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Public Program – Pulci più di prima, ora
Il 9 settembre 2025 a Casa della Memoria di Milano, inizia il Public Program della mostra “Pulci più di prima, ora” di Valerio Eliogabalo Torrisi, curata da Salvatore Cristofaro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Programma - Public Program Casa della Memoria
Pulci più di prima, ora
9 settembre 2025
Ore 17.00
Visita alla mostra
Ore 17.45
Di-scordare
Il fascismo è stato il primo movimento politico in grado di creare una identità nazionale italiana, innestandosi in un paese molto giovane, ancora diviso, e segnato da profonde differenze, proponendo valori retrivi, antilibertari e violenti. Il regime mussoliniano ha disegnato “l’uomo nuovo”, prima di tutto lavorando sugli immaginari e sulle iconografie prodotte tramite una propaganda spesso affidata agli artisti del tempo, e quindi estremamente efficace. Quegli immaginari non sono morti con la fine del regime, come Mussolini stesso si era augurato dicendo che il fascismo non era tanto lì in quel suo tempo, ma sarebbe stato il futuro. Quei valori, quelle immagini, quei linguaggi sono divenuti la base culturale dell’italianità, continuando a camminare nei decenni del dopoguerra sotterraneamente, e riemergendo sempre sotto forme nuove, apparentemente lontane dai modelli iniziali, ma in realtà perfettamente aderenti a quella ideologia. L’intervento focalizzerà la sua attenzione su come in particolare gli immaginari disegnati sui corpi maschili, ma non solo, abbiano prodotto una serie di stereotipi e di visioni violentemente patriarcali, fondate su una figura machista, che ancora oggi infettano la nostra cultura in tutte le sue declinazioni. Verrà inclusa nell’analisi una riflessione su come la fotografia abbia contribuito alla produzione di modelli di genere, incrociando anche elementi di classe e razza, articolati e persistenti. Si analizzerà poi come l’arte contemporanea sia in grado oggi di smascherare queste ritornanze e queste eredità difficili, provando a farle emergere e, dove possibile, a risignificarle.
In collaborazione con Attitudes Spazio alle Arti APS, Bologna
Introduce: Maria Fratelli
Intervengono:
Viviana Gravano, storica dell’arte;
Valerio Eliogabalo Torrisi, artista;
Salvatore Cristofaro, curatore della mostra Pulci più di prima, ora;
Monica Di Barbora responsabile della didattica e storica presso l’Istituto nazionale Ferruccio Parri.
16 settembre 2025
Ore 18.30
Lavoro, lavoro… lavora, lavora!
Il lavoro messo al centro e filtrato da una dimensione tra attivismo e arte contemporanea. Il lavoro e il lavoro dell’arte come paradigma di mestieri e professioni non riconosciute, di discriminazione di genere e di interrogativi e riflessioni sulle soluzioni possibili per l’affermazione di nuove istanze più eque e favorevoli alla crescita del settore della cultura.
Introduce: Salvatore Cristofaro, curatore della mostra Pulci più di prima, ora.
Intervengono:
Elvira Vannini, storica e critica d’arte e ricercatrice;
Gea Casolaro, artista;
Giovanni Gaggia, artista;
Maria Fratelli, dirigente del Comune di Milano.
25 settembre 2025
Ore 18.30
Archivi di resistenza
Chiara Figone in dialogo con Alessandra Ferrini ripercorre la possibilità di parlare di archivi di resistenza personali e collettivi. Annalisa Bertani presenterà il caso emblematico dell’Archivio storico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, attraverso la narrazione di come si è costituito il suo patrimonio inerente il movimento resistenziale.
Attraverso la formalizzazione di oggetti editoriali e di rielaborazioni artistiche, la produzione culturale si riscopre un mezzo prezioso per parlare e conservare esempi e possibilità di resistenza.
Introduce:
Intervengono:
Chiara Figone, ricercatrice, editor e curatrice;
Alessandra Ferrini, artista, ricercatrice ed educatrice;
Annalisa Bertani, storica dell’arte e archivista presso l’Istituto nazionale Ferruccio Parri;
Gaia Coals, artista, consulente mostre ANED.
3 e 4 ottobre 2025
Ore 18.30
Finissage mostra Pulci più di prima, ora.
Biografie ospiti e relatrici/relatori:
Viviana Gravano è curatrice e storica dell’arte contemporanea basata a Bologna. È docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. È socia fondatrice del collettivo curatoriale “Routes Agency. Cura of contemporary arts”, e del collettivo che dirige la rivista on line “Roots_Routes_Research on visual culture”. Fa parte del collettivo curatoriale “Attitudes_Spazio alla arti (aps)” di Bologna. Ha collaborato con diversi progetti di ricerca europei e internazionali, tra i quali: REcall – European Conflict Archaeological Landscapes Reappropriation; TML_Transnationalizing Modern Languages, co-curatela con Giulia Grechi della mostra finale Beyond Borders (Roma, Londra, New York, Melbourne, Addis Abeba e Tunisi).; SPEME Questioning Traumatic Heritage: Spaces of Memory in Europe, Argentina, Colombia; PTM Pass the Mic, Università IUAV di Venezia, Fondazione Onassis Atene, Collettivo Ebano, Lisbona. È Cultural Advisor dei progetti di danza contemporanea Excelsior e Amor di Salvo Lombardo/Compagnia CHIASMA di Roma. Curatela di eventi selezionate recenti:
2020/2022 Festival RESURFACE_festival di sguardi postcoloniali, con l’antropologa Giulia Grechi e il coreografo e teorico Salvo Lomabrdo/CHIASMA, finanziato dal MIC.
2022 Mostra collettiva a L’Inarchiviabile, con Giulia Grechi, Goethe Institut, Roma, e eventi collaterali connessi.
Ha pubblicato i seguenti saggi monografici: (con Giulia Grechi) Presente Imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei, Mimesis, Milano 2016; L’immagine fotografica, Mimesis, Milano 1997; Crossing. Progetti fotografici di confine, Costa & Nolan, Milano 1998; Paesaggi attivi Saggio contro la contemplazione, Mimesis, Milano 2012; Food Show. Expo 2015. Una scommessa interculturale persa, Mimesis, Milano 2016; Di-scordare. Ricerche artistiche contemporanee sulle eredità del fascismo in Italia, DeriveApprodi, Bologna 2024.
Elvira Vannini (1975) è storica dell’arte e critica d’arte. Dottore di ricerca in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Bologna, diplomata presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte, ha tenuto seminari e lectures in numerose Istituzioni. Attualmente è docente presso il dipartimento di Arti visive e studi curatoriali, NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Tra i recenti progetti: The matter is not how woman is represented in the art system but how woman does art outside of it (MAMBo, Bologna), Clashing Tales. The local aspect of the struggle (Red House Sofia), Everybody talks about the weather. We don’t (NABA, Milano); Laboratorio di interpretazione (Manifesta7, Bolzano); Same Democracy (neon<campobase, Bologna); Every Revolution is a throw of dice (Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova).
Ha pubblicato sia in riviste di arte contemporanea che in altre piattaforme legate a realtà di movimento tra cui: OperaViva Magazine, Alfabeta2, Commonware. È stata co-conduttrice di uno spazio radiofonico su Radio Città del Capo-Popolare Network. Ha fondato HOT POTATOES. Art, Politics, Exhibition Conditions, blog/magazine research-based, dedicato all’esplorazione del rapporto tra arte e politica attraverso l’analisi dei complessi espositivi, da una prospettiva femminista.
Gea Casolaro (Rome 1965) is an Italian artist based in Rome and Paris. Her work investigates, through photography, video, installation and writing, our relationship with images, current affairs, society, history. Her research aims to activate a permanent dialogue between experiences and people, in order to expand our ability to analyze the real through the view points of the others. Her works are in private and public collections including: MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Rome - Mart, Museo d'Arte Contemporanea di Trento e Rovereto - Museo Laboratorio della Mente, Rome - Museo Nazionale di Ravenna - CNA, Centre National de l'Audiovisuel du Luxembourg - Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare - Collezione Farnesina Experimenta, Ministero degli Affari Esteri, Rome - Fondazione Quadriennale di Roma - Collezione CGIL, Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Rome.
