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Pierre Bismuth / Jonathan Monk
doppia personale: “Pantone 192 e altri colori”, Pierre Bismuth // “Metro cubo d’infinito reversed”, Jonathan Monk
Comunicato stampa
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La galleria è lieta di presentare la seconda personale di Pierre Bismuth.
La mostra è incentrata sul colore:
Pantone 192 e altri colori è composto da una serie di nove colori presi dalla scala Pantone e stampati in bianco e nero. L’effetto è una serie di monocromi grigi. Interessante critica alla pura visibilità e al codice: se da un lato ci troviamo di fronte al riferimento del pantone, dall’altro rimaniamo spiazzati perché l’effetto cromatico apparentemente non coincide. La percezione dei colori non è, quindi, immediata, ma passa attraverso il linguaggio. Il processo apparentemente inutile del “trasferimento” nel bianco e nero sottintende le questioni rispetto alla “relatività” della rappresentazione, ai limiti tecnici, alla percezione e alla traduzione, temi presenti in molti lavori di Bismuth.
Basata sul disegno dell’ “Infinite Museum” di Le Courbousier, Infinite Platform ne riprende lo stesso principio: la piattaforma può crescere nello spazio all’infinito.
E’ costituita da parallelepipedi della stessa altezza, ma con superfici quadrate di diverse dimensioni: ciascun lato è dato dalla somma dei lati precedenti. Nell’intera composizione non c’è l’origine (all’interno della piattaforma rimane un “buco”). Infatti, non esistono due numeri interi che, sommati, avrebbe potuto formare i 10 cm di lato del primo parallelepipedo. La scommessa è, quindi, che non vi sarebbe un’inizio nè una fine prestabilita.
Black Paintings riprende l’idea dei libri per bambini in cui bisogna riempire gli spazi bianchi con il colore corretto. In questo caso, invece, gli spazi vuoti vengono colorati con il medesimo colore, il nero. Il nero rende l’immagine difficile da leggere. Ancora, come spesso accade nell’opera di Bismuth, il sistema della rappresentazione è analizzato sovvertendone gli stessi principi fino alla dissipazione del sistema e del codice.
In Light box, un centinaio di diapositive vengono sparpagliate su un tavolo luminoso. La “banalità” del set, piuttosto comune per chi deve scegliere tra varie diapositive, viene sovvertita dal fatto che non vi sono immagini rivelate dalla luce, ma eclusivamente colori.
Tra le recenti personali:
Tout ce qui n’est pas inetrdit est obligatoire, Kunstmuseum Thun, 2005, Art Unlimeted, Art Basel, Basel, 2005
Di prossima uscita: Pierre Bismuth, monografia che include interviste con Michael Newman, testi di Raimar Stange and Thierry Davila, 250 pagg. Editions Flammarion, 2005.
La mostra è incentrata sul colore:
Pantone 192 e altri colori è composto da una serie di nove colori presi dalla scala Pantone e stampati in bianco e nero. L’effetto è una serie di monocromi grigi. Interessante critica alla pura visibilità e al codice: se da un lato ci troviamo di fronte al riferimento del pantone, dall’altro rimaniamo spiazzati perché l’effetto cromatico apparentemente non coincide. La percezione dei colori non è, quindi, immediata, ma passa attraverso il linguaggio. Il processo apparentemente inutile del “trasferimento” nel bianco e nero sottintende le questioni rispetto alla “relatività” della rappresentazione, ai limiti tecnici, alla percezione e alla traduzione, temi presenti in molti lavori di Bismuth.
Basata sul disegno dell’ “Infinite Museum” di Le Courbousier, Infinite Platform ne riprende lo stesso principio: la piattaforma può crescere nello spazio all’infinito.
E’ costituita da parallelepipedi della stessa altezza, ma con superfici quadrate di diverse dimensioni: ciascun lato è dato dalla somma dei lati precedenti. Nell’intera composizione non c’è l’origine (all’interno della piattaforma rimane un “buco”). Infatti, non esistono due numeri interi che, sommati, avrebbe potuto formare i 10 cm di lato del primo parallelepipedo. La scommessa è, quindi, che non vi sarebbe un’inizio nè una fine prestabilita.
Black Paintings riprende l’idea dei libri per bambini in cui bisogna riempire gli spazi bianchi con il colore corretto. In questo caso, invece, gli spazi vuoti vengono colorati con il medesimo colore, il nero. Il nero rende l’immagine difficile da leggere. Ancora, come spesso accade nell’opera di Bismuth, il sistema della rappresentazione è analizzato sovvertendone gli stessi principi fino alla dissipazione del sistema e del codice.
In Light box, un centinaio di diapositive vengono sparpagliate su un tavolo luminoso. La “banalità” del set, piuttosto comune per chi deve scegliere tra varie diapositive, viene sovvertita dal fatto che non vi sono immagini rivelate dalla luce, ma eclusivamente colori.
Tra le recenti personali:
Tout ce qui n’est pas inetrdit est obligatoire, Kunstmuseum Thun, 2005, Art Unlimeted, Art Basel, Basel, 2005
Di prossima uscita: Pierre Bismuth, monografia che include interviste con Michael Newman, testi di Raimar Stange and Thierry Davila, 250 pagg. Editions Flammarion, 2005.
12
novembre 2005
Pierre Bismuth / Jonathan Monk
Dal 12 novembre 2005 al 31 gennaio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA SONIA ROSSO
Torino, Via Giulia Di Barolo, 11H, (Torino)
Torino, Via Giulia Di Barolo, 11H, (Torino)
Orario di apertura
mar. - sab. 15 - 19
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