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Resté: percorsi ed esperienze d’arte contemporanea nelle Langhe
Resté mira alla valorizzazione del territorio delle Langhe attraverso l’arte contemporanea in continuità con azioni ed esperienze precedenti che avevano visto come elementi cardine la narrazione, la ricerca e la messa in scena di un racconto molteplice sul paesaggio culturale dell’area.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GART Arte Contemporanea è lieta di dare voce e di comunicare la partecipazione al progetto: “Resté: percorsi ed esperienze d’arte contemporanea nelle Langhe”.
Resté è un progetto che mira alla valorizzazione del territorio delle Langhe attraverso l'arte contemporanea in continuità con le azioni e le esperienze precedenti che avevano visto come elementi cardine la narrazione (Lucy. Sulla Cultura), la ricerca (Politecnico di Torino) e la messa in scena (Compagnia Magog) di un racconto molteplice sul paesaggio culturale di una parte di Langa, attorno la figura del Conte Rangone.
“Resté” significa infatti “restare”, in piemontese è un’esortazione che rimanda al concetto di “restanza”, rimanere in un luogo per farne parte, per trasformarlo e per prendersene cura, non un concetto di immobilità ma un percorso progettuale fondato sull’incontro e il dialogo dove l’arte diventa vettore e innesco, relazione tra comunità e territorio.
L’iniziativa, giunta al suo terzo anno, promossa dalla Parrocchia San Lorenzo di Rodello si snoda attraverso i Comuni di Diano d’Alba, Montelupo e Rodello mettendo a sistema patrimonio e paesaggio culturale, spazi e percorsi, con il coinvolgimento diretto della comunità e degli abitanti che abitano questi luoghi.
Il fulcro dell’iniziativa è un percorso di residenze per artisti e mostre, sviluppato con Farm Cultural Park, una delle più importanti realtà artistiche ed esperienza per la rigenerazione urbana a livello europeo, che dopo il 2024 – con la partecipazione degli artisti John Blond, Seb Toussaint e Luca Bortolato - vedrà la realizzazione di ulteriori azioni congiunte.
Inoltre, per rafforzare il legame con il territorio, Restè prevede la continuazione della collaborazione con la galleria GART Arte Contemporanea di Neive che vedrà ulteriori due residenze artistiche tra aprile e maggio 2025 che coinvolgono gli artisti Martina Gagliardi e Jacopo Mandich, già autori di due performance site specific realizzate per il Museo “Montali”.
CALENDARIO INIZIATIVE NEL MESE DI MAGGIO
- 5-18 maggio 2025 // Residenza artistica di Jacopo Mandich e di Martina Gagliardi presso la Tenuta Spianamento a Diano d’Alba, in collaborazione con la galleria GART Arte Contemporanea di Neive.
- 19-24 maggio 2025 // Residenza artistica di Alice Lotti, presso la Tenuta Spianamento a Diano d’Alba.
- sabato 24 maggio 2025, dalle ore 16-19 // Presentazione del libro “Resté: percorsi ed esperienze d’arte contemporanea nelle Langhe” edito da SAGEP; laboratori e attività con l’artista John Blond e inaugurazione della mostra presso Tenuta Spianamento San Sebastiano a Diano d’Alba.
PROGRAMMAZIONE EVENTO SABATO 24 MAGGIO 2025
Dalle ore 14:00 – Arte in movimento sui luoghi di Resté
Piazza Castello, Montelupo Albese
Passeggiata lungo il Sentiero del Dolcetto, da Montelupo Albese a Diano d’Alba (6,4 km), accompagnata da racconti e suggestioni artistiche legate al paesaggio e al progetto Resté.