Giovanni Gaggia nasce nel 1977 a Pergola (PU) dove ad oggi vive e lavora. Nel 2008 fonda Casa Sponge e ne assume la direzione artistica. Gaggia è artista multiforme che si muove con naturalezza ed pregnanza tra media eterogenei: disegno, scultura, fotografia, pittura, interventi audio e video. Sempre amorosamente versato in un tempo interiore, ha recentemente rinvenuto i luoghi privilegiati del proprio fare artistico in special modo nel disegno, nella performance, nel ricamo. Formatosi presso la Scuola del Libro di Urbino, la visione interiore di Gaggia si esplica in un disegno di adamantina bellezza. La linea impeccabile tratteggia farfalle ed oggetti del quotidiano o si effonde in dolcissime vibrazioni di chiari e scuri. Sempre meditata come principio costruttore di forma e di senso, la linea torna nel ricamo per divenire raffinato intarsio: in una mitopoiesi del segno, ago e filo diventano strumenti di sutura su drappi sericei come su veri cuori dando vita ad azioni performative struggenti dove l’interazione col fruitore - e dunque con l’altro da sé - è fondamentale. Nell’opera omnia di Giovanni Gaggia l’elemento sociale e politico divengono dramma intimamente vissuto che affonda nelle pieghe dell’anima per poi riconfermare sempre l’incrollabile consapevolezza del ruolo dell’artista come ermeneuta.
Chiara Figone is a researcher, editor and curator. She founded Archive, an organisation operating out of Berlin, Milan and Dakar. She is the publishing director of Archive Books and editor-in-chief of Archive Journal. She is a professor of editorial studies and art publishing at NABA – New Academy of Fine Arts, Milan. She recently initiated research projects such as Publishing Practices (2021–), Choreopoethics (2022–), and (Re)memberings and (Re)groundings (2022–2024).
Alessandra Ferrini is an Italian-born, UK-based artist, researcher, and educator. She is the recipient of the Maxxi Bvlgari Prize 2022, of the 2017 London Film Festival’s Experimenta Pitch Award and the 2018 Mead Residency at the British School at Rome. Ferrini has exhibited internationally, most notably at the 60th Venice Biennale, Foreigners Everywhere, curated by Adriano Pedrosa (2024). Solo shows include Museo Novecento (Florence, 2024), ar/ge kunst (Bozen 2022) and Villa Romana (Florence 2019). Exhibitions and screenings: IFFR International Film Festival Rotterdam (2025), 5th Casablanca Biennal (2023), Køs Museum of Art in Public Spaces (Denmark, 2022-23), Maxxi Museum of 21st Century Art (2022), MOMus-Museum of Contemporary Art Thessaloniki (2021), Manifesta13 Paralléles du Sud (Marseille 2020), Museion Contemporary Art Museum (2020, Bozen), Sharjah Film Platform (2019), Istanbul Biennal collateral (at Depo, 2019), 2nd Lagos Biennal (2019), Manifesta12 Film Programme (Palermo 2018), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Turin 2018, 2020-2022). Her first monographic publication, Like Swarming Maggots: Confronting the Archive of Coloniality across Italy and Libya (2024) was commissioned by Villa Romana and published by Archive Books, thanks to an Italian Council award (12th edition). Her writing also appears on the Harun Farocki Institute platform, Journal of Visual Culture, Everything Passes Except the Past - Decolonizing Ethnographic Museums, Film Archives and Public Space (ed. Jana Haeckel, Sternberg Press, 2021) and in The Entangled Legacies of Empire (ed. Max Haiven et all, Manchester University Press, 2022). She holds a PhD in practice from the University of the Arts London and is currently teaching at DAI Dutch Art Institute as part of Archive Ensemble.
