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Paolo Pibi – minimi mondi
L’esposizione riunisce una quindicina di opere recenti, tra acrilici su tela e su tavola, che raccontano il percorso di un artista capace di coniugare rigore visivo e immaginazione visionaria, in un equilibrio raro tra lucidità analitica e percezione interiore.
Comunicato stampa
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Antonio Colombo Arte Contemporanea è lieta di presentare Minimi mondi, mostra personale di Paolo Pibi, a cura di Ivan Quaroni. L’esposizione riunisce una quindicina di opere recenti, tra acrilici su tela e su tavola, che raccontano il percorso di un artista capace di coniugare rigore visivo e immaginazione visionaria, in un equilibrio raro tra lucidità analitica e percezione interiore.
Nel suo nuovo ciclo di lavori, Pibi indaga il misterioso processo attraverso cui un’immagine prende forma nella mente e diventa pittura. Rinunciando a ogni procedura tradizionale – studi, bozzetti, riferimenti iconografici – l’artista lascia che la visione emerga spontaneamente nella coscienza, per poi tradurla sulla superficie pittorica con precisione quasi cartografica. La sua pratica è un esercizio di concentrazione e di ascolto, una forma di attenzione radicale che trasforma la tela in uno spazio di apparizione, dove la realtà si coagula come un’epifania.
I dipinti nascono spesso da un cielo – una campitura uniforme, silenziosa – che progressivamente si popola di segni e presenze: nuvole, lune, costellazioni, trame geometriche, montagne, prati, fonti luminose. Da questa matrice celeste prende corpo un universo sospeso, popolato da figure, oggetti e fenomeni naturali che si mostrano con nitidezza quasi fotografica, come in un sogno lucido. In opere come Threshold, Brebus, Moonlit Depths, Sacrae Symphoniae o Liminal, la pittura di Pibi appare come una lenta discesa dall’immateriale al concreto, un viaggio che conduce l’artista dalla contemplazione pura alla definizione della forma.
A rendere unico il suo linguaggio è anche l’uso personale dei materiali: telai contornati da elastici colorati, cornici costituite da cinghie di fissaggio, superfici ovali inserite in oggetti di design – come nel caso di Super (2025), dipinto su una racchetta da tennis. Questi innesti generano cortocircuiti visivi e semantici, dove l’immagine e il suo contenitore si riflettono a vicenda, creando nuove possibilità di senso.
La pittura di Pibi si distingue per la sua chiarezza mentale, per l’assenza di automatismi e derive medianiche. Ogni quadro è il risultato di una visione lucida, “chiaroveggente”, che traduce le immagini interiori in forme tangibili, coerenti, dotate di una propria fisicità. I suoi minimi mondi sono piccoli universi plausibili, condensati di luce e materia in equilibrio perfetto tra reale e immaginale.
Come scrive Ivan Quaroni nel testo che accompagna la mostra, “dalla sua attività lucida, letteralmente chiaroveggente, zampillano piccoli universi plausibili, mondi minimi distillati in uno spazio stringato e conciso, ad altissima densità immaginativa.”
Paolo Pibi è nato a Oristano nel 1987. Vive e lavora a tra la Sardegna, Torino e Milano. Dopo gli studi artistici, ha sviluppato una ricerca che unisce precisione formale e tensione contemplativa. La sua pittura, caratterizzata da un linguaggio figurativo di sorprendente nitore, si muove tra immaginazione e percezione, esplorando le soglie tra realtà visibile e paesaggio mentale. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, collaborando con gallerie e istituzioni del panorama contemporaneo.
Nel suo nuovo ciclo di lavori, Pibi indaga il misterioso processo attraverso cui un’immagine prende forma nella mente e diventa pittura. Rinunciando a ogni procedura tradizionale – studi, bozzetti, riferimenti iconografici – l’artista lascia che la visione emerga spontaneamente nella coscienza, per poi tradurla sulla superficie pittorica con precisione quasi cartografica. La sua pratica è un esercizio di concentrazione e di ascolto, una forma di attenzione radicale che trasforma la tela in uno spazio di apparizione, dove la realtà si coagula come un’epifania.
I dipinti nascono spesso da un cielo – una campitura uniforme, silenziosa – che progressivamente si popola di segni e presenze: nuvole, lune, costellazioni, trame geometriche, montagne, prati, fonti luminose. Da questa matrice celeste prende corpo un universo sospeso, popolato da figure, oggetti e fenomeni naturali che si mostrano con nitidezza quasi fotografica, come in un sogno lucido. In opere come Threshold, Brebus, Moonlit Depths, Sacrae Symphoniae o Liminal, la pittura di Pibi appare come una lenta discesa dall’immateriale al concreto, un viaggio che conduce l’artista dalla contemplazione pura alla definizione della forma.
A rendere unico il suo linguaggio è anche l’uso personale dei materiali: telai contornati da elastici colorati, cornici costituite da cinghie di fissaggio, superfici ovali inserite in oggetti di design – come nel caso di Super (2025), dipinto su una racchetta da tennis. Questi innesti generano cortocircuiti visivi e semantici, dove l’immagine e il suo contenitore si riflettono a vicenda, creando nuove possibilità di senso.
La pittura di Pibi si distingue per la sua chiarezza mentale, per l’assenza di automatismi e derive medianiche. Ogni quadro è il risultato di una visione lucida, “chiaroveggente”, che traduce le immagini interiori in forme tangibili, coerenti, dotate di una propria fisicità. I suoi minimi mondi sono piccoli universi plausibili, condensati di luce e materia in equilibrio perfetto tra reale e immaginale.
Come scrive Ivan Quaroni nel testo che accompagna la mostra, “dalla sua attività lucida, letteralmente chiaroveggente, zampillano piccoli universi plausibili, mondi minimi distillati in uno spazio stringato e conciso, ad altissima densità immaginativa.”
Paolo Pibi è nato a Oristano nel 1987. Vive e lavora a tra la Sardegna, Torino e Milano. Dopo gli studi artistici, ha sviluppato una ricerca che unisce precisione formale e tensione contemplativa. La sua pittura, caratterizzata da un linguaggio figurativo di sorprendente nitore, si muove tra immaginazione e percezione, esplorando le soglie tra realtà visibile e paesaggio mentale. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, collaborando con gallerie e istituzioni del panorama contemporaneo.
27
novembre 2025
Paolo Pibi – minimi mondi
Dal 27 novembre 2025 al 24 gennaio 2026
arte contemporanea
Location
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Solferino, 44, (Milano)
Milano, Via Solferino, 44, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 10-13.30 e 15-19, sabato 15-19
Vernissage
27 Novembre 2025, Dalle 18.00
Sito web
Ufficio stampa
Rota&Jorfida
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico




