In occasione del decennale della scomparsa, Milano dedica una mostra a Salvatore Fiume, artista poliedrico che, in cinquant'anni di ricerca, ha espresso una fertile creatività in numerose arti: pittore, scultore, scrittore, architetto, scenografo.

La galleria propone al pubblico una quarantina di opere realizzate tra gli anni '50 e gli anni '90, tra dipinti, disegni e sculture di bronzo.

In mostra alcune preziose Isole, o Città di Statue del periodo metafisico di Fiume (anni '50), diversi disegni e bozzetti di soggetto vario e numerosi dipinti di figure femminili, tra cui somale e modelle, dai colori caldi e vivaci ispirati a Fiume dai Paesi di provenienza, come ad esempio l'Etiopia e il Giappone, visitati da Fiume nel corso della sua vita.

La mostra si svolge in contemporanea con la grande retrospettiva pubblica di Arezzo, organizzata da Artesanterasmo con la collaborazione della Fondazione Salvatore Fiume, proseguendo la politica avviata da tempo di realizzare preziose collaborazioni pubblico-private.


Scrive a proposito delle Isole Giovanni Faccenda, che definisce Fiume “un autore da ritenere senz'altro, per importanza, fra i maggiori del Novecento”:

“Pure enigmatiche come manichini, le figure pietrificate che popolano le Isole come le Città di statue appaiono scultoree nelle loro sagome allusivamente antropomorfe […]. In questa oscura dimensione metafisica, prende corpo una realtà decantata nella mente del pittore: luoghi immaginari sospesi nelle pieghe del tempo, architetture esemplari, volumi dilatati e intriganti come archetipi, una luce spirituale, vivida come in certi meriggi autunnali assolati, a scaldare con tepore mediterraneo attimi che sanno di eterno. Le Isole diventano territorio di ricerca, pretesti di pittura…” (da “Fiume, tra classicismo e metaumanesimo”, testo introduttivo al catalogo della mostra di Arezzo).