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Quante storie sulla Luna…a cinquant’anni dall’allunaggio
Mostra collettiva celebrativa della ricorrenza dei cinquant’anni trascorsi dalla storica impresa dell’allunaggio (1969-2016). Oltre cinquanta artisti contemporanei hanno elaborato le emozioni uscitate da questo evento con più di 60 opere.
Comunicato stampa
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Quante storie sulla luna... a cinquant'anni dall'allunaggio è il titolo della mostra che inaugureremo sabato 13 aprile, dalle 16.30, nei nostri spazi espositivi.
Suggestioni ed emozioni, suscitate dallo sbarco sulla luna, sono state interpretate da oltre 50 artisti che hanno realizzato appositamente sculture, installazioni e opere pittoriche sull'argomento.
20 luglio 1969, alle ore 20:17:40 UTC: una data memorabile per la storia dell’uomo. A breve saranno cinquant’anni da quando l’uomo ha compiuto i primi passi sulla superficie lunare.
Neil Armstrong, comandante della missione spaziale Apollo 11, si affaccia da uno sportello laterale del modulo lunare distaccatosi dalla navicella spaziale e discende una scaletta che lo porta sul suolo della luna; seguito, dopo qualche ora, da Buzz Aldrin, mentre l'italiano Michael Collins, nato a Roma, orbitava attorno alla luna, in attesa del rendez-vous.
350 mila persone hanno progettato, fabbricato e collaudato i complicati sistemi e i mezzi all’avanguardia della tecnologia per lanciare l’equipaggio, oltre ad avere ideato le fasi delle varie manovre di aggancio e ancoraggio dei moduli che componevano l’astronave. Grazie alla loro genialità e al loro impegno, l’umanità ha finalmente “colonizzato” quel misterioso satellite che descrive una traiettoria ellittica intorno alla terra.
Dai primordi della storia, l’uomo lo ha osservato a distanza, volgendo il suo sguardo, denso di interrogativi, alla volta celeste: prima lo ha venerato come una divinità, poi ha cominciato a considerarla compagna della terra e, alla fine, l’ha raggiunta, l’ha toccata con mano, solcando lo spazio siderale che la separa dal nostro pianeta.
I tre coraggiosi esploratori hanno percorso 384 mila chilometri, temendo in ogni istante per la loro vita, nell'intento di cambiare radicalmente la percezione dell’universo.
900 milioni di persone quella notte erano davanti alla televisione. Purtroppo il segnale era pessimo e quello che riuscimmo a vedere erano soltanto ombre sfocate e voci confuse. La luna, fino a quel momento, era stata un fenomeno letterario e all'improvviso divenne un fatto reale. Seguire in tv le fasi della conquista, potendo allo stesso tempo vedere la luna dalla finestra di casa propria fu, come disse, il sociologo Domenico De Masi, “avere il teatro di Vienna in giardino e osservare il palco dal piccolo schermo”. In compenso, la luna, di cui vennero diffuse mappe e dati tecnici, perse un po' del proprio mistero e anche l'interesse mediatico, da quel momento, ebbe un forte declino.
Come sentendo di essere di fronte allo svolgimento di un evento storico, l'umanità rimase attonita, quasi per rispetto: quella dell'allunaggio fu la prima notte senza furti ne rapine da 10 anni a quella parte: a Milano il centralino della polizia squillò solo 2 volte (per una lite e per un falso allarme); a Bologna e a Roma il copione non fu diverso. L'allunaggio ruppe le nostre certezze, annullò ogni differenza tra categorie e classi sociali: ognuno di noi si sentiva un uomo qualunque tra miliardi di uomini qualunque, troppo piccoli di fronte alla grandezza della vicenda.
L'applauso per il primo passo di Neil Armstrong fu un gesto che accomunò l'Italia e il mondo. Tutti si immedesimarono in quei tre astronauti che non erano supereroi, ma persone normali con i limiti, le debolezze e le insicurezze di ogni uomo.