Annalisa Bertani (1982) archivista presso archivi pubblici e privati e storica dell'arte contemporanea, specializzata in fotografia d'industria.
Dopo aver conseguito una laurea magistrale in Storia dell’arte contemporanea, con una tesi sull’architettura industriale e l’iconografia fotografica degli anni cinquanta e sessanta, si è specializzata sul patrimonio degli archivi d’impresa con un master di secondo livello in Conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio industriale.
Dopo aver lavorato come articolista, assistente di galleria e in archivi d’artista, dal 2017 collabora con l’Istituto nazionale Ferruccio Parri, per il quale dal 2014 si occupa anche della gestione ordinaria dell’Archivio storico e della consultazione degli utenti.
Collabora come libera professionista con la Federazione italiana delle associazioni partigiane - FIAP, per la gestione e il coordinamento dei bandi e si occupa di gestire l’aggiornamento, l’integrazione e la pubblicazione dei contenuti web dei portali www.terradimemorie.it e prigionieridiguerra.org; inoltre ha catalogato parte dell’archivio fotografico della Fondazione Aldo Aniasi.
Ha svolto attività di ricerca e catalogazione fotografica anche per l’Associazione Archivio del lavoro di Sesto San Giovanni e realizza contributi per monografie e opuscoli, che includono la redazione di biografie e testi scientifici inerenti la conoscenza e la tutela del patrimonio storico-culturale.
Gaia Coals (1995), casualmente milanese di nascita e formazione, ha studiato scultura all’Accademia di Brera e si è poi specializzata in arte e spazi pubblici ad Anversa (Belgio). Dal rientro in Italia nel 2020 ha partecipato a diverse residenze e mostre sia in Italia (ViaFarini-In--Residence (2021), Equidistanze (2023), A dimora (2025)) che all'estero (Westwerk e.V., Amburgo (2023)). Dal 2022 collabora con ANED (Associazione Nazionale Ex-Deportati nei campi nazisti) per la diffusione dei valori dell’antifascismo tra i giovani, e per la ricerca sul ruolo di monumenti e memoriali, in relazione alla comunità che se ne prende cura, dalla progettazione fino al presente. La sua ricerca artistica approfondisce ciò che trasforma uno spazio in luogo, indagando la memoria e il senso dell’abitare attraverso l’ascolto e il suono come strumenti di relazione. Il suo lavoro si inserisce nel confronto tra archivi istituzionali, memorie familiari e toponomastica con lo scopo di ricostruire i punti di svolta e le scelte che hanno originato la narrazione identitaria dei luoghi e delle comunità con cui collabora.
Monica Di Barbora insegnante, ricercatrice e archivista fotografica. Dopo la laurea, un titolo di documentalista multimediale e di alta formazione sulla fotografia in archivio, ha lavorato oltre dieci anni come archivista fotografica presso l’Istituto Parri, allora Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, per il quale ha anche fatto parte della Commissione archivi, e di diversi altri istituti della rete.
Come storica, i suoi lavori vertono intorno alla teoria e alla pratica dell’uso delle fotografie nella pratica e nella comunicazione storiografica. I suoi temi di ricerca includono la fotografia dello sterminio nazista; la rappresentazione delle donne nelle colonie fasciste; gli archivi di movimento e del fotogiornalismo. Su questi temi ha pubblicato numerosi saggi su riviste, italiane e straniere, e in volumi collettanei, e ha partecipato a numerosi seminari e convegni, in Italia e all’estero. Ha curato un volume dedicato agli archivi fotografici dell’Unità mentre sono in uscita una monografia per Viella sulla relazione tra donne e fotografia nel Novecento e, per Erickson, un testo sulla didattica della storia attraverso le immagini per la scuola secondaria.
Ha un dottorato in Educazione nella società contemporanea, centrato sulla formazione docenti in storia contemporanea. Fa parte del comitato scientifico di Fondazione ISEC ed è membro della commissione didattica e del direttivo della Società italiana delle storiche.