● Partenze:
o Ore 13:15 – Bus di linea da Spianamento San Sebastiano (Diano d’Alba)
o Ore 13:30 – Navetta dedicata da Spianamento San Sebastiano (gradita prenotazione info@restee.it)
● 16:00 – Workshop creativi con gli artisti di Resté
Spianamento San Sebastiano, Diano d’Alba
Laboratori partecipativi per esplorare l’arte e la natura della Tenuta:
o "Oggetti Inconsueti" con John Blond e gioco interattivo “Quanti noodles ci sono?” con premio a sorpresa.
o Attività artistiche nel parco a cura degli artisti Jacopo Mandich e Martina Gagliardi, in collaborazione con la galleria GART Arte Contemporanea, e Alice Lotti.
o Le attività sono gratuite e aperte a tutti: ideali per famiglie, bambini e curiosi.
● 17:30 – Presentazione del libro Resté. Percorsi d’arte contemporanea nelle Langhe
Incontro con gli autori e gli artisti coinvolti, introduzione al progetto Resté e riflessione sul ruolo dell’arte contemporanea nei territori.
● 19:00 – Picnic artistico nel Giardino del Conte
Aperitivo e degustazione a cura della SensoVia by Love Langhe Tour per raccontare il territorio attraverso le materie prime, unendo sapore e consapevolezza.
Il prezzo dell'esperienza è di €12 a persona e le prenotazioni sono effettuabili tramite WhatsApp al numero 3935762060.
Durante tutta la giornata
Mostre diffuse negli spazi della Tenuta:
● Opere di: John Blond, Seb Toussaint, Luca Bortolato, Jacopo Mandich, Martina Gagliardi, Alice Lotti.
● Esposizione dei lavori realizzati dai bambini dell'Istituto Comprensivo di Diano d'Alba, ispirati all’opera di Emanuele Luzzati.
LE RESIDENZE E GLI ARTISTI
John Blond
John Blond è un giovane artista e designer italiano che lavora su progetti multidisciplinari.
Il suo background nel mondo dei graffiti lo ha condotto agli studi accademici del design grafico all’Accademia di Belle Arti di Catania. Dopo il conseguimento della laurea triennale, John si trasferisce a Londra dove inizia a praticare la professione di graphic designer in modo autonomo, collaborando con studi creativi internazionali.
Durante gli anni in Inghilterra, affianca alla carriera professionale, la sua ricerca artistica legata alla street art e al graffitismo, realizzando i primi oggetti con pattern ancora sperimentali, ma dal carattere visivo forte e distinto.
Si concentra sulla Doodle Art, integrandone l’essenza nello stesso tratto attraverso cui John si esprime. Inizia a dare il nome di “Noodles” ai suoi pattern di linee tremolanti e invasive dalla forte carica visiva e con essi, contamina e invade ogni superficie, di qualsiasi oggetto, forma o materiale.
Da qui in poi John evolve con la sua ricerca artistica, che lo condurrà ad espandere il campo d’azione e applicativo dei suoi Noodles senza mai porsi limiti, rendendo ogni opera immediatamente riconducibile al suo nome, creando esperienze immersive che suscitano nel pubblico emozioni visive profonde e coinvolgenti.
“I noodles per me sono un momento di libertà, qualcosa che mi fa stare bene.”
John Blond e i suoi noodles hanno invaso gli spazi della Tenuta settecentesca di Spianamento San Sebastiano a Diano d’Alba, uno spazio immersivo che ha portato colore e libertà in dialogo con la storia e l’architettura.
Seb Toussaint
Seb Toussaint è un artista britannico e francese nato in Normandia nel 1988.
Non ha mai frequentato una scuola d'arte, ma ha imparato a creare opere su larga scala iniziando con coreografie, striscioni e murales per un gruppo di ultras della squadra di calcio di Caen, sua città natale, in Normandia.
Questo stile di vita, quale intreccio tra pittura di graffiti e l'esplorazione del mondo, ha plasmato il vocabolario grafico di Seb Toussaint.
Nei suoi murales, tele o installazioni, realizza lettere maiuscole in grassetto, utilizza motivi organici e geometrici dai colori vivaci ispirati alla natura, all'architettura, all'urbanistica, alla moda.
