L’accorciamento delle distanze, il contatto e l’interazione tra diverse
culture, sta portando l’uomo moderno a ricercare un’identità nuova che
gli permetta di far fronte alle diversità e ai problemi con cui ogni
giorno deve relazionarsi.
Avendo ampliato il terreno di indagine, l’individuo riesce meglio a
verificare e confrontare gli effetti del suo comportamento sul pianeta
e in questo modo deve stare molto attento alle scelte che compie.
Da qui diviene importante parlare di etica e progresso, di identità.,
di cultura, della necessità di volgere lo sguardo al presente per
capire come garantirsi un buon livello di vita futura.
Stiamo aumentando la nostra capacità di visione nei fenomeni e di
conseguenza aumenta la capacità di esplorare noi stessi.
Da questa visione nasce il mio lavoro, l’occhio aperto (che descrivo
con linee essenziali) diventa simbolo e necessità per noi di vedere.
Esistono pure gli occhi chiusi, ciechi e indifferenti a cui è
necessario comunicare un pò di curiosità sperando che possano aprirsi.
Le figure individuo/occhio, non si muovono, non parlano, sono
statiche... piuttosto, si muovono con noi.
i miei sguardi vanno sul vissuto quotidiano, si osservano, cercano di
ritagliarsi la propria individualità.
Quegli occhi sono i nostri occhi, siamo noi a decidere se tenerli
aperti o chiusi (metaforicamente), i quadri sono solo un modo per
ricordarcelo.