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Paolo Toffolutti – Ballo di San Vito
Quarantacinque opere/progetto di Paolo Toffolutti formalizzate in fotografia, video, sculto-performance, oggetto, installazione, pittura, suono
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Domenica 2 aprile alle ore 11.00 presso la Torre Scaramuccia nel Complesso dei Battuti in via Bellunello 1 a San Vito al Tagliamento PN, presentata dallo scrittore e giornalista Alberto Garlini, verrà inaugurata la mostra Ballo Di San Vito - composizioni di Paolo Toffolutti eseguite da Michele Bazzana, Pierluigi Buttò, Marco Coppeto, Liliana Cormons, Alice D'Andrea, Virginia Di Lazzaro, Davide Mazzuchin, Elisabetta Novello, Puni, Camilla Raffin - organizzata dall'associazione culturale Punto 6 per l'Assessorato alla Cultura del Comune di San Vito.
Quarantacinque opere/progetto di Paolo Toffolutti formalizzate in fotografia, video, sculto-performance, oggetto, installazione, pittura, suono… pensate dal 1993 al 2006, in parte realizzate nel corso degli anni e per la maggior parte eseguite per questa mostra. “Ballo Di San Vito” come “sonatina musicale” la cui esecuzione, sotto la direzione di Toffolutti, viene affidata ad amici, parenti, studenti ai quali è stato assegnato il compito di interpretare parole, esempi, disegni, concetti precedentemente raccolti come studi e solo in minima parte già eseguiti ed esposti.
Ballo Di San Vito come spartito da inaugurarsi in periodo e contesto culturale particolarmente “scivolosi”, dove solo spregiudicatezza ed empatia potranno essere d'aiuto al pubblico per entrare in ballo ed affrontare i temi emergenti del pubblico-privato, personale-impersonale, conforme-difforme, vero-falso. La metafora del ballo, dell'essere in ballo, del mettersi in ballo allude alla condizione transitoria ed incerta dell'artista, che comporta l'attivazione simultanea di più abilità rivolte allo stare nel gruppo: gesti, posture, inclinazioni, complicità di eventi gestiti con garbo e risolutezza, capacità performativa, controllo e liberazione, calcolo ed improvvisazione, entro una fenomenologia di gesti atti a dare e ricevere piacere. Nel ballo il singolo travalica i confini fisici e psicologici della sfera personale, per accogliere il compagno ed offrirsi al corpo di ballo allargato. Ballo, architettura del sublime e dell'effimero, costruita con ponti e legami instabili in continua de-costruzione e mutazione.
Spettacolarizazzione, concupiscenza, assieme ad audacia e spregiudicatezza accomunano l'artista “all'uomo politico”. Entrambi ricercano il consenso, l'abbraccio pubblico ponendo in atto azioni e sollecitazioni rivolte al singolo ma allargate alle masse, che si riverberano nello spazio, nelle architetture, nelle piazze fino ad essere risucchiate nel gorgo televisivo o spezzettate nella carta stampata, fino a confondere l'attore con il suo pubblico e renderli protagonisti compromessi in parti uguali nell'evento.
E' questo lo sguardo lanciato dalla mostra "Ballo di San Vito", dove ogni singolo caso sta a sé e sta tra gli altri, uguali e diversi. Studenti, artisti, conoscenze e frequentazioni quotidiane, nove amici che divengono una dance company, una factory, un'orchestra di esecutori che hanno reso possibile la realizzazione di una quarantina di progetti/opera elaborati negli ultimi quindici anni, sorta di partiture artistiche pensate per essere interpretate ed eseguite. L'esecuzione delle opere non fisserà l'idea impressa dallo spartito ma ne costituirà una prima interpretazione. Lo spazio espositivo particolarmente bello, il lavoro di avvicinamento ed allestimento delle opere, le traversie e concordanze organizzative, la presenza di un pubblico al momento inaugurale, troveranno partecipi altri artisti, altri politici, altri scapoli: un corpo di ballo che inventerà altri motivi, altri riti, altri miti.
Quarantacinque opere/progetto di Paolo Toffolutti formalizzate in fotografia, video, sculto-performance, oggetto, installazione, pittura, suono… pensate dal 1993 al 2006, in parte realizzate nel corso degli anni e per la maggior parte eseguite per questa mostra. “Ballo Di San Vito” come “sonatina musicale” la cui esecuzione, sotto la direzione di Toffolutti, viene affidata ad amici, parenti, studenti ai quali è stato assegnato il compito di interpretare parole, esempi, disegni, concetti precedentemente raccolti come studi e solo in minima parte già eseguiti ed esposti.
Ballo Di San Vito come spartito da inaugurarsi in periodo e contesto culturale particolarmente “scivolosi”, dove solo spregiudicatezza ed empatia potranno essere d'aiuto al pubblico per entrare in ballo ed affrontare i temi emergenti del pubblico-privato, personale-impersonale, conforme-difforme, vero-falso. La metafora del ballo, dell'essere in ballo, del mettersi in ballo allude alla condizione transitoria ed incerta dell'artista, che comporta l'attivazione simultanea di più abilità rivolte allo stare nel gruppo: gesti, posture, inclinazioni, complicità di eventi gestiti con garbo e risolutezza, capacità performativa, controllo e liberazione, calcolo ed improvvisazione, entro una fenomenologia di gesti atti a dare e ricevere piacere. Nel ballo il singolo travalica i confini fisici e psicologici della sfera personale, per accogliere il compagno ed offrirsi al corpo di ballo allargato. Ballo, architettura del sublime e dell'effimero, costruita con ponti e legami instabili in continua de-costruzione e mutazione.
Spettacolarizazzione, concupiscenza, assieme ad audacia e spregiudicatezza accomunano l'artista “all'uomo politico”. Entrambi ricercano il consenso, l'abbraccio pubblico ponendo in atto azioni e sollecitazioni rivolte al singolo ma allargate alle masse, che si riverberano nello spazio, nelle architetture, nelle piazze fino ad essere risucchiate nel gorgo televisivo o spezzettate nella carta stampata, fino a confondere l'attore con il suo pubblico e renderli protagonisti compromessi in parti uguali nell'evento.
E' questo lo sguardo lanciato dalla mostra "Ballo di San Vito", dove ogni singolo caso sta a sé e sta tra gli altri, uguali e diversi. Studenti, artisti, conoscenze e frequentazioni quotidiane, nove amici che divengono una dance company, una factory, un'orchestra di esecutori che hanno reso possibile la realizzazione di una quarantina di progetti/opera elaborati negli ultimi quindici anni, sorta di partiture artistiche pensate per essere interpretate ed eseguite. L'esecuzione delle opere non fisserà l'idea impressa dallo spartito ma ne costituirà una prima interpretazione. Lo spazio espositivo particolarmente bello, il lavoro di avvicinamento ed allestimento delle opere, le traversie e concordanze organizzative, la presenza di un pubblico al momento inaugurale, troveranno partecipi altri artisti, altri politici, altri scapoli: un corpo di ballo che inventerà altri motivi, altri riti, altri miti.
02
aprile 2006
Paolo Toffolutti – Ballo di San Vito
Dal 02 al 25 aprile 2006
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DEI BATTUTI
San Vito Al Tagliamento, Via Bellunello, 1, (Pordenone)
San Vito Al Tagliamento, Via Bellunello, 1, (Pordenone)
Orario di apertura
venerdì e sabato: 16.30-19.30, domenica e feriali: 10.30-12.30 e 16.30-19.30
Vernissage
2 Aprile 2006, ore 11
Autore




