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Parma. Le ferite della Guerra e la rinascita della città
Sono notevoli in particolare le foto inedite dei bombardamenti alleati sulla città, di recente acquisite dagli organizzatori presso gli archivi dell’aviazione militare americana e britannica.
Comunicato stampa
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Sessant’anni ci separano dal 25 Aprile 1945. In occasione di questa ricorrenza così importante, quest’anno Parma nel panorama delle celebrazioni ha inserito una vera rarità: le foto inedite dei bombardamenti alleati del 1944 sulla città, acquisite solo di recente dagli archivi militari angloamericani a cura della Compagnia Generale Ripreseaeree.
La ricchissima mostra che ne è scaturita sarà completa di una serie di parecchie decine di fotografie da terra delle distruzioni successive ai bombardamenti e – poi – della fase di ricostruzione, di accurate planimetrie che illustrano le aree d’azione dei velivoli militari corredate da una cospicua documentazione storica e militare di parte alleata, e da una notevole sezione multimediale con ricostruzione virtuale della città.
La mostra, che è stata organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali – Servizio Eventi e Mostre, dalla Compagnia Generale Riprese Aeree, dalla Fondazione Monte di Parma e dall’Università di Parma, avrà luogo a Parma presso la Galleria S. Ludovico (via Cavour) dal 19 marzo al 30 aprile 2005, e costituirà l’evento-clou locale delle celebrazioni annuali della Resistenza.
Nel 1942 le truppe alleate avevano a disposizione dettagliatissime planimetrie in scala 1:25.000 del territorio italiano, in previsione del futuro attacco militare. In epoca pre-satellitare quale era quella, le planimetrie erano state disegnate grazie a fotografie realizzate con voli appositi – a bassa quota – da parte dei velivoli militari. L’Italia non disponeva all’epoca di una simile documentazione relativa al suo stesso territorio.
Per noi questo materiale è preziosissimo, in quanto le fotografie riguardano l’Italia dell’epoca: oltre all’intrinseco valore storico, è noto che l’inquinamento atmosferico non rende possibile oggi, nonostante le tecnologie di cui disponiamo, la realizzazione di immagini di quella impressionante nitidezza.
La documentazione relativa ad ogni singolo ordigno sganciato dai velivoli alleati è altrettanto notevole. Il rapporto sulle missioni di volo parte dal briefing iniziale, con illustrazione completa del piano d’attacco, per proseguire con le foto dell’incursione incluso il momento del lancio delle bombe, fino a giungere al resoconto completo del grado di successo dell’azione: obiettivo colpito o mancato, danni provocati.
Una contabilità di guerra di terribile accuratezza.
Un numero notevole di immagini realizzate da terra documenta quanto quei dati scarni, in termini reali, abbiano significato per chi viveva allora: centinaia di morti e feriti, centinaia di edifici rasi al suolo (tra cui molti monumenti secolari di immenso valore storico-artistico, dei quali il più famoso è il Teatro Farnese, completamente incenerito), oltre 2300 edifici danneggiati.
Le 1200 bombe di grosso calibro, da 300 e da 500 libbre, fecero il loro “dovere” con conseguenze di devastazione inimmaginabili al giorno d’oggi.
Per questo motivo una serie di fotografie di epoca successiva sarà collocata a testimoniare il “prima” e il “dopo”, in particolare la faticosa rinascita della città, in alcuni punti resa irriconoscibile dalle distruzioni.
La mostra rappresenta pertanto un’occasione imperdibile per le nuove generazioni, abituate a vedere la guerra in contrade lontane, alla tv, oppure nei film, o nelle simulazioni virtuali dei videogiochi, sempre come qualcosa di distante che non le riguarda.
Vedere con i propri occhi i luoghi conosciuti e frequentati ogni giorno, sommersi di macerie, devastati, distrutti, dilaniati, e questo solo pochi decenni fa, può essere più significativo di qualunque lezione di storia, di qualunque libro o testo monografico.
Per questo motivo sarà molto curata la presentazione in senso didattico della mostra, e visite guidate per le scuole (su appuntamento) saranno disponibili ogni ora nel corso del periodo d’apertura della mostra.
Perché dimenticare significa rischiare di commettere gli stessi errori del passato.
L’iniziativa, che è stata resa possibile dal contributo di Banca Monte Parma, di Fondazione Monte di Parma e dell’Università degli Studi di Parma, è stata curata dall’architetto Marco Pellegri in collaborazione con la Compagnia Generale Ripreseaeree, sia per quanto riguarda le ricerche storiche in Inghilterra e negli Stati Uniti, sia per l’elaborazione del materiale iconografico della mostra.