Pulci più di prima, ora
9 settembre 2025
Ore 17.00
Visita alla mostra
Ore 17.45
Di-scordare
Il fascismo è stato il primo movimento politico in grado di creare una identità nazionale italiana, innestandosi in un paese molto giovane, ancora diviso, e segnato da profonde differenze, proponendo valori retrivi, antilibertari e violenti. Il regime mussoliniano ha disegnato “l’uomo nuovo”, prima di tutto lavorando sugli immaginari e sulle iconografie prodotte tramite una propaganda spesso affidata agli artisti del tempo, e quindi estremamente efficace. Quegli immaginari non sono morti con la fine del regime, come Mussolini stesso si era augurato dicendo che il fascismo non era tanto lì in quel suo tempo, ma sarebbe stato il futuro. Quei valori, quelle immagini, quei linguaggi sono divenuti la base culturale dell’italianità, continuando a camminare nei decenni del dopoguerra sotterraneamente, e riemergendo sempre sotto forme nuove, apparentemente lontane dai modelli iniziali, ma in realtà perfettamente aderenti a quella ideologia. L’intervento focalizzerà la sua attenzione su come in particolare gli immaginari disegnati sui corpi maschili, ma non solo, abbiano prodotto una serie di stereotipi e di visioni violentemente patriarcali, fondate su una figura machista, che ancora oggi infettano la nostra cultura in tutte le sue declinazioni. Verrà inclusa nell’analisi una riflessione su come la fotografia abbia contribuito alla produzione di modelli di genere, incrociando anche elementi di classe e razza, articolati e persistenti. Si analizzerà poi come l’arte contemporanea sia in grado oggi di smascherare queste ritornanze e queste eredità difficili, provando a farle emergere e, dove possibile, a risignificarle.
In collaborazione con Attitudes Spazio alle Arti APS, Bologna
Introduce: Maria Fratelli
Intervengono:
Viviana Gravano, storica dell’arte;
Valerio Eliogabalo Torrisi, artista;
Salvatore Cristofaro, curatore della mostra Pulci più di prima, ora;
Monica Di Barbora responsabile della didattica e storica presso l’Istituto nazionale Ferruccio Parri.
16 settembre 2025
Ore 18.30
Lavoro, lavoro… lavora, lavora!
Il lavoro messo al centro e filtrato da una dimensione tra attivismo e arte contemporanea. Il lavoro e il lavoro dell’arte come paradigma di mestieri e professioni non riconosciute, di discriminazione di genere e di interrogativi e riflessioni sulle soluzioni possibili per l’affermazione di nuove istanze più eque e favorevoli alla crescita del settore della cultura.
Introduce: Salvatore Cristofaro, curatore della mostra Pulci più di prima, ora.
Intervengono:
Elvira Vannini, storica e critica d’arte e ricercatrice;
Gea Casolaro, artista;
Giovanni Gaggia, artista;
Maria Fratelli, dirigente del Comune di Milano.
25 settembre 2025
Ore 18.30
Archivi di resistenza
Chiara Figone in dialogo con Alessandra Ferrini ripercorre la possibilità di parlare di archivi di resistenza personali e collettivi. Annalisa Bertani presenterà il caso emblematico dell’Archivio storico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, attraverso la narrazione di come si è costituito il suo patrimonio inerente il movimento resistenziale.
Attraverso la formalizzazione di oggetti editoriali e di rielaborazioni artistiche, la produzione culturale si riscopre un mezzo prezioso per parlare e conservare esempi e possibilità di resistenza.
Introduce:
Intervengono:
Chiara Figone, ricercatrice, editor e curatrice;
Alessandra Ferrini, artista, ricercatrice ed educatrice;
Annalisa Bertani, storica dell’arte e archivista presso l’Istituto nazionale Ferruccio Parri;
Gaia Coals, artista, consulente mostre ANED.
3 e 4 ottobre 2025
Ore 18.30
Finissage mostra Pulci più di prima, ora.
