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Paola Mattioli – Mémoires d’Afrique / Daniele Gussago – Un Nepal
La Wavegallery di Brescia presenta dal 12 marzo due mostre personali incentrate sul viaggio e sul rispetto della cultura dei paesi ospitanti.
Paola Mattioli in Africa, Daniele Gussago in Nepal.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PAOLA MATTIOLI
mémoires d'Afrique
Un viaggio alla ricerca delle signares, con i loro abiti e copricapi multicolore; un tour alla scoperta della storia di queste bellissime signore semi aristocratiche del Senegal, sposate a funzionari francesi e poi abbandonate con nonchalance, che porta con naturalezza alla scoperta di tutta l'Africa; un viaggio con la macchina fotografica al collo per immortalare il continente nero, guidata dall'amico Sarenco, grande conoscitore di questa meravigliosa terra.
I quasi cinquanta scatti in bianconero e a colori presentati in mostra da Paola Mattioli parlano di lei: l'Africa. Parlano delle donne; dei loro visi dai tratti perfetti, dei loro abiti tradizionali, voluminosi e varipinti, dei gioielli elaborati su colli e polsi d'ebano. Parlano di tutta la popolazione, accogliente e strabiliante, accostata da Paola ad un alfabeto metaforico oppure abbinata in ritratti composti.
Tra il ritrattistico e il reportage, il figurativo e il concettuale, il lavoro di Paola Mattioli è sottile e certosino, e nelle sue immagini emerge benissimo quella riflessione sul linguaggio fotografico che da filosofa qual è non si assopisce mai: qual è il senso del vedere? Quale del fotografare?
DANIELE GUSSAGO
un Nepal
Daniele Gussago ha compiuto il suo viaggio in Nepal pensando ad un'estetica in bianconero che mettesse in relazione i maestosi paesaggi himalayani e la millenaria cultura induista e buddhista.
Il popolo nepalese ha una relazione speciale con la catena dell'Himalaya. Non esiste nella cultura nepalese la sfida con la montagna, la smania di conquista e di primato che caratterizza l'alpinismo “occidentale”. Le montagne erano, e per molti lo sono ancora, il regno degli dei. Le vette inviolate sono da ammirare e temere; gli dei che le abitano vanno onorati con monasteri che si ergono alle loro pendici, veri avamposti tra gli uomini e gli dei. I sentieri sono segnati da mantra scolpiti nella roccia e migliaia di bandierine di preghiera si consumano nel vento.
Alla domanda “perché vuole scalare l'Everest?” George Mallory rispose “perché è lì”. Daniele Gussago pensa che la stessa domanda rivolta ad un nepalese avrebbe causato sbalordimento.
Le immagini presentate in questa mostra sono state realizzate da negativi di medio e grande formato stampati dall'autore in camera oscura, su carta baritata ai sali d'argento e viraggio al Selenio, seguendo rigorosamente i procedimenti previsti dal Sistema Zonale.
mémoires d'Afrique
Un viaggio alla ricerca delle signares, con i loro abiti e copricapi multicolore; un tour alla scoperta della storia di queste bellissime signore semi aristocratiche del Senegal, sposate a funzionari francesi e poi abbandonate con nonchalance, che porta con naturalezza alla scoperta di tutta l'Africa; un viaggio con la macchina fotografica al collo per immortalare il continente nero, guidata dall'amico Sarenco, grande conoscitore di questa meravigliosa terra.
I quasi cinquanta scatti in bianconero e a colori presentati in mostra da Paola Mattioli parlano di lei: l'Africa. Parlano delle donne; dei loro visi dai tratti perfetti, dei loro abiti tradizionali, voluminosi e varipinti, dei gioielli elaborati su colli e polsi d'ebano. Parlano di tutta la popolazione, accogliente e strabiliante, accostata da Paola ad un alfabeto metaforico oppure abbinata in ritratti composti.
Tra il ritrattistico e il reportage, il figurativo e il concettuale, il lavoro di Paola Mattioli è sottile e certosino, e nelle sue immagini emerge benissimo quella riflessione sul linguaggio fotografico che da filosofa qual è non si assopisce mai: qual è il senso del vedere? Quale del fotografare?
DANIELE GUSSAGO
un Nepal
Daniele Gussago ha compiuto il suo viaggio in Nepal pensando ad un'estetica in bianconero che mettesse in relazione i maestosi paesaggi himalayani e la millenaria cultura induista e buddhista.
Il popolo nepalese ha una relazione speciale con la catena dell'Himalaya. Non esiste nella cultura nepalese la sfida con la montagna, la smania di conquista e di primato che caratterizza l'alpinismo “occidentale”. Le montagne erano, e per molti lo sono ancora, il regno degli dei. Le vette inviolate sono da ammirare e temere; gli dei che le abitano vanno onorati con monasteri che si ergono alle loro pendici, veri avamposti tra gli uomini e gli dei. I sentieri sono segnati da mantra scolpiti nella roccia e migliaia di bandierine di preghiera si consumano nel vento.
Alla domanda “perché vuole scalare l'Everest?” George Mallory rispose “perché è lì”. Daniele Gussago pensa che la stessa domanda rivolta ad un nepalese avrebbe causato sbalordimento.
Le immagini presentate in questa mostra sono state realizzate da negativi di medio e grande formato stampati dall'autore in camera oscura, su carta baritata ai sali d'argento e viraggio al Selenio, seguendo rigorosamente i procedimenti previsti dal Sistema Zonale.
12
marzo 2016
Paola Mattioli – Mémoires d’Afrique / Daniele Gussago – Un Nepal
Dal 12 marzo al 07 aprile 2016
fotografia
Location
WAVE PHOTOGALLERY
Brescia, Via Trieste, 32/a, (Brescia)
Brescia, Via Trieste, 32/a, (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19.30
Vernissage
12 Marzo 2016, ore 19
Autore