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Patrizia Genovesi & Corrado Giustozzi – Arte e scienza
“Arte e scienza” non è una semplice mostra fotografica, ma un evento multimediale che fonde, nell’autentico senso del termine, il ritratto dello scienziato e del musicista con il prodotto della sua intelligenza, come se la macchina fotografica entrasse nel suo pensiero e lo scatto immortalasse assieme corpo e mente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quante volte vedendo o sentendo parlare scienziati illustri, grandi chimici, matematici o musicisti di fama mondiale avete desiderato entrare nelle loro menti, carpire un frammento del loro genio, “vedere” anche solo una parte del loro pensiero fermandola in un'immagine, proprio come in una fotografia. Patrizia Genovesi insieme a Corrado Giustozzi ha raccolto la sfida. “Arte e scienza” non è una semplice mostra fotografica, ma un evento multimediale che fonde, nell'autentico senso del termine, il ritratto dello scienziato e del musicista con il prodotto della sua intelligenza, come se la macchina fotografica entrasse nel suo pensiero e lo scatto immortalasse assieme corpo e mente. E per fare questo l'arte della fotografia e la scienza dei numeri si uniscono e collaborano, sostenendo le loro reciproche creatività e rendendo possibile tale incredibile intento. Come? Grazie ad un procedimento tecnico/matematico che potrete seguire passo passo nel corso della mostra. Tra le ombre delle immagini di scienziati illustri quali Rita Levi Montalcini, Andrew Wiles, John Nash e molti altri appaiono anche alcuni loro geniali pensieri, ma vederli non sarà così facile....
Scheda tecnica della mostra: la parola all'artista
L’idea
L’installazione comprende una serie di ritratti fotografici di scienziati che hanno lasciato un’impronta indelebile nello sviluppo della scienza contemporanea. In ogni ritratto, mediante il procedimento tecnico che descriviamo in un successivo paragrafo, sono stati “annegati” in formato digitale, non immediatamente visibili allo sguardo, testi e formule tratte dalle opere principali dello scienziato rappresentato.
L’opera è il risultato di uno sforzo intenso e mai represso di conoscenza e di relazione. Il volto non lascia trasparire il pensiero che si nasconde in esso. Allo stesso tempo tuttavia è vero anche il contrario: quello stesso volto è in qualche modo il risultato non solo di uno sviluppo fisico, ma anche di un cammino psicologico e intellettuale. In qualche modo quindi il volto è, anche, il risultato del pensiero; e lo scienziato, in una certa misura, è la sua opera.
Per accentuare il contenuto simbolico della nostra proposta, testi e formule non vengono “nascoste” uniformemente nelle diverse parti della fotografia, bensì concentrate sui contorni e sulle zone d’ombra. Sono infatti questi elementi di contrasto che danno spessore ed espressione al soggetto e sono quindi il luogo privilegiato nel quale aggiungere all’immagine del volto un richiamo simbolico all’opera.
Il procedimento tecnico
Una fotografia digitale è memorizzata sotto forma di un file, nel quale ogni punto dell’immagine è costituito da un insieme di informazioni che un computer è in grado di decodificare e “interpretare” in termini di colori.
Attraverso un apposito software, basato su un procedimento matematico, è possibile sostituire alcune di queste informazioni con altre che contengano un testo, un'altra immagine, o addirittura una musica. In questo modo si ottiene una fotografia al cui interno sono “annegate” informazioni di diversa natura.
Conducendo questo procedimento con la dovuta perizia, è possibile ottenere un risultato in apparenza identico alla fotografia originale. A questo fine occorre mantenere lo “strato” delle informazioni modificate al di sotto del livello al quale l’occhio umano riesce a percepire le differenze. In questo modo si ottengono immagini in cui è presente, ancorché invisibile, una differenza qualitativa rispetto all’originale, la cui importanza simbolica è data dal contenuto delle informazioni che vi sono state inserite.
Il progetto
Per accentuare il significato simbolico della relazione tra arte e scienza e tra l’immagine e la sua espressione matematica, abbiamo deciso di realizzare il nostro progetto utilizzando ritratti fotografici di uomini e donne che hanno fatto la storia della matematica, della scienza e della musica.
L’installazione quindi presenta ritratti originali di altrettanti Premi Nobel o comunque personaggi preminenti nell’ambito dell’innovazione scientifica a livello mondiale. Tra questi, ad esempio: Rita Levi Montalcini (Italia: scienziata e senatrice, Nobel per la medicina nel 1986), Andrew Wiles (GB: matematico), John Nash (USA: matematico ed economista, Nobel per l'Economia nel 1994), Richard Ernst (Svizzera: chimico, Nobel per la chimica nel 1991), Edward Witten (USA: matematico e fisico), Giorgio Proietti (Italia: direttore d'orchestra).
