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Ottavio Celestino – Scenes of Prato
Esplorazione fotografica del territorio della città e della provincia di Prato
Comunicato stampa
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Chi ci vive da sempre e la curiosità di un viaggiatore…
Immaginiamoci di accompagnare un nostro amico in giro per la provincia di Prato e di indicargli quelli che per noi sono gli aspetti più interessanti e insoliti.
In questo caso il nostro compagno di viaggio è un fotografo che viene da una grande città, Roma.
Attento e curioso, con la sua capacità di osservazione ci stimola a riflettere sui soggetti come se fossero delle “scene”, aggregazioni di persone ritratte nei luoghi dove lavorano, si esprimono e si realizzano.
La rappresentazione dei soggetti nel loro insieme, come una possibile chiave interpretativa dell’identità di una provincia, della sua realtà e del suo costante divenire.
Il risultato di questo viaggio è la narrazione per immagini di luoghi e individui, gruppi di persone che con la loro azione, con il loro vivere fatto di interessi e attività, provocano quei cambiamenti che con il tempo si sedimentano caratterizzando così un intero territorio.
Il progetto si completa con la presenza sul “set” di un altro fotografo, Andrea Biancalani, alla ricerca di particolari, appunti e frammenti visivi che sottolineeranno la particolarità dei soggetti rappresentati.
Delineare un’identità
Tentare di descrivere l’identità di una popolazione non è semplice, tutti ne avvertiamo la presenza ma nessuno può definirla con certezza, descriverla attraverso uno schema che abbia un inizio e una fine.
Un’identità è fatta di tasselli mobili, di tracce più o meno labili, di elementi anche in contraddizione fra loro che agiscono però tutti insieme, contemporaneamente.
Raccontarla con immagini
Prato come distretto industriale è stata esplorata in lungo e in largo, diventando un caso osservato da numerosi studiosi che con il loro lavoro ne hanno individuato e analizzato gli aspetti organizzativi ed economici.
Questo progetto ha come obiettivo quello di indagare gli aspetti immateriali dell’identità della città e della sua provincia; i fattori socio-culturali, quali il sapere diffuso, le relazioni interpersonali, la creatività, la tolleranza, l’apertura all’innovazione, elementi questi che insieme ad altri determinano, secondo noi, le ragioni del “fenomeno” di sviluppo cui Prato ha dato luogo nella sua storia.
Il progetto lavora sui seguenti temi:
Comunicazione
La nostra cultura, il sapere diffuso, i luoghi di incontro, le relazioni interpersonali.
Tolleranza
Migrazioni di ieri e di oggi, usanze e passioni di mondi lontani.
Creatività
Arte, architettura, spettacolo, moda, costume.
Innovazione
Nuovi settori d’investimento, nell’industria e nel turismo, nuovi mestieri.
Ottavio Celestino / La mia idea di Scenes of Prato
La fotografia è una “debole voce”, scriveva Eugene Smith, ma qualche volta un’immagine fotografica può provocare delle forti emozioni, fungendo da catalizzatore del pensiero. E il pensiero che anima questo progetto parte dall’intento di ritrarre Prato attraverso un repertorio di situazioni oggettive che vadano oltre l’iconografia tradizionale prodotta intorno a questa città, ovvero: “Prato, distretto industriale tessile”. Ritrarla in questo volto nulla aggiungerebbe al già descritto. Nasce dunque un lavoro, un tentativo di “critica sociale” realizzato attraverso immagini simbolo, sguardi rivolti a campioni di lettura ambientale che facciano approdare a scoperte relative, più che assolute, rifuggendo dalla tentazione di cadere in campi conoscitivi non propri, che necessiterebbero di maggiori e diversi approfondimenti, onde evitare un risultato di superficialità .
Far emergere, dunque, situazioni più marginali o invisibili, ricercando soluzioni di posa istantanea-statica, non sconfinando nell’artificiale e facendo luce sulla Prato trasversale, innovativa, inusuale e originale. La squadra di cricket pachistana o di rugby femminile, il collettivo degli artisti, l’azienda innovativa diventano i campioni di lettura ambientale che ci permettono di percepire un tessuto sociale ben più articolato e complesso di ciò che appare in superficie. E proprio tale trasversalità suggerisce condizionamenti al mio codice stilistico fotografico, che subisce continue evoluzioni di fronte alle diverse situazioni, producendo un alternarsi di composizioni ricorrenti nel mio bagaglio espressivo e modifiche di stile improvvise, di modo che istinto ed emozione proiettino l’immagine in direzioni inaspettate. Istinto ed emozione che con ugual forza hanno mosso e sorreggono tenacemente questa scommessa.