Suggestioni ed emozioni, suscitate dallo sbarco sulla luna, sono state interpretate da oltre 50 artisti che hanno realizzato appositamente sculture, installazioni e opere pittoriche sull'argomento.
20 luglio 1969, alle ore 20:17:40 UTC: una data memorabile per la storia dell’uomo. A breve saranno cinquant’anni da quando l’uomo ha compiuto i primi passi sulla superficie lunare.
Neil Armstrong, comandante della missione spaziale Apollo 11, si affaccia da uno sportello laterale del modulo lunare distaccatosi dalla navicella spaziale e discende una scaletta che lo porta sul suolo della luna; seguito, dopo qualche ora, da Buzz Aldrin, mentre l'italiano Michael Collins, nato a Roma, orbitava attorno alla luna, in attesa del rendez-vous.
350 mila persone hanno progettato, fabbricato e collaudato i complicati sistemi e i mezzi all’avanguardia della tecnologia per lanciare l’equipaggio, oltre ad avere ideato le fasi delle varie manovre di aggancio e ancoraggio dei moduli che componevano l’astronave. Grazie alla loro genialità e al loro impegno, l’umanità ha finalmente “colonizzato” quel misterioso satellite che descrive una traiettoria ellittica intorno alla terra.
Dai primordi della storia, l’uomo lo ha osservato a distanza, volgendo il suo sguardo, denso di interrogativi, alla volta celeste: prima lo ha venerato come una divinità, poi ha cominciato a considerarla compagna della terra e, alla fine, l’ha raggiunta, l’ha toccata con mano, solcando lo spazio siderale che la separa dal nostro pianeta.
I tre coraggiosi esploratori hanno percorso 384 mila chilometri, temendo in ogni istante per la loro vita, nell'intento di cambiare radicalmente la percezione dell’universo.
900 milioni di persone quella notte erano davanti alla televisione. Purtroppo il segnale era pessimo e quello che riuscimmo a vedere erano soltanto ombre sfocate e voci confuse. La luna, fino a quel momento, era stata un fenomeno letterario e all'improvviso divenne un fatto reale. Seguire in tv le fasi della conquista, potendo allo stesso tempo vedere la luna dalla finestra di casa propria fu, come disse, il sociologo Domenico De Masi, “avere il teatro di Vienna in giardino e osservare il palco dal piccolo schermo”. In compenso, la luna, di cui vennero diffuse mappe e dati tecnici, perse un po' del proprio mistero e anche l'interesse mediatico, da quel momento, ebbe un forte declino.
Come sentendo di essere di fronte allo svolgimento di un evento storico, l'umanità rimase attonita, quasi per rispetto: quella dell'allunaggio fu la prima notte senza furti ne rapine da 10 anni a quella parte: a Milano il centralino della polizia squillò solo 2 volte (per una lite e per un falso allarme); a Bologna e a Roma il copione non fu diverso. L'allunaggio ruppe le nostre certezze, annullò ogni differenza tra categorie e classi sociali: ognuno di noi si sentiva un uomo qualunque tra miliardi di uomini qualunque, troppo piccoli di fronte alla grandezza della vicenda.
L'applauso per il primo passo di Neil Armstrong fu un gesto che accomunò l'Italia e il mondo. Tutti si immedesimarono in quei tre astronauti che non erano supereroi, ma persone normali con i limiti, le debolezze e le insicurezze di ogni uomo.
13
aprile 2019
Quante storie sulla Luna…a cinquant’anni dall’allunaggio
Dal 13 aprile al 20 luglio 2019
arte contemporanea
Location
COLOSSI ARTE CONTEMPORANEA
Brescia, Corsia Gambero, 12/13, (Brescia)
Brescia, Corsia Gambero, 12/13, (Brescia)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 10-12 e 15-19
Domenica su appuntamento.
Lunedì chiuso.
Vernissage
13 Aprile 2019, dalle ore 16.30