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Paolo Paradiso
personale del vincitore (nel 2004) della quinta edizione del Premio di Pittura Carlo Dalla Zorza
Comunicato stampa
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Giovedì 15 settembre 2005 ore 18, alla Galleria Ponte Rosso (via Brera 2, Milano) si inaugura la mostra personale di PAOLO PARADISO, vincitore (nel 2004) della quinta edizione del Premio di Pittura Carlo Dalla Zorza, premio biennale indetto nel 1995 dalla Galleria Ponte Rosso e dedicato ai giovani artisti italiani.
Paolo Paradiso nasce a Milano nel 1957. Intraprende studi di grafica pubblicitaria e, oltre alla pittura di cui è appassionato da sempre, inizia ad occuparsi anche di fotografia. Nel 1978 apre un suo studio fotografico e, pur continuando la produzione pittorica, collabora come fotografo a riviste di moda e studi pubblicitari.
Nel 1983 si trasferisce negli USA a Chicago dove, influenzato dalla pop-art americana, concentra la sua attività principalmente sulla pittura. Nel 2003 espone la sua produzione americana alla Michael H. Lord Gallery di Chicago. Ultimamente privilegia Milano come sede di lavoro.
Scrive C.A. Galimberti:
Quando pensiamo all’America l’immagine che affiora per prima nella nostra mente è quella di città disegnate dalle verticali dei grattacieli. Prima dei vasti territori che si stendono tra due oceani è l’immagine urbana che apre lo scenario della nostra immaginazione. Se così è, possiamo allora dire che Paolo Paradiso è un pittore italiano che dipinge l’America, facendo dello scenario urbano occasione di poesia e di riflessione sulla qualità della vita moderna.
La poesia sta innanzitutto nella qualità pittorica cui Paradiso conferisce il fascino della riproduzione della realtà urbana che, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, offre occasioni di forte risonanza di valori cromatici e, nel suo caso, di esibizione di sicura maestria nel governo della materia e della tecnica del dipingere. Paradiso fa un uso intenso di materiale fotografico, così come è ormai secolare tradizione nel mestiere del dipingere, ma, a differenza di alcune tendenze dell’arte del secolo scorso (da Man Ray a John Heartfield, da Andy Warhol ad Arnulf Rainer, fino alla corrente della Narrative Art), Paolo Paradiso ha la fotografia come fonte e non come strumento della composizione della sua opera. Ma Paradiso non si limita alla riproduzione fedele del soggetto fotografico: ci propone in realtà un intrigante ed ambiguo gioco linguistico del quale ciascuno di noi può essere spettatore. Nell’osservare infatti le sue tele ci appare indubbia la loro obiettiva realizzazione pittorica, ma le medesime immagini possono apparire immagini fotografiche quando vengono riprodotte in catalogo, realizzando così un cortocircuito visivo che ci suggerisce l’ambivalenza di senso che ogni rappresentazione custodisce. (...)
Paolo Paradiso nasce a Milano nel 1957. Intraprende studi di grafica pubblicitaria e, oltre alla pittura di cui è appassionato da sempre, inizia ad occuparsi anche di fotografia. Nel 1978 apre un suo studio fotografico e, pur continuando la produzione pittorica, collabora come fotografo a riviste di moda e studi pubblicitari.
Nel 1983 si trasferisce negli USA a Chicago dove, influenzato dalla pop-art americana, concentra la sua attività principalmente sulla pittura. Nel 2003 espone la sua produzione americana alla Michael H. Lord Gallery di Chicago. Ultimamente privilegia Milano come sede di lavoro.
Scrive C.A. Galimberti:
Quando pensiamo all’America l’immagine che affiora per prima nella nostra mente è quella di città disegnate dalle verticali dei grattacieli. Prima dei vasti territori che si stendono tra due oceani è l’immagine urbana che apre lo scenario della nostra immaginazione. Se così è, possiamo allora dire che Paolo Paradiso è un pittore italiano che dipinge l’America, facendo dello scenario urbano occasione di poesia e di riflessione sulla qualità della vita moderna.
La poesia sta innanzitutto nella qualità pittorica cui Paradiso conferisce il fascino della riproduzione della realtà urbana che, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, offre occasioni di forte risonanza di valori cromatici e, nel suo caso, di esibizione di sicura maestria nel governo della materia e della tecnica del dipingere. Paradiso fa un uso intenso di materiale fotografico, così come è ormai secolare tradizione nel mestiere del dipingere, ma, a differenza di alcune tendenze dell’arte del secolo scorso (da Man Ray a John Heartfield, da Andy Warhol ad Arnulf Rainer, fino alla corrente della Narrative Art), Paolo Paradiso ha la fotografia come fonte e non come strumento della composizione della sua opera. Ma Paradiso non si limita alla riproduzione fedele del soggetto fotografico: ci propone in realtà un intrigante ed ambiguo gioco linguistico del quale ciascuno di noi può essere spettatore. Nell’osservare infatti le sue tele ci appare indubbia la loro obiettiva realizzazione pittorica, ma le medesime immagini possono apparire immagini fotografiche quando vengono riprodotte in catalogo, realizzando così un cortocircuito visivo che ci suggerisce l’ambivalenza di senso che ogni rappresentazione custodisce. (...)
15
settembre 2005
Paolo Paradiso
Dal 15 settembre al 02 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA PONTE ROSSO
Milano, Via Brera, 2, (Milano)
Milano, Via Brera, 2, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-12.30 e 15.30-19, domenica 15.30-19
Vernissage
15 Settembre 2005, ore 18
Autore