In ciascuno dei ritratti abbiamo inserito, mediante il procedimento descritto al punto precedente, testi e formule tratti dalle principali opere dello scienziato rappresentato, o la sua opera musicale o grafica.
Accanto a ciascun ritratto sono inoltre esposte ulteriori stampe digitali, che mostrano graficamente altrettante fasi intermedie del processo seguito per l’inserimento di testi e formule.
Infine un video descrive visivamente le fasi del processo.
La sinergia di mezzi espressivi diversi
In aggiunta agli aspetti di contenuto, il nostro progetto intende esplorare il connubio tra arte e scienza anche sotto il profilo delle nuove potenzialità espressive che esso apre.
Le fotografie che esponiamo sono state realizzate mediante la tecnologia digitale. Si tratta quindi di immagini in tutto simili a quelle che si potrebbero realizzare con i tradizionali strumenti della pittura o della fotografia analogica, ma ottenute mediante un procedimento radicalmente diverso, basato sull’applicazione di procedimenti elettronici ed algoritmi matematici.
Ciò apre la strada all’esplorazione di nuove strade dell’immaginazione e dell’espressione. In particolare la relazione tra l’espressione visiva e la sua traduzione matematica può essere analizzata, sviscerata ed infine alterata utilizzando i suoi stessi procedimenti, per giungere ad una sintesi apparentemente simile a quella originaria, ma in realtà qualitativamente differenziata.
In questo passaggio, aggiungiamo alla fotografia un livello di significato in precedenza inesistente. Da un lato infatti l’immagine produce nello spettatore una reazione fondata sulla capacità semantica e simbolica del soggetto rappresentato. Dall’altro lato, invece, la traduzione della stessa immagine in termini matematici è puramente meccanica e la sequenza degli algoritmi è priva di qualsiasi significato che abbia relazione con il soggetto rappresentato.
Il nostro procedimento arricchisce questa relazione, aggiungendo all’interno dell’immagine digitale uno “strato” di elementi matematici dotati di un significato interpretabile e strettamente legato al soggetto rappresentato.
L’installazione
L'installazione consta dunque di:
- gruppi di stampe digitali, composti da un ritratto fotografico e dalla stampa di due fasi intermedie del processo di “arricchimento” delle informazioni contenute nell’immagine
- monitor sui quali scorrono video rappresentanti il processo di “arricchimento” delle informazioni
- monitor su iquali scorrono i video che rappresentano l'esecuzione musicale o l'opera d'arte di alcuni tra i soggetti ritratti
- cartellonistica per la descrizione dell'evento, degli obiettivi e dei contenuti.
Conclusioni
Che cosa rende simili arte e scienza? Vi è un elemento fondante che le collega e le apparenta?
L’artista, così come lo scienziato, è mosso da una incoercibile esigenza creativa e l’opera artistica, al pari dell’opera scientifica, è il risultato di uno sforzo intellettuale al quale essi non sono in gradi di sottrarsi.
Questo sforzo nasce da una duplice esigenza.
In primo luogo essi hanno il bisogno di organizzare le proprie conoscenze e percezioni della realtà, sviluppate attraverso l’esperienza e lo studio e approfondite secondo le metodologie e sensibilità proprie di ciascuno. Solo attraverso questo sforzo di organizzazione, esperienze e conoscenze superano il loro stato originale indifferenziato e si trasformano in mezzi efficaci di interpretazione della realtà e fondamenti per ulteriori sviluppi della conoscenza.
In secondo luogo, l’artista come lo scienziato ha una fondamentale necessità di relazione e di comunicazione e cerca di soddisfarla attraverso la sua opera, cioè “oggettivando” la sua concezione della realtà ed in particolare gli aspetti di questa più innovativi e quindi più solitari, proprio per questo più acutamente avvertiti e più degni di essere comunicati.
L’opera dunque non è altro che la forma nella quale lo scienziato e l’artista realizzano questa “oggettivazione”. Essi hanno sensibilità diverse e il loro cammino intellettuale si sviluppa secondo modalità e metodologie profondamente differenziate; tuttavia è comune ad entrambi il bisogno fondamentale di conoscenza e, forse ancor più, di relazione, senza il quale l’opera semplicemente non vedrebbe mai la luce.
Patrizia Genovesi
L'artista: Patrizia Genovesi
Fotografa e video-artist
E’ attiva nella divulgazione scientifica e culturale e nella ricerca di nuovi linguaggi espressivi nel campo della video arte.
