spazio dialettico tra l’io e il mondo, nel lacerarsi della rete l’artista rivela una dimensione esistenziale che è quella della sua epoca. Nello stesso periodo, indaga lo spazio con una serie di lavori più piccoli, quasi un’apparizione di rete metallica che emerge come una parvenza che si chiude o si apre nella realtà, racchiudendone l’atmosfera.
Nel corso del 1963, la serie dei lavori che utilizzano la rete subisce una naturale evoluzione, le forme si fanno frastagliate e diventano “Organismi”, Villa sviluppa la sua ricerca sullo spazio curvo e sugli organismi studiandone le varie possibilità. Nell’ottobre dello stesso anno, si fa strada una nuova serie, “Allotropia”, termine che indica la compresenza di parole diverse, ma della stessa origine. In queste opere si combina nella fase iniziale lo spazio curvo, con una suddivisione geometrica dei piani, che ospitano al loro interno organismi di diverse dimensioni, compressi entro vere e proprie sequenze stereometriche o cinematografiche.
Dal 1971 l’artista lavora alla serie “Polimorfico”, nella quale l’elemento quadrato convive con forme di fantasia, su un fondo di tempera industriale: “Polimorfico 48” e “Polimorfico 58” sono opere dall’effetto pittorico, che sembrano inserirsi nella scia di certa pittura astratta italiana.
Catalogo in galleria, con testo critico di Alessandra Gagliano Candela.
Inaugurazione: sabato 12 maggio ore 18
La mostra presenta più di 20 opere di Dante Villa, artista che ha lavorato al confine tra pittura e scultura, raggiungendo risultati di grande novità, in particolare negli anni ’60-’70 del ‘900 ed offre l’opportunità di approfondire il suo percorso, dopo l’esposizione che la Galleria ha organizzato nei proprii spazi nel 2002.
Dante Villa arriva abbastanza tardi a lavorare come artista. Era nato a Calco (Como), nel 1919 e si era trasferito a Genova con la famiglia dopo la metà degli anni Trenta. Come molti uomini della sua generazione, aveva combattuto in guerra, ma dopo l’8 settembre del 1943 si era rifugiato in Svizzera, era stato internato nel campo di Murren, capitando in un gruppo di giovani intellettuali, tra i quali erano Lamberto Vitali e Giorgio Strehler.
Ritornato a Genova nel 1945, il giovane Villa si impiega in una ditta di importazione ed esportazione , studia l’arte con passione, e sul finire degli anni Cinquanta, sperimenta egli stesso le sue scoperte.
Nel 1957 comincia a lavorare alla sua prima opera, “Costellazioni”, in metallo, bidimensionale, che sembra porsi al confine tra il piano e lo spazio. A “ Costellazioni” seguono altre sculture, costruite saldando tra loro lamiere industriali di metallo, tra le quali si innesta qualche rete metallica, e colorandole ad olio. Le forme si fanno geometriche, come frutto di una rotazione e di una scomposizione che discende da Kupka, Gabo e Pevsner, destinate ad evolversi nei lavori successivi, mentre la rete occupa porzioni più estese dell’opera. Nascono così “Trasparenze” , “Struttura inquieta”, “ Binomio antitetico”, tutte presenti in mostra. Incorniciate in ferro, le sculture sono a giorno, in una relazione aperta con lo spazio reale.
Sul finire del 1961, la ricerca di Villa incomincia ad assumere una nuova direzione , viene abbandonata la cornice in ferro, le sculture sembrano emergere da una lastra di perspex. Sono lavori, come “Improvviso”, giocati su una modulazione della trasparenza, da quella assoluta del perspex a quella vibratile della rete
Dal marzo 1962Villa sviluppa la sua ricerca su uno dei materiali con i quali aveva eseguito le sue opere , la rete metallica : la serie delle “Vibrazioni”propone opere, che, come “Vibrazioni 31”, emergono da uno spazio dialettico tra l’io e il mondo, nel lacerarsi della rete l’artista rivela una dimensione esistenziale che è quella della sua epoca. Nello stesso periodo, indaga lo spazio con una serie di lavori più piccoli, quasi un’apparizione di rete metallica che emerge come una parvenza che si chiude o si apre nella realtà, racchiudendone l’atmosfera.
Nel corso del 1963, la serie dei lavori che utilizzano la rete subisce una naturale evoluzione, le forme si fanno frastagliate e diventano “Organismi”, Villa sviluppa la sua ricerca sullo spazio curvo e sugli organismi studiandone le varie possibilità. Nell’ottobre dello stesso anno, si fa strada una nuova serie, “Allotropia”, termine che indica la compresenza di parole diverse, ma della stessa origine. In queste opere si combina nella fase iniziale lo spazio curvo, con una suddivisione geometrica dei piani, che ospitano al loro interno organismi di diverse dimensioni, compressi entro vere e proprie sequenze stereometriche o cinematografiche.
Dal 1971 l’artista lavora alla serie “Polimorfico”, nella quale l’elemento quadrato convive con forme di fantasia, su un fondo di tempera industriale: “Polimorfico 48” e “Polimorfico 58” sono opere dall’effetto pittorico, che sembrano inserirsi nella scia di certa pittura astratta italiana.
Catalogo in galleria, con testo critico di Alessandra Gagliano Candela.
12
maggio 2007
Omaggio a Dante Villa
Dal 12 maggio al 24 giugno 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE ANNA OSEMONT
Albissola Marina, Via Cristoforo Colombo, 13, (Savona)
Albissola Marina, Via Cristoforo Colombo, 13, (Savona)
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle 16.30 alle 19.30, oppure su appuntamento
Vernissage
12 Maggio 2007, ore 18
Autore
Curatore