La ricchissima mostra che ne è scaturita sarà completa di una serie di parecchie decine di fotografie da terra delle distruzioni successive ai bombardamenti e – poi – della fase di ricostruzione, di accurate planimetrie che illustrano le aree d’azione dei velivoli militari corredate da una cospicua documentazione storica e militare di parte alleata, e da una notevole sezione multimediale con ricostruzione virtuale della città.
La mostra, che è stata organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali – Servizio Eventi e Mostre, dalla Compagnia Generale Riprese Aeree, dalla Fondazione Monte di Parma e dall’Università di Parma, avrà luogo a Parma presso la Galleria S. Ludovico (via Cavour) dal 19 marzo al 30 aprile 2005, e costituirà l’evento-clou locale delle celebrazioni annuali della Resistenza.
Nel 1942 le truppe alleate avevano a disposizione dettagliatissime planimetrie in scala 1:25.000 del territorio italiano, in previsione del futuro attacco militare. In epoca pre-satellitare quale era quella, le planimetrie erano state disegnate grazie a fotografie realizzate con voli appositi – a bassa quota – da parte dei velivoli militari. L’Italia non disponeva all’epoca di una simile documentazione relativa al suo stesso territorio.
Per noi questo materiale è preziosissimo, in quanto le fotografie riguardano l’Italia dell’epoca: oltre all’intrinseco valore storico, è noto che l’inquinamento atmosferico non rende possibile oggi, nonostante le tecnologie di cui disponiamo, la realizzazione di immagini di quella impressionante nitidezza.
La documentazione relativa ad ogni singolo ordigno sganciato dai velivoli alleati è altrettanto notevole. Il rapporto sulle missioni di volo parte dal briefing iniziale, con illustrazione completa del piano d’attacco, per proseguire con le foto dell’incursione incluso il momento del lancio delle bombe, fino a giungere al resoconto completo del grado di successo dell’azione: obiettivo colpito o mancato, danni provocati.
Una contabilità di guerra di terribile accuratezza.
Un numero notevole di immagini realizzate da terra documenta quanto quei dati scarni, in termini reali, abbiano significato per chi viveva allora: centinaia di morti e feriti, centinaia di edifici rasi al suolo (tra cui molti monumenti secolari di immenso valore storico-artistico, dei quali il più famoso è il Teatro Farnese, completamente incenerito), oltre 2300 edifici danneggiati.
Le 1200 bombe di grosso calibro, da 300 e da 500 libbre, fecero il loro “dovere” con conseguenze di devastazione inimmaginabili al giorno d’oggi.
Per questo motivo una serie di fotografie di epoca successiva sarà collocata a testimoniare il “prima” e il “dopo”, in particolare la faticosa rinascita della città, in alcuni punti resa irriconoscibile dalle distruzioni.
La mostra rappresenta pertanto un’occasione imperdibile per le nuove generazioni, abituate a vedere la guerra in contrade lontane, alla tv, oppure nei film, o nelle simulazioni virtuali dei videogiochi, sempre come qualcosa di distante che non le riguarda.
Vedere con i propri occhi i luoghi conosciuti e frequentati ogni giorno, sommersi di macerie, devastati, distrutti, dilaniati, e questo solo pochi decenni fa, può essere più significativo di qualunque lezione di storia, di qualunque libro o testo monografico.
Per questo motivo sarà molto curata la presentazione in senso didattico della mostra, e visite guidate per le scuole (su appuntamento) saranno disponibili ogni ora nel corso del periodo d’apertura della mostra.
Perché dimenticare significa rischiare di commettere gli stessi errori del passato.
L’iniziativa, che è stata resa possibile dal contributo di Banca Monte Parma, di Fondazione Monte di Parma e dell’Università degli Studi di Parma, è stata curata dall’architetto Marco Pellegri in collaborazione con la Compagnia Generale Ripreseaeree, sia per quanto riguarda le ricerche storiche in Inghilterra e negli Stati Uniti, sia per l’elaborazione del materiale iconografico della mostra.
19
marzo 2005
Parma. Le ferite della Guerra e la rinascita della città
Dal 19 marzo al 30 aprile 2005
fotografia
Location
GALLERIA SAN LUDOVICO
Parma, Borgo Del Parmigianino, 2/b, (Parma)
Parma, Borgo Del Parmigianino, 2/b, (Parma)
Orario di apertura
9-13 e 16-19 tutti i giorni. Chiuso il martedì
Vernissage
19 Marzo 2005, ore 17
Ufficio stampa
COMUNE DI PARMA