Ottavio Celestino
Soggetti:
Tolleranza/Solidarietà/Servizi sociali
Giocatori di Criket pakistani
Speaker tg extracomunitari
Special Olympics/ Team di nuoto diversamente abili.
Cooperativa di Rigoccioli (Carmignano) produzione ed esportazione fichi secchi, sostegno a persone con “disagio mentale”
Comunicazione/Cultura/Arte
Officina Giovani, Cantieri Culturali ex Macelli
Gruppo di ballo senegalese
Università- Galleria del vento
Scavi etruschi di Gonfienti
Università - addetti ai lavori
Creatività/Moda/Costume
Traceurs
Scuola Cinema Anna Magnani
Museo Tessuto
Clotilde confezioni vintage
Rugby femminile
Camerata Strumentale Città di Prato
Innovazione/Mestieri
Fabbrica di pizza congelata
Squadra di taglialegna
Laboratorio Tecnotessile (Invenzione macchinari d’avanguardia)
Nuova Stazione di San Paolo
Allevamento mucca razza Calvana
Cascine di Tavola (residenti, allevatori cavalli, giocatori golf e Slow food)
Progetto Natura - azienda analisi comparto agro alimentare
Call -center multinazionale Sykes
Ottavio Celestino
Nato a Roma,
dopo anni dedicati alla ricerca audiovisiva, nel 1985 consegue il diploma in fotografia.
La sua professione inizia nel campo del reportage sociale con esposizioni e pubblicazioni per diverse testate giornalistiche.
Nel 1988 nasce il suo interesse per la fotografia pubblicitaria, che lo porta per 15 anni a una collaborazione assidua con le migliori agenzie pubblicitarie.
Firma centinaia di campagne nazionali ed internazionali.
Dal 1992 è insegnante presso l'Istituto Superiore di Fotografia.
Dal 1995 è socio del' ADCI (Art Directors Club Italia).
In Italia è rappresentato da Photogroup Service e Anna Contestabile;in Germania e Usa da Sheila King.
Immaginiamoci di accompagnare un nostro amico in giro per la provincia di Prato e di indicargli quelli che per noi sono gli aspetti più interessanti e insoliti.
In questo caso il nostro compagno di viaggio è un fotografo che viene da una grande città, Roma.
Attento e curioso, con la sua capacità di osservazione ci stimola a riflettere sui soggetti come se fossero delle “scene”, aggregazioni di persone ritratte nei luoghi dove lavorano, si esprimono e si realizzano.
La rappresentazione dei soggetti nel loro insieme, come una possibile chiave interpretativa dell’identità di una provincia, della sua realtà e del suo costante divenire.
Il risultato di questo viaggio è la narrazione per immagini di luoghi e individui, gruppi di persone che con la loro azione, con il loro vivere fatto di interessi e attività, provocano quei cambiamenti che con il tempo si sedimentano caratterizzando così un intero territorio.
Il progetto si completa con la presenza sul “set” di un altro fotografo, Andrea Biancalani, alla ricerca di particolari, appunti e frammenti visivi che sottolineeranno la particolarità dei soggetti rappresentati.
Delineare un’identità
Tentare di descrivere l’identità di una popolazione non è semplice, tutti ne avvertiamo la presenza ma nessuno può definirla con certezza, descriverla attraverso uno schema che abbia un inizio e una fine.
Un’identità è fatta di tasselli mobili, di tracce più o meno labili, di elementi anche in contraddizione fra loro che agiscono però tutti insieme, contemporaneamente.
Raccontarla con immagini
Prato come distretto industriale è stata esplorata in lungo e in largo, diventando un caso osservato da numerosi studiosi che con il loro lavoro ne hanno individuato e analizzato gli aspetti organizzativi ed economici.
Questo progetto ha come obiettivo quello di indagare gli aspetti immateriali dell’identità della città e della sua provincia; i fattori socio-culturali, quali il sapere diffuso, le relazioni interpersonali, la creatività, la tolleranza, l’apertura all’innovazione, elementi questi che insieme ad altri determinano, secondo noi, le ragioni del “fenomeno” di sviluppo cui Prato ha dato luogo nella sua storia.
Il progetto lavora sui seguenti temi:
Comunicazione
La nostra cultura, il sapere diffuso, i luoghi di incontro, le relazioni interpersonali.
Tolleranza
Migrazioni di ieri e di oggi, usanze e passioni di mondi lontani.