Nel 2009 con la sua bicicletta ha pedalato per l'Europa. Tra il 2011 e il 2012 ha trascorso un anno pedalando con la sua bicicletta intorno al mondo.
Questa avventura ha ispirato il suo progetto artistico in corso "Share The Word Project", dove, attraverso una parola, i murales realizzati da Seb raccontano la storia di persone, di quartieri e di comunità emarginate.
“Penso che l'arte in generale, e soprattutto l'arte di strada, parli a tutti.
Perché è lì fuori, non bisogna essere specialmente educati per averne un'opinione, per amarla, per guardarla.”
Seb Toussaint ha realizzato opere che parlano a tutti, parole e forme capaci di disvelarsi lentamente, interpretando il territorio nelle sue diverse forme: due murales per gli spazi pubblici di Montelupo, una grande facciata nella piazza Castello affacciata sul belvedere, e per Rodello lungo l’antico muro di cinta del paese. “Resté” e “Munluv” sono le due parole scelte che rimandano al dialetto piemontese e ad altri campi semantici.
Luca Bortolato
Luca Bortolato, artista italiano classe 1980, si definisce innamorato delle Immagini da sempre.
Pensa che una piccola parte di lui viva attraverso ognuna di esse, come una sorta di autoritratto estemporaneo, una ricerca continua tra Identità e Memoria.
Dopo il diploma all’Istituto d’Arte di Venezia (1999), continua la sua formazione nell’immagine diplomandosi al corso triennale di Design Industriale di Padova; comincia così ad instaurare rapporti e collaborazioni con diversi fotografi.
Il suo percorso visivo prende forma e affonda le sue radici in una profonda e personale indagine sull’Identità.
Luca crede fortemente nella divulgazione culturale: porta il suo lavoro di ricerca in musei, fondazioni e scuole di molte città italiane. Integra il teatro performativo e la pratica della mindfulness al suo percorso, applica, nei suoi lavori, un nuovo approccio di presenza e di utilizzo del corpo, di ascolto nel silenzio e di osservazione lenta, per riscoprire e condividere il Genius Loci dei luoghi, fisici e metafisici, in cui si trova ad operare.
Oggi si occupa di progetti di arte relazionale e crea laboratori per la didattica museale in tutta Italia.
“Il paesaggio reale è quello costruito dalle persone che lo abitano.
Le persone sono il vero paesaggio.”
Luca Bortolato, “fotografo che ha smesso di fotografare”, durante la sua residenza di arte relazionale ha incontrato centinaia di persone di tutte le età, dai bambini delle scuole di Diano d’Alba e Rodello agli anziani della RSA La Residenza, passando per i gruppi giovani e un folto gruppo di abitanti di Montelupo Albese in laboratori dalla durata di 2 ore finalizzati alla costruzione di un grande atlante dei luoghi. I partecipanti venivano guidati all’ascolto e all’osservazione di paesaggi esterni ed interni, scrivendo al luogo, fotografando spazi e dettagli, arrivando all’essenza del paesaggio delle Langhe: “un paesaggio fatto dalle persone che lo abitano”.
Jacopo Mandich (Roma, 1979)
Profondamente attratto dallo studio della percezione, Jacopo Mandich incentra la sua ricerca artistica sulle sensazioni umane provocate dall’incontro con la materia. Il suo linguaggio è generato da contrapposizioni dualistiche, ibridazioni paradossali, dimensioni relazionali della materia nello spazio, che risuonano analoghe a fenomeni terrestri. Contrasti armonici inaspettati, spostamenti di senso, contravvenzioni alla logica dei materiali accadono davanti ai nostri occhi, increduli e rivitalizzati dalla varietà inesauribile delle immagini del mondo.
Per il progetto Resté, Jacopo Mandich ha realizzato l’installazione spaziale time e site specific, dal titolo Something Ice, all’interno del Museo Montali, in cui i visitatori hanno potuto vivere temporaneamente lo spazio affrontando le leggi della fisica e dell’imprevedibilità in una dimensione che oscillva tra quiete e tensione, fragilità e resistenza.
