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Oreste Ferrando – cerco un’isola per ritagliare poesie a forma di pesce
Una mostra d’arte contemporanea itinerante del giovane artista valdostano Oreste Ferrando che attraverso le sue opere suggerisce ‘come il territorio possa essere letto alla stregua di una pagina o di un manoscritto, la cui grafia rivela molte informazioni sulla nostra storia, sulla nostra cultura, sul nostro mondo’.
Comunicato stampa
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Una mostra d’arte contemporanea itinerante del giovane artista valdostano Oreste Ferrando che attraverso le sue opere suggerisce ‘come il territorio possa essere letto alla stregua di una pagina o di un manoscritto, la cui grafia rivela molte informazioni sulla nostra storia, sulla nostra cultura, sul nostro mondo’ si apre nel mese di luglio e prosegue fino al prossimo inverno, toccando importanti centri espositivi e culturali del nord Italia. Dopo l’esposizione al centro culturale BludiPrussia di Albissola Marina, l’appuntamento si sposta nel mese di ottobre a Venezia dove l’artista ha ideato una istallazione appositamente per la laguna e la galleriaArtlife for the world, dal titolo ‘cerco un’isola per ritagliare poesie a forma di pesce’ –titolo che come di consueto è un frammento poetico dello stesso autore.
La terra dunque come materia madre dell’arte per eccellenza, soprattutto in territori di storia ceramistica e vetro, come la Liguria e Venezia. I recenti lavori realizzati sottolineano un operare sul colore dal ritmo minimale, musicale, con riferimenti alla musica ambient, molto amata dall’autore, che elaborando la sua poetica di terra e immagini suggerisce molte sottili variazioni su un unico tema, sia per il ciclo ‘la terra è più luce di ogni altro giorno da qui a dove’ sia per la serie/istallazione ‘cerco un’isola per ritagliare poesie a forma di pesce’.
Nello spazio di Artlife, le opere di Oreste Ferrando creano una sorta di ‘cosmogonia’. Tra la grande parete dove si schiudono oblò senza tempo di sezioni di terra in movimento e il centro della sala dove i tubi racchiudono arcani passaggi come per indicare un viaggio al centro del pianeta, tra acque immobili e visioni dinamiche entra la memoria del paesaggio dove l’uomo ha lavorato, qui intecato per venir conservato e curato. Dalla natura a un’altra natura, con la forza del ferro, la trasparenza del vetro, l’attualità del digitale, l’occlusione della terra, la vitalità dell’acqua.
Con l’opera di Oreste Ferrando si entra nella dimensione di una comunicazione, capace di tener conto delle ricerche del Novecento (da Fontana a Burri, dalla Poesia Visiva alla Land Art) quanto delle nuove tecnologie, unendo nelle opere tanto la terra e l’acqua allo stato puro quanto i supporti fotolitografici offerti dalle nuove tecnologie.
Accompagna il percorso delle mostre un catalogo con testi critici di Elena Di Raddo e Debora Ferrari che conduce attraverso il lavoro di Ferrando, a partire dalle ambientazioni fino ai recenti lavori presentati a Venezia, cui faranno seguito altre due mostre, alla Torre Colombera di Gorla Maggiore(VA) e a Milano.
La terra dunque come materia madre dell’arte per eccellenza, soprattutto in territori di storia ceramistica e vetro, come la Liguria e Venezia. I recenti lavori realizzati sottolineano un operare sul colore dal ritmo minimale, musicale, con riferimenti alla musica ambient, molto amata dall’autore, che elaborando la sua poetica di terra e immagini suggerisce molte sottili variazioni su un unico tema, sia per il ciclo ‘la terra è più luce di ogni altro giorno da qui a dove’ sia per la serie/istallazione ‘cerco un’isola per ritagliare poesie a forma di pesce’.
Nello spazio di Artlife, le opere di Oreste Ferrando creano una sorta di ‘cosmogonia’. Tra la grande parete dove si schiudono oblò senza tempo di sezioni di terra in movimento e il centro della sala dove i tubi racchiudono arcani passaggi come per indicare un viaggio al centro del pianeta, tra acque immobili e visioni dinamiche entra la memoria del paesaggio dove l’uomo ha lavorato, qui intecato per venir conservato e curato. Dalla natura a un’altra natura, con la forza del ferro, la trasparenza del vetro, l’attualità del digitale, l’occlusione della terra, la vitalità dell’acqua.
Con l’opera di Oreste Ferrando si entra nella dimensione di una comunicazione, capace di tener conto delle ricerche del Novecento (da Fontana a Burri, dalla Poesia Visiva alla Land Art) quanto delle nuove tecnologie, unendo nelle opere tanto la terra e l’acqua allo stato puro quanto i supporti fotolitografici offerti dalle nuove tecnologie.
Accompagna il percorso delle mostre un catalogo con testi critici di Elena Di Raddo e Debora Ferrari che conduce attraverso il lavoro di Ferrando, a partire dalle ambientazioni fino ai recenti lavori presentati a Venezia, cui faranno seguito altre due mostre, alla Torre Colombera di Gorla Maggiore(VA) e a Milano.
03
ottobre 2004
Oreste Ferrando – cerco un’isola per ritagliare poesie a forma di pesce
Dal 03 al 23 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
ARTLIFE FOR THE WORLD
Venezia, Cannaregio, 3782/b, (Venezia)
Venezia, Cannaregio, 3782/b, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15.30-18.30