Creatività
Arte, architettura, spettacolo, moda, costume.
Innovazione
Nuovi settori d’investimento, nell’industria e nel turismo, nuovi mestieri.
Ottavio Celestino / La mia idea di Scenes of Prato
La fotografia è una “debole voce”, scriveva Eugene Smith, ma qualche volta un’immagine fotografica può provocare delle forti emozioni, fungendo da catalizzatore del pensiero. E il pensiero che anima questo progetto parte dall’intento di ritrarre Prato attraverso un repertorio di situazioni oggettive che vadano oltre l’iconografia tradizionale prodotta intorno a questa città, ovvero: “Prato, distretto industriale tessile”. Ritrarla in questo volto nulla aggiungerebbe al già descritto. Nasce dunque un lavoro, un tentativo di “critica sociale” realizzato attraverso immagini simbolo, sguardi rivolti a campioni di lettura ambientale che facciano approdare a scoperte relative, più che assolute, rifuggendo dalla tentazione di cadere in campi conoscitivi non propri, che necessiterebbero di maggiori e diversi approfondimenti, onde evitare un risultato di superficialità .
Far emergere, dunque, situazioni più marginali o invisibili, ricercando soluzioni di posa istantanea-statica, non sconfinando nell’artificiale e facendo luce sulla Prato trasversale, innovativa, inusuale e originale. La squadra di cricket pachistana o di rugby femminile, il collettivo degli artisti, l’azienda innovativa diventano i campioni di lettura ambientale che ci permettono di percepire un tessuto sociale ben più articolato e complesso di ciò che appare in superficie. E proprio tale trasversalità suggerisce condizionamenti al mio codice stilistico fotografico, che subisce continue evoluzioni di fronte alle diverse situazioni, producendo un alternarsi di composizioni ricorrenti nel mio bagaglio espressivo e modifiche di stile improvvise, di modo che istinto ed emozione proiettino l’immagine in direzioni inaspettate. Istinto ed emozione che con ugual forza hanno mosso e sorreggono tenacemente questa scommessa.
Ottavio Celestino
Soggetti:
Tolleranza/Solidarietà/Servizi sociali
Giocatori di Criket pakistani
Speaker tg extracomunitari
Special Olympics/ Team di nuoto diversamente abili.
Cooperativa di Rigoccioli (Carmignano) produzione ed esportazione fichi secchi, sostegno a persone con “disagio mentale”
Comunicazione/Cultura/Arte
Officina Giovani, Cantieri Culturali ex Macelli
Gruppo di ballo senegalese
Università- Galleria del vento
Scavi etruschi di Gonfienti
Università - addetti ai lavori
Creatività/Moda/Costume
Traceurs
Scuola Cinema Anna Magnani
Museo Tessuto
Clotilde confezioni vintage
Rugby femminile
Camerata Strumentale Città di Prato
Innovazione/Mestieri
Fabbrica di pizza congelata
Squadra di taglialegna
Laboratorio Tecnotessile (Invenzione macchinari d’avanguardia)
Nuova Stazione di San Paolo
Allevamento mucca razza Calvana
Cascine di Tavola (residenti, allevatori cavalli, giocatori golf e Slow food)
Progetto Natura - azienda analisi comparto agro alimentare
Call -center multinazionale Sykes
Ottavio Celestino
Nato a Roma,
dopo anni dedicati alla ricerca audiovisiva, nel 1985 consegue il diploma in fotografia.
La sua professione inizia nel campo del reportage sociale con esposizioni e pubblicazioni per diverse testate giornalistiche.
Nel 1988 nasce il suo interesse per la fotografia pubblicitaria, che lo porta per 15 anni a una collaborazione assidua con le migliori agenzie pubblicitarie.
Firma centinaia di campagne nazionali ed internazionali.
Dal 1992 è insegnante presso l'Istituto Superiore di Fotografia.
Dal 1995 è socio del' ADCI (Art Directors Club Italia).
In Italia è rappresentato da Photogroup Service e Anna Contestabile;in Germania e Usa da Sheila King.
21
ottobre 2005
Ottavio Celestino – Scenes of Prato
Dal 21 ottobre al 18 novembre 2005
fotografia
Location
EX MACELLI – OFFICINA GIOVANI
Prato, Piazza Macelli, 4, (Prato)
Prato, Piazza Macelli, 4, (Prato)
Orario di apertura
lun-ven 15-24; sab 15-19
Vernissage
21 Ottobre 2005, ore 19
Autore
Curatore




