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Ratti Lectures 2005-6 – Bunker Roy
La Fondazione Ratti, Connecting Cultures e Univercomo hanno individuato per Percorsi dell’immaginazione morale una serie di studiosi ed esperti di fama internazionale, promotori di idee e pratiche pionieristiche, che presenteranno di volta in volta modelli sostenibili da un punto di vista sociale ed economico
Comunicato stampa
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Giovedì 15 dicembre 2005 la Fondazione Ratti ospita Bunker Roy per un incontro dal titolo India tra tradizione e sviluppo, sesto appuntamento di Percorsi dell'immaginazione morale, un ciclo di conferenze (da aprile 2005 all’aprile 2006) a carattere interdisciplinare, organizzato dalla FAR in collaborazione con Univercomo e curato da Connecting Cultures.
Sanjit “Bunker” Roy ha studiato alla Doon School e al St. Stephen’s College di Delhi, una delle scuole indiane di maggior prestigio e dal 1972 vive a Tilonia, un villaggio di uno dei piu’ poveri e aridi stati dell’India, dove ha fondato e dirige il Social Work and Research Centre (SWRC), piu’ conosciuto come Barefoot College, che si rivolge ai contadini e ai poveri di quell’area.
Il Barefoot College (Barefoot significa “Piede Scalzo”) è stato fondato per soddisfare bisogni primari quali l’acqua potabile, l’energia, la salute, l’istruzione e l’occupazione di piu’ di 100.000 persone sparse in 110 villaggi del desertico stato del Rajasthan. Agli studenti vengono date nozioni di base di alfabetizzazione, di igiene e primo soccorso, allo scopo di formare comunità autosostenibili, orientandosi verso lo sviluppo e l’approfondimento di un sapere e pratiche locali.
Il College ha avviato 150 scuole serali in 89 villaggi per bambini ed adolescenti che lavorano durante il giorno, scolarizzando così un totale, ad oggi, di circa 15.000 giovani.
L’Istituto è costruito su una vasta area di circa 7.500 metri quadrati, ed è composto da residenze per collaboratori ed insegnanti, una biblioteca, una mensa, sale d’incontro, un teatro all’aperto, una sezione amministrativa, un piccolo ospedale d’emergenza, laboratori scientifici e di potabilizzazione dell’acqua, una scuola di formazione per il personale docente, un ufficio postale, un internet caffè, un teatro delle marionette ed una sezione di deposito dell’acqua piovana per le culture agricole. L’intero complesso è interamente autosufficiente dal punto di vista energetico, perché equipaggiato da pannelli solari.
Come sostiene Bunker Roy “Il modello tradizionale di educazione vede il ritorno al proprio villaggio come una scelta perdente, mentre rimanere in città è considerato un successo: l’idea alla base del Barefoot College è quella di usare una saggezza e una sapienza legate al territorio e alla tradizione prima di rivolgersi all’esterno”.
Questo avviene, secondo Roy, ideando sistemi di istruzione alternativi a quelli governativi proposti, per dare la possibilità al maggior numero di persone di frequentare la scuola di base e rendere le proprie piccole comunità locali autosufficienti. Il successo del progetto dimostra che a volte, un approccio non convenzionale ed istituzionale puo’ fornire uno sviluppo alternativo e duraturo.
Bunker Roy e sua moglie, la nota attivista sociale Aruna Roy, hanno vinto numerosi premi per la promozione del volontariato, l’imprenditoria sociale e per l’educazione tra i quali il Tyler Prize, l’AGFUND (Arab Gulf Fund for the United Nations), l’Award for promoting Volunteerism, the World Technology Awards for Social Entrepreneurship, the Schwab Foundation for Outstanding Social Entrepreneurs, The Stockolm Challenge Award for Information Technology e il NASDEQ, Stock Market Education Award.
La Fondazione Ratti, Connecting Cultures e Univercomo hanno individuato per Percorsi dell’immaginazione morale una serie di studiosi ed esperti di fama internazionale, promotori di idee e pratiche pionieristiche, che presenteranno di volta in volta modelli sostenibili da un punto di vista sociale ed economico.
Il titolo del ciclo è ispirato a una frase di Amartya Sen (1933 Santiniketan, Bengala), Premio Nobel per l'Economia nel 1998 per i suoi studi sullo Stato sociale. Riferendosi al rapporto tra culture, Sen sottolinea la necessità di non enfatizzare le diversità, ma di cercare di immedesimarsi nella cultura altrui
E’ sempre più evidente che il mondo degli studi non può esistere senza una legittimazione nel mondo reale e senza una consapevolezza interdisciplinare. Gli studiosi, designer, pensatori o attivisti invitati a far parte di questo ciclo si sono posti il problema dell’attraversamento dei confini delle discipline, della relazione con l’Altro e, soprattutto, hanno cercato di mettere il proprio sapere al servizio di una pratica creativa e sperimentale, aprendo nuove strade alla comprensione tra le culture.
Tra gli argomenti già affrontati, ricordiamo le precedenti lectures: le ONG e la cooperazione con Marco De Ponte (segretario generale di Action Aid International); Cina: Neoconfuciani o economisti globali? con Anna Maria Palermo (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”); Psicologia delle comunità con David Chavis (presidente della Association for the Study and Development of Community di Gaithesburg, USA), Geografia di uno scrittore con Alan Sillitoe e Marginalmente marketing con André Platteel.