Tra le sue esposizioni personali:
Mondadori Trevi – Roma (2003)
Mondadori Marghera – Milano (2004)
Tempio di Dioniso al Quirinale - Roma (2005)
Torretta Valadier – Roma (2006)
Auditorium Parco della Musica di Roma
Notebook – Roma (2007)
Estate Romana – Roma (2008 )
Balletti Palace per Mensa IBD – San Martino al Cimino (2008 )
Aeroporto di Malpensa – Milano (2008-2009)
Bibilioteca Vallicelliana - Salone Borromini- Roma (2009)
"La bellezza salverà il mondo" F. Dosotevskij
Scheda tecnica della mostra: la parola all'artista
L’idea
L’installazione comprende una serie di ritratti fotografici di scienziati che hanno lasciato un’impronta indelebile nello sviluppo della scienza contemporanea. In ogni ritratto, mediante il procedimento tecnico che descriviamo in un successivo paragrafo, sono stati “annegati” in formato digitale, non immediatamente visibili allo sguardo, testi e formule tratte dalle opere principali dello scienziato rappresentato.
L’opera è il risultato di uno sforzo intenso e mai represso di conoscenza e di relazione. Il volto non lascia trasparire il pensiero che si nasconde in esso. Allo stesso tempo tuttavia è vero anche il contrario: quello stesso volto è in qualche modo il risultato non solo di uno sviluppo fisico, ma anche di un cammino psicologico e intellettuale. In qualche modo quindi il volto è, anche, il risultato del pensiero; e lo scienziato, in una certa misura, è la sua opera.
Per accentuare il contenuto simbolico della nostra proposta, testi e formule non vengono “nascoste” uniformemente nelle diverse parti della fotografia, bensì concentrate sui contorni e sulle zone d’ombra. Sono infatti questi elementi di contrasto che danno spessore ed espressione al soggetto e sono quindi il luogo privilegiato nel quale aggiungere all’immagine del volto un richiamo simbolico all’opera.
Il procedimento tecnico
Una fotografia digitale è memorizzata sotto forma di un file, nel quale ogni punto dell’immagine è costituito da un insieme di informazioni che un computer è in grado di decodificare e “interpretare” in termini di colori.
Attraverso un apposito software, basato su un procedimento matematico, è possibile sostituire alcune di queste informazioni con altre che contengano un testo, un'altra immagine, o addirittura una musica. In questo modo si ottiene una fotografia al cui interno sono “annegate” informazioni di diversa natura.
Conducendo questo procedimento con la dovuta perizia, è possibile ottenere un risultato in apparenza identico alla fotografia originale. A questo fine occorre mantenere lo “strato” delle informazioni modificate al di sotto del livello al quale l’occhio umano riesce a percepire le differenze. In questo modo si ottengono immagini in cui è presente, ancorché invisibile, una differenza qualitativa rispetto all’originale, la cui importanza simbolica è data dal contenuto delle informazioni che vi sono state inserite.
Il progetto
Per accentuare il significato simbolico della relazione tra arte e scienza e tra l’immagine e la sua espressione matematica, abbiamo deciso di realizzare il nostro progetto utilizzando ritratti fotografici di uomini e donne che hanno fatto la storia della matematica, della scienza e della musica.
L’installazione quindi presenta ritratti originali di altrettanti Premi Nobel o comunque personaggi preminenti nell’ambito dell’innovazione scientifica a livello mondiale. Tra questi, ad esempio: Rita Levi Montalcini (Italia: scienziata e senatrice, Nobel per la medicina nel 1986), Andrew Wiles (GB: matematico), John Nash (USA: matematico ed economista, Nobel per l'Economia nel 1994), Richard Ernst (Svizzera: chimico, Nobel per la chimica nel 1991), Edward Witten (USA: matematico e fisico), Giorgio Proietti (Italia: direttore d'orchestra).
In ciascuno dei ritratti abbiamo inserito, mediante il procedimento descritto al punto precedente, testi e formule tratti dalle principali opere dello scienziato rappresentato, o la sua opera musicale o grafica.
Accanto a ciascun ritratto sono inoltre esposte ulteriori stampe digitali, che mostrano graficamente altrettante fasi intermedie del processo seguito per l’inserimento di testi e formule.
Infine un video descrive visivamente le fasi del processo.
La sinergia di mezzi espressivi diversi
In aggiunta agli aspetti di contenuto, il nostro progetto intende esplorare il connubio tra arte e scienza anche sotto il profilo delle nuove potenzialità espressive che esso apre.
Le fotografie che esponiamo sono state realizzate mediante la tecnologia digitale. Si tratta quindi di immagini in tutto simili a quelle che si potrebbero realizzare con i tradizionali strumenti della pittura o della fotografia analogica, ma ottenute mediante un procedimento radicalmente diverso, basato sull’applicazione di procedimenti elettronici ed algoritmi matematici.
