Dove finisce la realtà e comincia l¹immaginazione? Nel caso di Paolo Ciampini - artista toscano, protagonista fra i migliori del panorama della grafica italiana contemporanea ­ non c¹è alcun confine da definire. Perché nelle sue opere l¹immaginazione diventa strumento di conoscenza. Un po¹ come lo fu per Jung, che vedeva nella fantasia un mezzo di partecipazione alla verità del mondo.
Per Paolo Ciampini fantasia e verità sono una cosa sola. Nelle sue incisioni ­ prevalentemente acqueforti di grandi dimensioni ­ storie di apparente quotidianità trasfigurano nel sogno. Diventano visioni. Proiezioni della mente, dove il ricordo preciso di cose e persone note si fonde con l¹impressione che esse hanno lasciato di sé. Ombre di memorie che filtrano dalla semioscurità di una stanza, nel crepuscolo di uno scorcio domesticoŠ apparentemente normale.
Interprete di un realismo psicologico alla Henry James, popolato di fantasmi dell¹inconscio, zuppo di fascino e mistero, Ciampini colleziona sguardi, gesti, movenze tratteggiando le vibrazioni minute dei sentimenti e degli stati d¹animo.
Tecnicamente il suo lavoro è raffinato. L¹artista guarda alla tecnica pura, quella dei maestri. Ama Rembrandt. E i suoi giochi di luci e ombre lo svelano apertamente. Su lastre di rame s¹intrecciano segni profondi. Si tratta di un lessico preciso che affida a ritmi di tracce - ora serrati ora più distesi ­ la descrizione delle sfumature dell¹anima, dove Ciampini è bravissimo nel distillare inquietudine e ambiguità.

Note biografiche
Paolo Ciampini è nato a Montopoli in V.A. nel 1941. Diplomato all¹Istituto d¹arte di Cascina (Pisa), conclude nell¹89 i suoi studi all¹Accademia di belle arti di Firenze. Dopo molti anni dedicati all¹insegnamento di materie artistiche in diversi istituti italiani, diviene assistente d¹incisione presso l¹Accademia di belle arti di Venezia e poi di Bologna e di Firenze. Oggi è titolare della cattedra di tecniche dell¹incisione presso l¹accademia fiorentina. Fra i riconoscimenti internazionali segnaliamo il Terzo premio alla VI Biennale di Orense, nel 2000, il Gran premio alla Biennale di Seul nel 2004 e il Primo premio speciale della giuria alla Biennale di Parigi nel 2002 dove, nella sede di Villa Medici, gli è stata dedicata un¹importante retrospettiva. Attualmente è protagonista di una personale presso l¹Istituto italiano di cultura di Amsterdam.