RENZO FRANCABANDERA

si interessa da sempre, in forma attiva, di comunicazione e arte.

Ha esperienze nel settore artistico, fotografico e musicale.

Ha collaborato con testate giornalistiche e satiriche, come Cuore (1992- 1996), Il Clandestino, Barbecue, Liberazione e Aprileonline.

Presentatore radiofonico e selezionatore musicale presso diverse radio italiane, fra cui, Radio Onda Stereo (BA) e Radio Flash (TO), svolge una attività di ricerca anche nel settore della musica elettronica.
Ha partecipato come dj a diverse manifestazioni e svolge normalmente questa attività artistica, che anche in questo campo dell’espressione ricerca nuove sonorità, che nascono dalla fusione di generi e stili musicali diversi.


A Roma ha già esposto a Corviale, nel 2004, nella mostra d’arte e fotografia “Strade dell'arte, artisti raccontano la periferia – Corviale”, patrocinata del Comune di Roma e ha all’attivo alcune mostre dei lavori grafici.


L’Informagiovani di Via Greve ospita da gennaio a marzo, a latere delle normali attività, una sua mostra estemporanea, che raccoglie parte dei lavori sull'Africa, eseguiti con una tecnica mista gesso-china.

Le opere sono un richiamo alla forza del colore, alla armonia ma anche alla violenza e ai rapporti fra individui nella società contemporanea, spesso inquadrabili nella logica predatore/predato, una dicotomia ripresa anche nelle opere, dove il segno netto a china si contrappone ai toni sfumati del gesso.

L'equilibrio cromatico, spesso violento, che ne risulta appare coerente con l'obiettivo di rendere i contrasti della realtà dei nostri giorni, che parte dallo sguardo sull'Africa, ma è realtà e richiamo alla società occidentale, ai suoi conflitti e alle sue incoerenze e mutazioni, quasi a cercare, nel sensibile dell’osservatore, il richiamo prima netto e poi sfumato, alla sua esperienza con il circostante.

La mostra viene completata da alcune opere grafiche, a china e a tecnica mista, che ruotano il caleidoscopio che l'artista porge allo spettatore, proponendogli ancora nuove immagini del vissuto comune, conscio e inconscio, immagini che parlano di una dimensione onirica, surreale e simbolica, di emozioni dolcissime e di visioni evocative dei nostri turbamenti più veri. Che quasi si toccano.