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Paolo Scirpa
Personale retrospettiva
Comunicato stampa
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La mostra ripercorre l'iter artistico di Paolo Scirpa che, con i suoi giochi illusionistici vuole gettare uno sguardo sull'abisso, aprire una finestra sul mistero. Per lui la dimensione del mistero è la vertigine di potere, la volontà di superare i limiti con la fantasia e con l'arte, spezzare i vincoli della normalità, dell'ovvio e del risaputo. Tutto ciò trova la sua realizzazione nelle tele e nelle carte ma soprattutto nei ludoscopi, nei quali la luce si moltiplica all'infinito e sfonda le tre dimensioni tradizionali in un immaginario che va oltre i confini della realtà. Le sue opere, alla cui base c'è profondo studio e conquista di conoscenza, ad un primo sguardo hanno la valenza del gioco.
Esse richiedono invece rigore geometrico, progettazione precisa, che con l'uso di materiali antiaccademici confluiscono in una ricerca tendente a trasformare lo spazio fisico in spazio virtuale, a portare nella realtà l'irreale. Un'altra tematica, strettamente collegata con i ludoscopi, coinvolge spazi urbani e ambientali, monumenti architettonici, sui quali opera interventi di trasformazione e vitalizzazione percettiva e spaziale con tecniche di fotomontaggio.
La libertà creativa di Scirpa è priva di condizionamenti aprioristici: nel suo lavoro entrano in gioco tutti i temi e le questioni fondamentali che hanno caratterizzato gli aspetti più vivi della stagione artistica degli anni '60 e '70 e che da lui vengono interpretati in modo assolutamente originale.
Paolo Scirpa nasce a Siracusa nel 1934. Nel 1968 si trasferisce a Milano dove insegna all'Accademia di Brera.
Le sue esperienze passano attraverso problematiche oggettuali cinetiche, richiamandosi ai valori del costruttivismo e del neoplasticismo. Conosce alcuni esponenti del MAC, in particolare Bruno Munari.
Nel 1970 realizza i suoi primi corpi ludoscopici inoggettivi. Nel 1975 conduce diverse esperienze computerizzate ad elaborazione elettronica. Dal 1976 frequenta il gruppo “Sincron” di Brescia dove conosce anche gli esponenti del GRAV. Nel 1977 importante è il suo incontro con il cibernetico Silvio Ceccato. Da questa data è presente annualmente alla sezione cinetica del Salon “Grands et jeunes d'aujourd'hui” al Grand Palais di Parigi. Agli anni '80 risalgono i suoi primi interventi progettuali sul territorio. Nel 1985 aderisce al manifesto della “Nuova Visualità” lanciato da Carlo Belloli a Milano. Nello stesso anno aderisce all'Associazione AST “Arte-Scienza-Tecnologia” di Roma, partecipando alla mostra di Palazzo Venezia curata da Corrado Maltese. Nel 1986 l'emittente televisiva Canale 5 utilizza i suoi effetti scenoplastici, ludoscopici a luminescenza neonica per alcune sue trasmissioni. Nel 1987 è invitato dalla galleria civica di Gallarate per una importante mostra personale. Moltissime sono le sue mostre personali e collettive in Italia e all'estero. Nel '77 e nel '96 due sue personali sono ospitate alla galleria S. Fedele di Milano. Di lui hanno scritto i più eminenti critici tra cui V.Fagone, M. N. Varga, R. Sanesi, D. Paparoni, M. Meneguzzo, B. Munari, C. Belloli, A. Veca, A. Malochet, R. Barletta, L. Caramel, C. Maltese, D. Palazzoli, R. Bossaglia, P. Restany e il cibernetico Silvio Ceccato.
Esse richiedono invece rigore geometrico, progettazione precisa, che con l'uso di materiali antiaccademici confluiscono in una ricerca tendente a trasformare lo spazio fisico in spazio virtuale, a portare nella realtà l'irreale. Un'altra tematica, strettamente collegata con i ludoscopi, coinvolge spazi urbani e ambientali, monumenti architettonici, sui quali opera interventi di trasformazione e vitalizzazione percettiva e spaziale con tecniche di fotomontaggio.
La libertà creativa di Scirpa è priva di condizionamenti aprioristici: nel suo lavoro entrano in gioco tutti i temi e le questioni fondamentali che hanno caratterizzato gli aspetti più vivi della stagione artistica degli anni '60 e '70 e che da lui vengono interpretati in modo assolutamente originale.
Paolo Scirpa nasce a Siracusa nel 1934. Nel 1968 si trasferisce a Milano dove insegna all'Accademia di Brera.
Le sue esperienze passano attraverso problematiche oggettuali cinetiche, richiamandosi ai valori del costruttivismo e del neoplasticismo. Conosce alcuni esponenti del MAC, in particolare Bruno Munari.
Nel 1970 realizza i suoi primi corpi ludoscopici inoggettivi. Nel 1975 conduce diverse esperienze computerizzate ad elaborazione elettronica. Dal 1976 frequenta il gruppo “Sincron” di Brescia dove conosce anche gli esponenti del GRAV. Nel 1977 importante è il suo incontro con il cibernetico Silvio Ceccato. Da questa data è presente annualmente alla sezione cinetica del Salon “Grands et jeunes d'aujourd'hui” al Grand Palais di Parigi. Agli anni '80 risalgono i suoi primi interventi progettuali sul territorio. Nel 1985 aderisce al manifesto della “Nuova Visualità” lanciato da Carlo Belloli a Milano. Nello stesso anno aderisce all'Associazione AST “Arte-Scienza-Tecnologia” di Roma, partecipando alla mostra di Palazzo Venezia curata da Corrado Maltese. Nel 1986 l'emittente televisiva Canale 5 utilizza i suoi effetti scenoplastici, ludoscopici a luminescenza neonica per alcune sue trasmissioni. Nel 1987 è invitato dalla galleria civica di Gallarate per una importante mostra personale. Moltissime sono le sue mostre personali e collettive in Italia e all'estero. Nel '77 e nel '96 due sue personali sono ospitate alla galleria S. Fedele di Milano. Di lui hanno scritto i più eminenti critici tra cui V.Fagone, M. N. Varga, R. Sanesi, D. Paparoni, M. Meneguzzo, B. Munari, C. Belloli, A. Veca, A. Malochet, R. Barletta, L. Caramel, C. Maltese, D. Palazzoli, R. Bossaglia, P. Restany e il cibernetico Silvio Ceccato.
16
marzo 2007
Paolo Scirpa
Dal 16 marzo al 04 maggio 2007
arte contemporanea
Location
VALMORE STUDIO D’ARTE
Vicenza, Contrà Porta Santa Croce, 14, (Vicenza)
Vicenza, Contrà Porta Santa Croce, 14, (Vicenza)
Orario di apertura
dal mar. al sab. dalle 16 alle 19,30 e su appuntamento
Vernissage
16 Marzo 2007, ore 18
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