Sanjit “Bunker” Roy ha studiato alla Doon School e al St. Stephen’s College di Delhi, una delle scuole indiane di maggior prestigio e dal 1972 vive a Tilonia, un villaggio di uno dei piu’ poveri e aridi stati dell’India, dove ha fondato e dirige il Social Work and Research Centre (SWRC), piu’ conosciuto come Barefoot College, che si rivolge ai contadini e ai poveri di quell’area.
Il Barefoot College (Barefoot significa “Piede Scalzo”) è stato fondato per soddisfare bisogni primari quali l’acqua potabile, l’energia, la salute, l’istruzione e l’occupazione di piu’ di 100.000 persone sparse in 110 villaggi del desertico stato del Rajasthan. Agli studenti vengono date nozioni di base di alfabetizzazione, di igiene e primo soccorso, allo scopo di formare comunità autosostenibili, orientandosi verso lo sviluppo e l’approfondimento di un sapere e pratiche locali.
Il College ha avviato 150 scuole serali in 89 villaggi per bambini ed adolescenti che lavorano durante il giorno, scolarizzando così un totale, ad oggi, di circa 15.000 giovani.
L’Istituto è costruito su una vasta area di circa 7.500 metri quadrati, ed è composto da residenze per collaboratori ed insegnanti, una biblioteca, una mensa, sale d’incontro, un teatro all’aperto, una sezione amministrativa, un piccolo ospedale d’emergenza, laboratori scientifici e di potabilizzazione dell’acqua, una scuola di formazione per il personale docente, un ufficio postale, un internet caffè, un teatro delle marionette ed una sezione di deposito dell’acqua piovana per le culture agricole. L’intero complesso è interamente autosufficiente dal punto di vista energetico, perché equipaggiato da pannelli solari.
Come sostiene Bunker Roy “Il modello tradizionale di educazione vede il ritorno al proprio villaggio come una scelta perdente, mentre rimanere in città è considerato un successo: l’idea alla base del Barefoot College è quella di usare una saggezza e una sapienza legate al territorio e alla tradizione prima di rivolgersi all’esterno”.
Questo avviene, secondo Roy, ideando sistemi di istruzione alternativi a quelli governativi proposti, per dare la possibilità al maggior numero di persone di frequentare la scuola di base e rendere le proprie piccole comunità locali autosufficienti. Il successo del progetto dimostra che a volte, un approccio non convenzionale ed istituzionale puo’ fornire uno sviluppo alternativo e duraturo.
Bunker Roy e sua moglie, la nota attivista sociale Aruna Roy, hanno vinto numerosi premi per la promozione del volontariato, l’imprenditoria sociale e per l’educazione tra i quali il Tyler Prize, l’AGFUND (Arab Gulf Fund for the United Nations), l’Award for promoting Volunteerism, the World Technology Awards for Social Entrepreneurship, the Schwab Foundation for Outstanding Social Entrepreneurs, The Stockolm Challenge Award for Information Technology e il NASDEQ, Stock Market Education Award.
La Fondazione Ratti, Connecting Cultures e Univercomo hanno individuato per Percorsi dell’immaginazione morale una serie di studiosi ed esperti di fama internazionale, promotori di idee e pratiche pionieristiche, che presenteranno di volta in volta modelli sostenibili da un punto di vista sociale ed economico.
Il titolo del ciclo è ispirato a una frase di Amartya Sen (1933 Santiniketan, Bengala), Premio Nobel per l'Economia nel 1998 per i suoi studi sullo Stato sociale. Riferendosi al rapporto tra culture, Sen sottolinea la necessità di non enfatizzare le diversità, ma di cercare di immedesimarsi nella cultura altrui
E’ sempre più evidente che il mondo degli studi non può esistere senza una legittimazione nel mondo reale e senza una consapevolezza interdisciplinare. Gli studiosi, designer, pensatori o attivisti invitati a far parte di questo ciclo si sono posti il problema dell’attraversamento dei confini delle discipline, della relazione con l’Altro e, soprattutto, hanno cercato di mettere il proprio sapere al servizio di una pratica creativa e sperimentale, aprendo nuove strade alla comprensione tra le culture.
Tra gli argomenti già affrontati, ricordiamo le precedenti lectures: le ONG e la cooperazione con Marco De Ponte (segretario generale di Action Aid International); Cina: Neoconfuciani o economisti globali? con Anna Maria Palermo (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”); Psicologia delle comunità con David Chavis (presidente della Association for the Study and Development of Community di Gaithesburg, USA), Geografia di uno scrittore con Alan Sillitoe e Marginalmente marketing con André Platteel.
15
dicembre 2005
Ratti Lectures 2005-6 – Bunker Roy
15 dicembre 2005
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE ANTONIO RATTI – VILLA SUCOTA
Como, Via Per Cernobbio, 19, (Como)
Como, Via Per Cernobbio, 19, (Como)
Biglietti
con prenotazione
Vernissage
15 Dicembre 2005, ore 18.30
Ufficio stampa
ILARIA GIANOLI
Curatore



