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Omaggio a Leo e Perla
Gli artisti hanno voluto rendere omaggio ai due compagni di viaggio Leo De Berardinis e Perla Peragallo maestri della sperimentazione teatrale europea.
Comunicato stampa
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Peppe Capasso ha voluto rendere omaggio ai due compagni di viaggio Leo De Berardinis e Perla Peragallo maestri della sperimentazione teatrale europea.
Una amicizia feconda di progettazioni e “scene in messa” nata negli anni settanta, periodo in cui i due teatranti si stabiliscono in Marigliano con la loro compagnia.
Capasso presenta una “scultura scenica” che mette in evidenza la scomparsa di Perla e l’insostenibile leggerezza dell’esistenza di Leo ormai afasico con la sospensione di un tavolo capovolto, pathos ingigantito dalle immagini dei loro volti in secchi di latta viste attraverso l’acqua, infine l’erba viva quale anelito di vita che risorge. Una sorta di teatro dell’immagine, una resa scultorea della drammaticità.
Essenziale per dispiegare la traiettoria operativa di Guariglia è capire la volontà sempre presente nei suoi elaborati di ricondurre l’arte all’etica e all’impegno sociale. Cominciare proprio dagli anni ottanta, anni strettamente legati ai movimenti neoconcettuale e neoggettule che Costabile adotta come punto di partenza per una ricerca che si rivolge (attraverso le esperienze più puriste e innovative dell’arte contemporanea) al minimalismo, all’arte ottica, alla fotografia corporale, all’installazione. In “Desertiche visioni”, Guariglia coniuga alla visionarietà della trasformazione del pane elementi squisitamente antropologici quali lenze e piombi da carpenteria e i fiscoli di un frantoio.
Assistente del noto esponente dell’Arte Povera Pier Paolo Calzolari (con cui tuttora collabora), Tony Afeltra ha ereditato dal maestro notevoli capacità di sintesi formale e di utilizzo dei materiali industriali nella creazione quali stoffe, derivati del ferro, gomme e neon.
Sono proprio due neon al centro della installazione esposta all’Accademia, posizionati ai lati di un’immagine archetipica in lattice minacciata da un teschio fluorescente che si alterna alla luce dei neon. Per Leo e Perla, “un’opera in due atti”, due i momenti e i protagonisti della scena, due segnali luminosi ottenuti rigorosamente prima su carta e resi poi tecnologicamente in tutta la loro alchimia.
Una amicizia feconda di progettazioni e “scene in messa” nata negli anni settanta, periodo in cui i due teatranti si stabiliscono in Marigliano con la loro compagnia.
Capasso presenta una “scultura scenica” che mette in evidenza la scomparsa di Perla e l’insostenibile leggerezza dell’esistenza di Leo ormai afasico con la sospensione di un tavolo capovolto, pathos ingigantito dalle immagini dei loro volti in secchi di latta viste attraverso l’acqua, infine l’erba viva quale anelito di vita che risorge. Una sorta di teatro dell’immagine, una resa scultorea della drammaticità.
Essenziale per dispiegare la traiettoria operativa di Guariglia è capire la volontà sempre presente nei suoi elaborati di ricondurre l’arte all’etica e all’impegno sociale. Cominciare proprio dagli anni ottanta, anni strettamente legati ai movimenti neoconcettuale e neoggettule che Costabile adotta come punto di partenza per una ricerca che si rivolge (attraverso le esperienze più puriste e innovative dell’arte contemporanea) al minimalismo, all’arte ottica, alla fotografia corporale, all’installazione. In “Desertiche visioni”, Guariglia coniuga alla visionarietà della trasformazione del pane elementi squisitamente antropologici quali lenze e piombi da carpenteria e i fiscoli di un frantoio.
Assistente del noto esponente dell’Arte Povera Pier Paolo Calzolari (con cui tuttora collabora), Tony Afeltra ha ereditato dal maestro notevoli capacità di sintesi formale e di utilizzo dei materiali industriali nella creazione quali stoffe, derivati del ferro, gomme e neon.
Sono proprio due neon al centro della installazione esposta all’Accademia, posizionati ai lati di un’immagine archetipica in lattice minacciata da un teschio fluorescente che si alterna alla luce dei neon. Per Leo e Perla, “un’opera in due atti”, due i momenti e i protagonisti della scena, due segnali luminosi ottenuti rigorosamente prima su carta e resi poi tecnologicamente in tutta la loro alchimia.
30
aprile 2008
Omaggio a Leo e Perla
Dal 30 aprile al 30 maggio 2008
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Napoli, Via Santa Maria Di Costantinopoli, 107, (Napoli)
Napoli, Via Santa Maria Di Costantinopoli, 107, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 18.00
Vernissage
30 Aprile 2008, ore 17
Autore
Curatore