Biografie ospiti e relatrici/relatori:
Viviana Gravano è curatrice e storica dell’arte contemporanea basata a Bologna. È docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. È socia fondatrice del collettivo curatoriale “Routes Agency. Cura of contemporary arts”, e del collettivo che dirige la rivista on line “Roots_Routes_Research on visual culture”. Fa parte del collettivo curatoriale “Attitudes_Spazio alla arti (aps)” di Bologna. Ha collaborato con diversi progetti di ricerca europei e internazionali, tra i quali: REcall – European Conflict Archaeological Landscapes Reappropriation; TML_Transnationalizing Modern Languages, co-curatela con Giulia Grechi della mostra finale Beyond Borders (Roma, Londra, New York, Melbourne, Addis Abeba e Tunisi).; SPEME Questioning Traumatic Heritage: Spaces of Memory in Europe, Argentina, Colombia; PTM Pass the Mic, Università IUAV di Venezia, Fondazione Onassis Atene, Collettivo Ebano, Lisbona. È Cultural Advisor dei progetti di danza contemporanea Excelsior e Amor di Salvo Lombardo/Compagnia CHIASMA di Roma. Curatela di eventi selezionate recenti:
2020/2022 Festival RESURFACE_festival di sguardi postcoloniali, con l’antropologa Giulia Grechi e il coreografo e teorico Salvo Lomabrdo/CHIASMA, finanziato dal MIC.
2022 Mostra collettiva a L’Inarchiviabile, con Giulia Grechi, Goethe Institut, Roma, e eventi collaterali connessi.
Ha pubblicato i seguenti saggi monografici: (con Giulia Grechi) Presente Imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei, Mimesis, Milano 2016; L’immagine fotografica, Mimesis, Milano 1997; Crossing. Progetti fotografici di confine, Costa & Nolan, Milano 1998; Paesaggi attivi Saggio contro la contemplazione, Mimesis, Milano 2012; Food Show. Expo 2015. Una scommessa interculturale persa, Mimesis, Milano 2016; Di-scordare. Ricerche artistiche contemporanee sulle eredità del fascismo in Italia, DeriveApprodi, Bologna 2024.
Elvira Vannini (1975) è storica dell’arte e critica d’arte. Dottore di ricerca in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Bologna, diplomata presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte, ha tenuto seminari e lectures in numerose Istituzioni. Attualmente è docente presso il dipartimento di Arti visive e studi curatoriali, NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Tra i recenti progetti: The matter is not how woman is represented in the art system but how woman does art outside of it (MAMBo, Bologna), Clashing Tales. The local aspect of the struggle (Red House Sofia), Everybody talks about the weather. We don’t (NABA, Milano); Laboratorio di interpretazione (Manifesta7, Bolzano); Same Democracy (neon<campobase, Bologna); Every Revolution is a throw of dice (Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova).
Ha pubblicato sia in riviste di arte contemporanea che in altre piattaforme legate a realtà di movimento tra cui: OperaViva Magazine, Alfabeta2, Commonware. È stata co-conduttrice di uno spazio radiofonico su Radio Città del Capo-Popolare Network. Ha fondato HOT POTATOES. Art, Politics, Exhibition Conditions, blog/magazine research-based, dedicato all’esplorazione del rapporto tra arte e politica attraverso l’analisi dei complessi espositivi, da una prospettiva femminista.
Gea Casolaro (Rome 1965) is an Italian artist based in Rome and Paris. Her work investigates, through photography, video, installation and writing, our relationship with images, current affairs, society, history. Her research aims to activate a permanent dialogue between experiences and people, in order to expand our ability to analyze the real through the view points of the others. Her works are in private and public collections including: MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Rome - Mart, Museo d'Arte Contemporanea di Trento e Rovereto - Museo Laboratorio della Mente, Rome - Museo Nazionale di Ravenna - CNA, Centre National de l'Audiovisuel du Luxembourg - Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare - Collezione Farnesina Experimenta, Ministero degli Affari Esteri, Rome - Fondazione Quadriennale di Roma - Collezione CGIL, Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Rome.
