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Piemontesi in Congo
Circa un centinaio di immagini (stampe digitali da fotografie originali) raccolgono tre diverse esperienze di piemontesi in Congo Belga dai primi decenni del ‘900: Guido Piacenza, Felice Tabacco e alcune famiglie di Roasio.
Comunicato stampa
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Nell’ambito dell’ampia rassegna dedicata all’Africa, che si tiene alla GAM fino al 15 febbraio 2004, la Fondazione Italiana per la Fotografia presenta la mostra “Piemontesi in Congo”. Circa un centinaio di immagini (stampe digitali da fotografie originali) raccolgono tre diverse esperienze di piemontesi in Congo Belga dai primi decenni del ‘900: Guido Piacenza, Felice Tabacco e alcune famiglie di Roasio.
Da studi condotti, emerge che in quegli anni circa il 25% dell’emigrazione Italiana in Congo proveniva dal Piemonte, con una concentrazione particolare dal vercellese.Il caso di Roasio è emblematico di questa “emigrazione” la cui memoria è messa in valore da una raccolta di testimonianze fotografiche e documentali.
Guido Piacenza: l’industriale viaggiatore curioso, compie, tra marzo e luglio del 1912, un viaggio risalendo il corso del fiume Congo da Kinsasha a Entebbe. Le sue immagini sono accompagnate da un preciso diario in cui si descrivono paesaggi, genti e tradizioni. Appassionato di fotografia, ma anche di cinema, ha inoltre documentato il viaggio con una serie di filmati che saranno proiettati per gentile concessione della Famiglia Piacenza, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema.
Felice Tabacco, medico specializzato in medicina tropicale ad Anversa, appassionato di entomologia e con interessi etnografci, entra al servizio della colonia nel 1921. Accanto alle immagini che riguardano più da vicino la sua professione di medico, altre prendono in esame, oltre a momenti della vita quotidiana, alcuni aspetti etnologici ed antropologici (le acconciature in uso presso le diverse etnie, le scarificazioni e i piattelli labiali come tratti distintivi e di status).
Infine l’esperienza dei Roasiani, che già a fine ‘800 partono in cerca di nuove opportunità di lavoro, e che in Congo si stabiliscono fino alla metà degli anni ’70, quando la politica della confisca delle terre e la recrudescenza del nazionalismo rendono il paese insicuro e economicamente instabile. Le immagini documentano le loro attività, dalla dipendenza dalle grandi imprese di sfruttamento belghe, alla fondazione di imprese autonome in campo edile, commerciale, agricolo.
La mostra è accompagnata da un catalogo con contributi storici e antropologici a cura del Centro Piemontese di Studi Africani.
Da studi condotti, emerge che in quegli anni circa il 25% dell’emigrazione Italiana in Congo proveniva dal Piemonte, con una concentrazione particolare dal vercellese.Il caso di Roasio è emblematico di questa “emigrazione” la cui memoria è messa in valore da una raccolta di testimonianze fotografiche e documentali.
Guido Piacenza: l’industriale viaggiatore curioso, compie, tra marzo e luglio del 1912, un viaggio risalendo il corso del fiume Congo da Kinsasha a Entebbe. Le sue immagini sono accompagnate da un preciso diario in cui si descrivono paesaggi, genti e tradizioni. Appassionato di fotografia, ma anche di cinema, ha inoltre documentato il viaggio con una serie di filmati che saranno proiettati per gentile concessione della Famiglia Piacenza, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema.
Felice Tabacco, medico specializzato in medicina tropicale ad Anversa, appassionato di entomologia e con interessi etnografci, entra al servizio della colonia nel 1921. Accanto alle immagini che riguardano più da vicino la sua professione di medico, altre prendono in esame, oltre a momenti della vita quotidiana, alcuni aspetti etnologici ed antropologici (le acconciature in uso presso le diverse etnie, le scarificazioni e i piattelli labiali come tratti distintivi e di status).
Infine l’esperienza dei Roasiani, che già a fine ‘800 partono in cerca di nuove opportunità di lavoro, e che in Congo si stabiliscono fino alla metà degli anni ’70, quando la politica della confisca delle terre e la recrudescenza del nazionalismo rendono il paese insicuro e economicamente instabile. Le immagini documentano le loro attività, dalla dipendenza dalle grandi imprese di sfruttamento belghe, alla fondazione di imprese autonome in campo edile, commerciale, agricolo.
La mostra è accompagnata da un catalogo con contributi storici e antropologici a cura del Centro Piemontese di Studi Africani.
14
gennaio 2004
Piemontesi in Congo
Dal 14 gennaio al primo febbraio 2004
fotografia
Location
FONDAZIONE ITALIANA PER LA FOTOGRAFIA
Torino, Via San Giovanni Battista La Salle, 17, (Torino)
Torino, Via San Giovanni Battista La Salle, 17, (Torino)
Orario di apertura
Da martedì a venerdì 16-20
Sabato, domenica e festivi 10 - 20
Vernissage
14 Gennaio 2004, ore 18.30