Jacopo Mandich si laurea in scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2005. Nel 2006 vince il Premio Internazionale di scultura Edgardo Mannucci e continua a frequentare i corsi biennali di scultura all’Accademia di Belle Arti di Urbino e di Torino, fino al 2015. Successivamente viene invitato, come primo artista italiano, alla Biennale degli Urali in Russia a fianco di grandi artisti come Alfredo Jaar e Tino Sehgal. Nel 2018 frequenta il Master di scultura alla Burg Giebichenstein Kunsthochschule Halle (Università di Arte e Design di Halle), in Germania, e nel 2019 partecipa a #Aterlier4 – Macro Asilo, un progetto curato da Giorgio de Finis al Museo Macro di Roma. Le opere di Jacopo Mandich sono abitualmente esposte in fiere, gallerie e musei italiani e fanno parte di varie collezioni private italiane ed estere.
Something Ice
Installazione time e site-specific
Ghiaccio, elastici, alluminio, legno, spazio, dimensione ambientale
Prima realizzazione nel 2022
Something Ice è un dispositivo spazio-temporale composto da un globo di ghiaccio sospeso attraverso degli elastici ancorati con incastri precari all’architettura di un luogo. La struttura tesa taglia lo spazio in linee di forza fino a quando lo scioglimento raggiunge il punto di rottura, innescando il rilascio della tensione e il crollo di tutti gli elementi.
L’installazione è permeata da un’atmosfera di tensione manifesta e di quiete apparente. È una soglia sull'ineluttabile, un monito sull’incoscenza e l’inerzia.
Questo dispositivo è una trappola per l’attenzione che invita l’osservatore alla presenza, alla consapevolezza dei corpi in uno spazio e in un tempo. È una metafora di un sistema mentale d’emergenza, di una frattura sociale prossima al collasso, che conduce a una riflessione sulle forze latenti che permeano la nostra realtà e la struttura sociale.
Martina Gagliardi (Alba, 1996)
La ricerca di Martina Gagliardi è iniziata dall’osservazione delle materie prime e dall’analisi del loro processo di trasformazione e deterioramento. Il suo periodo di residenza nella città di Torino è stato determinante per vivere e osservare il grande mercato ortofrutticolo di Porta Palazzo da cui ha elaborato riflessioni sul processo di metamorfosi dei prodotti: dal fresco arrivo in cassetta al divenire scarto deteriorato. Qui la bellezza ritrovata nella fragilità e nell’evoluzione imperfetta delle cose le ha rese speciali proprio al momento del loro tramonto.
“Per me, le cassette sbilenche, gli ortaggi sbiaditi e ormai decomposti sono emblema di rinascita, non di morte. L’arte è proprio questa possibilità di resurrezione, di riscrittura del mondo”.
Martina Gagliardi, per il progetto Resté, presentando l’installazione Impressioni sospese, ha sperimenttoa le dimensioni spaziali della Chiesa dell’Immacolata di Rodello attraverso la trasparenza del tnt e le tracce di un passato ritrovato, in cui segni archetipici si sono evoluti in nuove architetture emotive, capaci di congiungere spiritualità e forma.
Martina Gagliardi si diploma in Arti Figurative al Liceo Artistico Pinot Gallizio di Alba per poi conseguire la laurea triennale in pittura all'Accademia di Belle Arti di Cuneo. Completa, nel 2022, i suoi studi di laurea magistrale in pittura all'Accademia di Belle Arti di Torino. Dal 2021 il suo lavoro è protagonista di varie mostre personali e collettive realizzate tra Torino e il territorio delle Langhe e Monferrato. A dicembre del 2023, in occasione della sua prima mostra in Francia, presso Espace Larith di Chambéry, è stata selezionata per realizzare un’opera su commissione da dedicare alla città, la quale è stata successivamente acquisita dal Musée des beaux-arts de Chambéry.