Giovanni Gaggia nasce nel 1977 a Pergola (PU) dove ad oggi vive e lavora. Nel 2008 fonda Casa Sponge e ne assume la direzione artistica. Gaggia è artista multiforme che si muove con naturalezza ed pregnanza tra media eterogenei: disegno, scultura, fotografia, pittura, interventi audio e video. Sempre amorosamente versato in un tempo interiore, ha recentemente rinvenuto i luoghi privilegiati del proprio fare artistico in special modo nel disegno, nella performance, nel ricamo. Formatosi presso la Scuola del Libro di Urbino, la visione interiore di Gaggia si esplica in un disegno di adamantina bellezza. La linea impeccabile tratteggia farfalle ed oggetti del quotidiano o si effonde in dolcissime vibrazioni di chiari e scuri. Sempre meditata come principio costruttore di forma e di senso, la linea torna nel ricamo per divenire raffinato intarsio: in una mitopoiesi del segno, ago e filo diventano strumenti di sutura su drappi sericei come su veri cuori dando vita ad azioni performative struggenti dove l’interazione col fruitore - e dunque con l’altro da sé - è fondamentale. Nell’opera omnia di Giovanni Gaggia l’elemento sociale e politico divengono dramma intimamente vissuto che affonda nelle pieghe dell’anima per poi riconfermare sempre l’incrollabile consapevolezza del ruolo dell’artista come ermeneuta.
Chiara Figone is a researcher, editor and curator. She founded Archive, an organisation operating out of Berlin, Milan and Dakar. She is the publishing director of Archive Books and editor-in-chief of Archive Journal. She is a professor of editorial studies and art publishing at NABA – New Academy of Fine Arts, Milan. She recently initiated research projects such as Publishing Practices (2021–), Choreopoethics (2022–), and (Re)memberings and (Re)groundings (2022–2024).
Alessandra Ferrini is an Italian-born, UK-based artist, researcher, and educator. She is the recipient of the Maxxi Bvlgari Prize 2022, of the 2017 London Film Festival’s Experimenta Pitch Award and the 2018 Mead Residency at the British School at Rome. Ferrini has exhibited internationally, most notably at the 60th Venice Biennale, Foreigners Everywhere, curated by Adriano Pedrosa (2024). Solo shows include Museo Novecento (Florence, 2024), ar/ge kunst (Bozen 2022) and Villa Romana (Florence 2019). Exhibitions and screenings: IFFR International Film Festival Rotterdam (2025), 5th Casablanca Biennal (2023), Køs Museum of Art in Public Spaces (Denmark, 2022-23), Maxxi Museum of 21st Century Art (2022), MOMus-Museum of Contemporary Art Thessaloniki (2021), Manifesta13 Paralléles du Sud (Marseille 2020), Museion Contemporary Art Museum (2020, Bozen), Sharjah Film Platform (2019), Istanbul Biennal collateral (at Depo, 2019), 2nd Lagos Biennal (2019), Manifesta12 Film Programme (Palermo 2018), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Turin 2018, 2020-2022). Her first monographic publication, Like Swarming Maggots: Confronting the Archive of Coloniality across Italy and Libya (2024) was commissioned by Villa Romana and published by Archive Books, thanks to an Italian Council award (12th edition). Her writing also appears on the Harun Farocki Institute platform, Journal of Visual Culture, Everything Passes Except the Past - Decolonizing Ethnographic Museums, Film Archives and Public Space (ed. Jana Haeckel, Sternberg Press, 2021) and in The Entangled Legacies of Empire (ed. Max Haiven et all, Manchester University Press, 2022). She holds a PhD in practice from the University of the Arts London and is currently teaching at DAI Dutch Art Institute as part of Archive Ensemble.
Annalisa Bertani (1982) archivista presso archivi pubblici e privati e storica dell'arte contemporanea, specializzata in fotografia d'industria.
Dopo aver conseguito una laurea magistrale in Storia dell’arte contemporanea, con una tesi sull’architettura industriale e l’iconografia fotografica degli anni cinquanta e sessanta, si è specializzata sul patrimonio degli archivi d’impresa con un master di secondo livello in Conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio industriale.
