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Omaggio a una pittrice – Cecilia Ravera Oneto
La mostra ricorda l’artista attraverso le venti opere che lei stessa ebbe modo di donare alla Galleria d’Arte Moderna di Genova un anno prima della morte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura al pubblico, presso le Raccolte Frugone, il 30 aprile alle ore 17.00 la mostra alla pittrice Cecilia Ravera Oneto (1918-2002); il primo maggio il museo effettuerà una giornata di apertura straordinaria dalle ore 10.00 alle ore 19.00. Si ricorda l'artista attraverso le venti opere che lei stessa ebbe modo di donare alla Galleria d'Arte Moderna di Genova un anno prima della morte. La mostra e il catalogo, curati da Maria Flora Giubilei, con saggio e apparati documentari di Alessandra Gagliano Candela, rientrano nelle proposte di "Viaggio intorno all'opera" (m&m - maschietto&ditore, Firenze), iniziativa di varie esperienze culturali giunta al suo quinto appuntamento. Alla fine dell'inaugurazione seguirà un brindisi.
Le opere - da L'ora del te del 1940, a Fabbrica del 1965, all'Autoritratto del 1985, a Notte sulla città del 1994, per citare alcuni titoli significativi tra i venti pezzi donati, oltre alle sue tre tavolozze, tra cui la sedia-tavolozza - si offrono come un ventaglio articolato del lavoro della pittrice e consentono di tracciarne il percorso, dagli esordi ai tempi più recenti, attraverso i generi che l'artista ha sistematicamente affrontato nell'arco di circa mezzo secolo del Novecento, tra sperimentazioni cromatiche fauve , inquietudini espressioniste e ricerche d'astrazione: il paesaggio ligure, con o senza figure, gli interni della quotidianità, gli insediamenti industriali, le sale chirurgiche, gli autoritratti.
I materiali del consistente archivio che i figli, Giuliano e Marina Ravera, hanno voluto donare alla Galleria d'Arte Moderna nel 2002, dopo la morte della madre hanno facilitato lo scavo nella formazione dell'artista e nelle motivazioni culturali della sua carriera.
Avviata alla pittura e alla musica all'età di dieci anni, secondo parametri educativi borghesi, Cecilia Oneto ebbe modo di formarsi artisticamente tra Genova e Torino, dove sono documentati rapporti con l'Accademia Albertina nel momento della docenza di Felice Casorati, e un'iscrizione al Politecnico del capoluogo piemontese. Disegnatrice alle Officine Ansaldo durante il periodo bellico, impiego che forse stimolò il suo interesse per futuri paesaggi industriali, Cecilia Oneto esordì nel 1953 alla Mostra Regionale d'Arte Ligure organizzata nei locali dell'Accademia Ligustica e nel 1954 si sposò col medico Mario Ravera, al cui ambiente di lavoro dedicherà numerose tele. Fu l'inizio di una lunga attività espositiva che la vide al Premio del Golfo dei Poeti di Spezia e ai Premi Vado Ligure e Suzzara nel 1954, ai concorsi dei premi Albisola del 1957, Pignone nel 1966, Vasto nel 1968; alle Gallerie Rotta, Carlevaro, Vicolo Due, Le Prigioni di Genova, Vinciana e Kriterion di Milano, Flacovio di Palermo, in strutture pubbliche liguri con mostre collettive e monografiche, recensita da Dino Gambetti e da Emilio Zanzi, presentata da Germano Beringheli e da Rossana Bossaglia.
Le opere - da L'ora del te del 1940, a Fabbrica del 1965, all'Autoritratto del 1985, a Notte sulla città del 1994, per citare alcuni titoli significativi tra i venti pezzi donati, oltre alle sue tre tavolozze, tra cui la sedia-tavolozza - si offrono come un ventaglio articolato del lavoro della pittrice e consentono di tracciarne il percorso, dagli esordi ai tempi più recenti, attraverso i generi che l'artista ha sistematicamente affrontato nell'arco di circa mezzo secolo del Novecento, tra sperimentazioni cromatiche fauve , inquietudini espressioniste e ricerche d'astrazione: il paesaggio ligure, con o senza figure, gli interni della quotidianità, gli insediamenti industriali, le sale chirurgiche, gli autoritratti.
I materiali del consistente archivio che i figli, Giuliano e Marina Ravera, hanno voluto donare alla Galleria d'Arte Moderna nel 2002, dopo la morte della madre hanno facilitato lo scavo nella formazione dell'artista e nelle motivazioni culturali della sua carriera.
Avviata alla pittura e alla musica all'età di dieci anni, secondo parametri educativi borghesi, Cecilia Oneto ebbe modo di formarsi artisticamente tra Genova e Torino, dove sono documentati rapporti con l'Accademia Albertina nel momento della docenza di Felice Casorati, e un'iscrizione al Politecnico del capoluogo piemontese. Disegnatrice alle Officine Ansaldo durante il periodo bellico, impiego che forse stimolò il suo interesse per futuri paesaggi industriali, Cecilia Oneto esordì nel 1953 alla Mostra Regionale d'Arte Ligure organizzata nei locali dell'Accademia Ligustica e nel 1954 si sposò col medico Mario Ravera, al cui ambiente di lavoro dedicherà numerose tele. Fu l'inizio di una lunga attività espositiva che la vide al Premio del Golfo dei Poeti di Spezia e ai Premi Vado Ligure e Suzzara nel 1954, ai concorsi dei premi Albisola del 1957, Pignone nel 1966, Vasto nel 1968; alle Gallerie Rotta, Carlevaro, Vicolo Due, Le Prigioni di Genova, Vinciana e Kriterion di Milano, Flacovio di Palermo, in strutture pubbliche liguri con mostre collettive e monografiche, recensita da Dino Gambetti e da Emilio Zanzi, presentata da Germano Beringheli e da Rossana Bossaglia.
01
maggio 2004
Omaggio a una pittrice – Cecilia Ravera Oneto
Dal primo maggio al 27 giugno 2004
arte contemporanea
Location
Villa Grimaldi Fassio
Genova, Via Capolungo, 9, (Genova)
Genova, Via Capolungo, 9, (Genova)
Orario di apertura
martedì-venerdì: 9.00-19.00
sabato e domenica: 10.00 - 19.00