Impressioni sospese
Installazione site-specific
Tnt e smalto rosso, 528 x 260 cm, 2024
Attraverso veli di tnt dipinti con la tecnica del frottage, Martina Gagliardi realizza le sue opere attraverso materie e memorie di vita intima e quotidiana. Narrazioni simboliche, ottenute da azioni ripetute in sequenza, si compongono di frammenti segnici, quasi grafici: pitture in negativo di oggetti ormai smembrati ritrovati in contesti casalinghi, agricoli e mercantili. Nel suo lavoro si riconoscono diversi elementi tra cui assi, cassette di legno e di plastica che interagiscono tra loro originando un nuovo tessuto simbolico del mondo.
L’utilizzo dei materiali al limite della loro decomposizione è un potente mezzo attraverso cui Martina Gagliardi esplora concetti legati al tema della memoria, della fragilità, della vulnerabilità e della speranza. Restituendo la prova dell’esistenza materiale, trasferendone all'istante un’ultima trama materica, il risultato pittorico si avvicina a una sacra forma di rappresentazione.
In questo modo, Gagliardi e il suo linguaggio pittorico mantengono visibile e permanente ciò che di solito è un fenomeno fugace, sollevando domande sul legame del processo circolare del deperimento e della rinascita.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
- Residenza artistica di Matteo Ambu (Museo “Dedalo Montali” a Rodello e Tenuta Spianamento a Diano d’Alba), realizzazione di “ecosculture, monoliti giocosi ottenuti dal recupero di oggetti” // 9-14 giugno 2025
- Residenza artistica di Vernis (Museo “Dedalo Montali” a Rodello e Tenuta Spianamento a Diano d’Alba), mural art // 16-21 giugno 2025
- Realizzazione di Padiglione del progetto “Resté” all’interno della Biennale Countless Cities di Favara – inaugurazione settembre 2025
- Realizzazione n.3 residenze artistiche TBD (Montelupo Albese, Diano d’Alba e Rodello) – settembre/novembre 2025 – contattati PoEM e Alberto Ruce (fine ottobre).
- Realizzazione mostra itinerante “Resté” con selezione delle opere realizzate nel 2024 e nel 2025 / maggio-giugno (Spianamento San Sebastiano) + luglio-settembre (Albaretto della Torre) + ottobre-dicembre (Montelupo Albese)
- Eventi di presentazione iniziativa e conclusione presso Museo “Dedalo Montali” a Rodello
- Laboratori e workshop con comunità e scuole, altre attività di diffusione iniziativa // durante le residenze artistiche
- Incursioni teatrali con la Compagnia Magog e con i personaggi della Corte del Conte Rangone, n.8 nei paesi dell’iniziativa / maggio-ottobre 2025
Nella sua continuazione, il progetto "Resté" si propone di concentrarsi sull'arte come fattore di inclusione e di scoperta, ponendo l’attenzione sull’esperienza artistica svoltasi a Rodello a partire dagli anni ’60 con importanti artisti italiani: Ruggeri, Ramella, Morino, Sandri, Simondo, la sua continuazione con Rodello Arte (giunta alla VII edizione), i musei coinvolti (Dedalo Montali e di Langa del Sole), il patrimonio (allestimenti, chiese e tenute) e le mostre/eventi che periodicamente si tengono nei tre paesi.
Se inizialmente la narrazione è stata fondamentale per l’avvio delle iniziative con “Resté” è l’arte contemporanea l’elemento di connessione tra luoghi e persone, tra il centro culturale e la comunità, i portatori di interesse e il pubblico. Un’iniziativa che da un lato vuole rispondere al fenomeno dell’overtourism - che caratterizza la vicina Langa del Barolo – per fornire una proposta complementare, diversificando il flusso turistico sia in termini geografici che di offerta culturale: affiancando al racconto storico-architettonico del Rangone e dei suoi edifici, le tante storie che caratterizzano le Langhe e l’esperienza artistica di Rodello Arte con importanti nomi dell’arte informale.