Dopo aver lavorato come articolista, assistente di galleria e in archivi d’artista, dal 2017 collabora con l’Istituto nazionale Ferruccio Parri, per il quale dal 2014 si occupa anche della gestione ordinaria dell’Archivio storico e della consultazione degli utenti.
Collabora come libera professionista con la Federazione italiana delle associazioni partigiane - FIAP, per la gestione e il coordinamento dei bandi e si occupa di gestire l’aggiornamento, l’integrazione e la pubblicazione dei contenuti web dei portali www.terradimemorie.it e prigionieridiguerra.org; inoltre ha catalogato parte dell’archivio fotografico della Fondazione Aldo Aniasi.
Ha svolto attività di ricerca e catalogazione fotografica anche per l’Associazione Archivio del lavoro di Sesto San Giovanni e realizza contributi per monografie e opuscoli, che includono la redazione di biografie e testi scientifici inerenti la conoscenza e la tutela del patrimonio storico-culturale.
Gaia Coals (1995), casualmente milanese di nascita e formazione, ha studiato scultura all’Accademia di Brera e si è poi specializzata in arte e spazi pubblici ad Anversa (Belgio). Dal rientro in Italia nel 2020 ha partecipato a diverse residenze e mostre sia in Italia (ViaFarini-In--Residence (2021), Equidistanze (2023), A dimora (2025)) che all'estero (Westwerk e.V., Amburgo (2023)). Dal 2022 collabora con ANED (Associazione Nazionale Ex-Deportati nei campi nazisti) per la diffusione dei valori dell’antifascismo tra i giovani, e per la ricerca sul ruolo di monumenti e memoriali, in relazione alla comunità che se ne prende cura, dalla progettazione fino al presente. La sua ricerca artistica approfondisce ciò che trasforma uno spazio in luogo, indagando la memoria e il senso dell’abitare attraverso l’ascolto e il suono come strumenti di relazione. Il suo lavoro si inserisce nel confronto tra archivi istituzionali, memorie familiari e toponomastica con lo scopo di ricostruire i punti di svolta e le scelte che hanno originato la narrazione identitaria dei luoghi e delle comunità con cui collabora.
Monica Di Barbora insegnante, ricercatrice e archivista fotografica. Dopo la laurea, un titolo di documentalista multimediale e di alta formazione sulla fotografia in archivio, ha lavorato oltre dieci anni come archivista fotografica presso l’Istituto Parri, allora Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, per il quale ha anche fatto parte della Commissione archivi, e di diversi altri istituti della rete.
Come storica, i suoi lavori vertono intorno alla teoria e alla pratica dell’uso delle fotografie nella pratica e nella comunicazione storiografica. I suoi temi di ricerca includono la fotografia dello sterminio nazista; la rappresentazione delle donne nelle colonie fasciste; gli archivi di movimento e del fotogiornalismo. Su questi temi ha pubblicato numerosi saggi su riviste, italiane e straniere, e in volumi collettanei, e ha partecipato a numerosi seminari e convegni, in Italia e all’estero. Ha curato un volume dedicato agli archivi fotografici dell’Unità mentre sono in uscita una monografia per Viella sulla relazione tra donne e fotografia nel Novecento e, per Erickson, un testo sulla didattica della storia attraverso le immagini per la scuola secondaria.
Ha un dottorato in Educazione nella società contemporanea, centrato sulla formazione docenti in storia contemporanea. Fa parte del comitato scientifico di Fondazione ISEC ed è membro della commissione didattica e del direttivo della Società italiana delle storiche.
09
settembre 2025
Public Program – Pulci più di prima, ora
Dal 09 settembre al 04 ottobre 2025
arte contemporanea
Location
CASA DELLA MEMORIA
Milano, Via Federico Confalonieri, 14, (Milano)
Milano, Via Federico Confalonieri, 14, (Milano)
Orario di apertura
9 settembre dalle ore 17.00
16 settembre dalle ore 18.30
25 settembre dalle ore 18.30
2 e 4 ottobre dalle ore 18.30
Sito web
Autore
Curatore