Ciò apre la strada all’esplorazione di nuove strade dell’immaginazione e dell’espressione. In particolare la relazione tra l’espressione visiva e la sua traduzione matematica può essere analizzata, sviscerata ed infine alterata utilizzando i suoi stessi procedimenti, per giungere ad una sintesi apparentemente simile a quella originaria, ma in realtà qualitativamente differenziata.
In questo passaggio, aggiungiamo alla fotografia un livello di significato in precedenza inesistente. Da un lato infatti l’immagine produce nello spettatore una reazione fondata sulla capacità semantica e simbolica del soggetto rappresentato. Dall’altro lato, invece, la traduzione della stessa immagine in termini matematici è puramente meccanica e la sequenza degli algoritmi è priva di qualsiasi significato che abbia relazione con il soggetto rappresentato.
Il nostro procedimento arricchisce questa relazione, aggiungendo all’interno dell’immagine digitale uno “strato” di elementi matematici dotati di un significato interpretabile e strettamente legato al soggetto rappresentato.
L’installazione
L'installazione consta dunque di:
- gruppi di stampe digitali, composti da un ritratto fotografico e dalla stampa di due fasi intermedie del processo di “arricchimento” delle informazioni contenute nell’immagine
- monitor sui quali scorrono video rappresentanti il processo di “arricchimento” delle informazioni
- monitor su iquali scorrono i video che rappresentano l'esecuzione musicale o l'opera d'arte di alcuni tra i soggetti ritratti
- cartellonistica per la descrizione dell'evento, degli obiettivi e dei contenuti.
Conclusioni
Che cosa rende simili arte e scienza? Vi è un elemento fondante che le collega e le apparenta?
L’artista, così come lo scienziato, è mosso da una incoercibile esigenza creativa e l’opera artistica, al pari dell’opera scientifica, è il risultato di uno sforzo intellettuale al quale essi non sono in gradi di sottrarsi.
Questo sforzo nasce da una duplice esigenza.
In primo luogo essi hanno il bisogno di organizzare le proprie conoscenze e percezioni della realtà, sviluppate attraverso l’esperienza e lo studio e approfondite secondo le metodologie e sensibilità proprie di ciascuno. Solo attraverso questo sforzo di organizzazione, esperienze e conoscenze superano il loro stato originale indifferenziato e si trasformano in mezzi efficaci di interpretazione della realtà e fondamenti per ulteriori sviluppi della conoscenza.
In secondo luogo, l’artista come lo scienziato ha una fondamentale necessità di relazione e di comunicazione e cerca di soddisfarla attraverso la sua opera, cioè “oggettivando” la sua concezione della realtà ed in particolare gli aspetti di questa più innovativi e quindi più solitari, proprio per questo più acutamente avvertiti e più degni di essere comunicati.
L’opera dunque non è altro che la forma nella quale lo scienziato e l’artista realizzano questa “oggettivazione”. Essi hanno sensibilità diverse e il loro cammino intellettuale si sviluppa secondo modalità e metodologie profondamente differenziate; tuttavia è comune ad entrambi il bisogno fondamentale di conoscenza e, forse ancor più, di relazione, senza il quale l’opera semplicemente non vedrebbe mai la luce.
Patrizia Genovesi
L'artista: Patrizia Genovesi
Fotografa e video-artist
E’ attiva nella divulgazione scientifica e culturale e nella ricerca di nuovi linguaggi espressivi nel campo della video arte.
Tra le sue esposizioni personali:
Mondadori Trevi – Roma (2003)
Mondadori Marghera – Milano (2004)
Tempio di Dioniso al Quirinale - Roma (2005)
Torretta Valadier – Roma (2006)
Auditorium Parco della Musica di Roma
Notebook – Roma (2007)
Estate Romana – Roma (2008 )
Balletti Palace per Mensa IBD – San Martino al Cimino (2008 )
Aeroporto di Malpensa – Milano (2008-2009)
Bibilioteca Vallicelliana - Salone Borromini- Roma (2009)
"La bellezza salverà il mondo" F. Dosotevskij
14
gennaio 2010
Patrizia Genovesi & Corrado Giustozzi – Arte e scienza
Dal 14 al 19 gennaio 2010
fotografia
arte contemporanea
serata - evento
arte contemporanea
serata - evento
Location
CIRCOLO DEL MINISTERO AFFARI ESTERI
Roma, Lungotevere Dell'acqua Acetosa, 42, (Roma)
Roma, Lungotevere Dell'acqua Acetosa, 42, (Roma)
Orario di apertura
10.00-12.00 /16.00-18.00
Vernissage
14 Gennaio 2010, ore 19,30
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