Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Pensare Pasolini Plurale
Sedici fotografe e fotografi danno forma a una mostra che non nasce da un sistema espositivo patinato o da un allestimento sostenuto da grandi mezzi, ma da un percorso condiviso e in trasformazione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Pensare Pasolini Plurale
Mostra fotografica collettiva
nell’ambito di Pasolini Art Visual Territorio
Teatro Porta Portese – Via Portuense 102, Roma
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 – fino al 2 novembre
Sedici fotografe e fotografi danno forma a una mostra che non nasce da un sistema espositivo patinato o da un allestimento sostenuto da grandi mezzi, ma da un percorso condiviso e in trasformazione. Pensare Pasolini Plurale è il primo approdo pubblico del laboratorio Mediterrànies – Fotografie, città, visioni pasoliniane, attivo negli spazi del Teatro Porta Portese e parte delle attività di Pasolini Art Visual Territorio, in programma fino al 2 novembre.
Non si tratta di una galleria museale né di una produzione costruita sullo spettacolo dell’immagine: qui le fotografie diventano pretesto di relazione, scambio e confronto tra persone con percorsi differenti, non necessariamente professionisti del settore. La mostra nasce in uno spazio indipendente, con risorse contenute e una struttura volutamente flessibile, guidata da tre artisti – Erica Appiani, Emiliano Bartolucci e Bhagya Weerasinghe – che hanno accompagnato il lavoro dei partecipanti senza imporre una forma, ma lasciando emergere interpretazioni autonome e un linguaggio collettivo in divenire.
Il gruppo è composto da:
Viola Antonelli, Mario Belfiore, Tommaso Crescenzi, Edoardo Felici, Martijn Jebbink, Beatrice Licata, Francesca Romana Liserre, Matteo Nori, Robin Oomkes, Alessandra Scafuri, Andrea Scaramuzza, Carmen Vaquer, Fabio Zambardi.
All’interno della mostra sono presenti anche le opere di Emiliano e Maurizio Bartolucci e di Gigi Viglione, per un totale di sedici espositori.
Le opere non guardano a Pasolini come figura da commemorare, ma come interferenza attiva: una presenza che genera attrito, domande, visioni divergenti. Il bianco e nero è il terreno comune, ma gli sguardi si moltiplicano: c’è chi attraversa i luoghi che lo hanno segnato, chi interroga i corpi esclusi, chi immagina una sua sopravvivenza in scenari futuri, digitali o urbani, lontani dal mito e dalle icone.
Alcune immagini affondano nel nero, come catacombe visive. Scure, tattili, stratificate, obbligano a uno sguardo lento, denso, come un deposito di memoria che riaffiora solo in parte. In altre emerge la tensione tra eredità e frattura: Pasolini come corpo vivo nel presente, non come figura intoccabile o iconografica.
Il progetto non cerca la spettacolarizzazione fotografica, ma un campo di dialogo, dove pluralità e immaginazione spingono oltre la citazione. Qui il passato non è ricordo, ma materiale da rilavorare: Pasolini attraversa periferie al led, simboli mutati, corpi elettrici e territori liquidi. Le immagini sono frammenti di un discorso aperto, che riconosce la sua eredità come qualcosa di instabile, irrisolto, fertile.
Pensare Pasolini Plurale è il primo passo verso un collettivo permanente che proseguirà le attività nei prossimi due anni al Teatro Porta Portese, integrando esposizioni, incontri e nuovi percorsi laboratorali.
Per informazioni sulla mostra o adesioni ai laboratori del progetto:
emiliano.bartolucci@gmail.com
Mostra fotografica collettiva
nell’ambito di Pasolini Art Visual Territorio
Teatro Porta Portese – Via Portuense 102, Roma
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 – fino al 2 novembre
Sedici fotografe e fotografi danno forma a una mostra che non nasce da un sistema espositivo patinato o da un allestimento sostenuto da grandi mezzi, ma da un percorso condiviso e in trasformazione. Pensare Pasolini Plurale è il primo approdo pubblico del laboratorio Mediterrànies – Fotografie, città, visioni pasoliniane, attivo negli spazi del Teatro Porta Portese e parte delle attività di Pasolini Art Visual Territorio, in programma fino al 2 novembre.
Non si tratta di una galleria museale né di una produzione costruita sullo spettacolo dell’immagine: qui le fotografie diventano pretesto di relazione, scambio e confronto tra persone con percorsi differenti, non necessariamente professionisti del settore. La mostra nasce in uno spazio indipendente, con risorse contenute e una struttura volutamente flessibile, guidata da tre artisti – Erica Appiani, Emiliano Bartolucci e Bhagya Weerasinghe – che hanno accompagnato il lavoro dei partecipanti senza imporre una forma, ma lasciando emergere interpretazioni autonome e un linguaggio collettivo in divenire.
Il gruppo è composto da:
Viola Antonelli, Mario Belfiore, Tommaso Crescenzi, Edoardo Felici, Martijn Jebbink, Beatrice Licata, Francesca Romana Liserre, Matteo Nori, Robin Oomkes, Alessandra Scafuri, Andrea Scaramuzza, Carmen Vaquer, Fabio Zambardi.
All’interno della mostra sono presenti anche le opere di Emiliano e Maurizio Bartolucci e di Gigi Viglione, per un totale di sedici espositori.
Le opere non guardano a Pasolini come figura da commemorare, ma come interferenza attiva: una presenza che genera attrito, domande, visioni divergenti. Il bianco e nero è il terreno comune, ma gli sguardi si moltiplicano: c’è chi attraversa i luoghi che lo hanno segnato, chi interroga i corpi esclusi, chi immagina una sua sopravvivenza in scenari futuri, digitali o urbani, lontani dal mito e dalle icone.
Alcune immagini affondano nel nero, come catacombe visive. Scure, tattili, stratificate, obbligano a uno sguardo lento, denso, come un deposito di memoria che riaffiora solo in parte. In altre emerge la tensione tra eredità e frattura: Pasolini come corpo vivo nel presente, non come figura intoccabile o iconografica.
Il progetto non cerca la spettacolarizzazione fotografica, ma un campo di dialogo, dove pluralità e immaginazione spingono oltre la citazione. Qui il passato non è ricordo, ma materiale da rilavorare: Pasolini attraversa periferie al led, simboli mutati, corpi elettrici e territori liquidi. Le immagini sono frammenti di un discorso aperto, che riconosce la sua eredità come qualcosa di instabile, irrisolto, fertile.
Pensare Pasolini Plurale è il primo passo verso un collettivo permanente che proseguirà le attività nei prossimi due anni al Teatro Porta Portese, integrando esposizioni, incontri e nuovi percorsi laboratorali.
Per informazioni sulla mostra o adesioni ai laboratori del progetto:
emiliano.bartolucci@gmail.com
15
ottobre 2025
Pensare Pasolini Plurale
Dal 15 ottobre al 02 novembre 2025
fotografia
Location
Teatro Portaportese
Roma, Via Portuense, 102, (RM)
Roma, Via Portuense, 102, (RM)
Orario di apertura
10-20
Vernissage
22 Ottobre 2025, 17
Autore
Curatore










