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Paolo Fresu
La galleria Grafica Manzoni presenta i lavori eseguiti negli ultimi anni dal pittore e scultore Paolo Fresu
Comunicato stampa
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La galleria Grafica Manzoni presenta i lavori eseguiti negli ultimi anni dal pittore e scultore Paolo Fresu.
Classe 1950, Fresu, astigiano d¹origine è stato studente dell¹Accademia di Torino. Si dedica all¹inizio della vita professionale alla scenografia teatrale, cinematografica e televisiva. Negli anni ¹60 il gusto per la pittura lo riporta davanti al cavalletto dove le tendenze espressionistiche europee lo inducono a esperimenti materico-cromatici di forte impatto visivo. Negli anni ¹70 e ¹80 è incuriosito dall¹utilizzo di chine e pastelli, fino a giungere ad un lavoro di raffinato collages dove assembla, sotto l¹egida di un sorvegliato surrealismo, elementi polimaterici ottenendo effetti di inusitata ricerca contenutistica.
"Ma quello sono io! L'ho capito e non m'inganna più la mia immagine" (dice Narciso nelle Metamorfosi di Ovidio).
Le tele dell¹autore in mostra propongono uno strano "reame" fatto di figure simboliche, derivate dalla tradizione medievale a stretto contatto con la storia della commedia dell¹arte. I papi i re e le regine; i generali e i mercanti d¹arte, pinocchio e la domatrice dei cavalli a dondolo, smascherate maschere dietro a cui si cela un mondo fatto di apparenze, scenari inscritti tra il fiabesco e il tragico nascondimento delle personalità. Su tutto il lavoro incombe una nuvola di ironia infantile, il dono di vedere nudi i re e di di riproporli vestiti per il teatro della vita; ammantati dal proprio ruolo, lieti e dimentichi di se, paghi della propria inconsistente aura dorata.
Classe 1950, Fresu, astigiano d¹origine è stato studente dell¹Accademia di Torino. Si dedica all¹inizio della vita professionale alla scenografia teatrale, cinematografica e televisiva. Negli anni ¹60 il gusto per la pittura lo riporta davanti al cavalletto dove le tendenze espressionistiche europee lo inducono a esperimenti materico-cromatici di forte impatto visivo. Negli anni ¹70 e ¹80 è incuriosito dall¹utilizzo di chine e pastelli, fino a giungere ad un lavoro di raffinato collages dove assembla, sotto l¹egida di un sorvegliato surrealismo, elementi polimaterici ottenendo effetti di inusitata ricerca contenutistica.
"Ma quello sono io! L'ho capito e non m'inganna più la mia immagine" (dice Narciso nelle Metamorfosi di Ovidio).
Le tele dell¹autore in mostra propongono uno strano "reame" fatto di figure simboliche, derivate dalla tradizione medievale a stretto contatto con la storia della commedia dell¹arte. I papi i re e le regine; i generali e i mercanti d¹arte, pinocchio e la domatrice dei cavalli a dondolo, smascherate maschere dietro a cui si cela un mondo fatto di apparenze, scenari inscritti tra il fiabesco e il tragico nascondimento delle personalità. Su tutto il lavoro incombe una nuvola di ironia infantile, il dono di vedere nudi i re e di di riproporli vestiti per il teatro della vita; ammantati dal proprio ruolo, lieti e dimentichi di se, paghi della propria inconsistente aura dorata.
27
ottobre 2005
Paolo Fresu
Dal 27 ottobre al 26 novembre 2005
arte contemporanea
Location
GRAFICA MANZONI
Torino, Via Alessandro Manzoni, 27G, (Torino)
Torino, Via Alessandro Manzoni, 27G, (Torino)
Orario di apertura
10-13 e 15,30-19,30
Vernissage
27 Ottobre 2005, ore 18
Autore