Dall’altro lato, ad emergere sono altre due caratteristiche del progetto: la sostenibilità e l’accessibilità. Sostenibilità economica dell’iniziativa durante il suo svolgimento e nel futuro, sostenibilità ambientale al fine di promuovere un turismo lento e “green” attraverso i percorsi escursionistici esistenti che verranno rafforzati con l’iniziativa, oltre ad azioni di formazione e di sensibilizzazione ai temi ambientali e ad azioni di economia circolare. Accessibilità per continuare ad aprire al pubblico i beni e farli conoscere, ampliando l’offerta culturale e portando le persone ad avvicinarsi non solo all’arte ma anche al Museo Dedalo Montali, alle sue diverse iniziative, all’architettura e alle opere in esso contenute (tele di Piero Ruggeri, Piero Simondo, Giorgio Ramella), oltre al vicino patrimonio dei Comuni partner dell’iniziativa.
Un progetto, dunque, che promuove la conoscenza e la scoperta, lo scambio e la partecipazione attiva, attraverso la storia e il gioco, l’arte e la cultura in genere, rivolgendosi così ad un pubblico eterogeneo, senza distinzioni.
Restare non è fermarsi, ma trasformare. È coltivare relazioni, dare forma ai luoghi con l’arte, immagine il futuro partendo dalla cura del presente.
Resté: percorsi ed esperienze d’arte contemporanea nelle Langhe
È un progetto di:
Parrocchia San Lorenzo di Rodello (proponente)
Comune di Diano d’Alba
Comune di Montelupo Albese
Comune di Rodello
Fondazione Santi Lorenzo e Teobaldo
Pro Loco Rodello
In collaborazione con:
Associazione Culturale Magog
Farm Cultural Park
GART Arte Contemporanea
UnTerritorio
Con il sostegno di:
Compagnia di San Paolo (Bando “Territori in Luce”)
Fondazione CRC (Bando “Patrimonio Culturale”)
INFO & CONTATTI
Sito: www.restee.it
Email: info@restee.it
IG | FB: @reste_narrazione_territoriale
Resté è un progetto che mira alla valorizzazione del territorio delle Langhe attraverso l'arte contemporanea in continuità con le azioni e le esperienze precedenti che avevano visto come elementi cardine la narrazione (Lucy. Sulla Cultura), la ricerca (Politecnico di Torino) e la messa in scena (Compagnia Magog) di un racconto molteplice sul paesaggio culturale di una parte di Langa, attorno la figura del Conte Rangone.
“Resté” significa infatti “restare”, in piemontese è un’esortazione che rimanda al concetto di “restanza”, rimanere in un luogo per farne parte, per trasformarlo e per prendersene cura, non un concetto di immobilità ma un percorso progettuale fondato sull’incontro e il dialogo dove l’arte diventa vettore e innesco, relazione tra comunità e territorio.
L’iniziativa, giunta al suo terzo anno, promossa dalla Parrocchia San Lorenzo di Rodello si snoda attraverso i Comuni di Diano d’Alba, Montelupo e Rodello mettendo a sistema patrimonio e paesaggio culturale, spazi e percorsi, con il coinvolgimento diretto della comunità e degli abitanti che abitano questi luoghi.
Il fulcro dell’iniziativa è un percorso di residenze per artisti e mostre, sviluppato con Farm Cultural Park, una delle più importanti realtà artistiche ed esperienza per la rigenerazione urbana a livello europeo, che dopo il 2024 – con la partecipazione degli artisti John Blond, Seb Toussaint e Luca Bortolato - vedrà la realizzazione di ulteriori azioni congiunte.
Inoltre, per rafforzare il legame con il territorio, Restè prevede la continuazione della collaborazione con la galleria GART Arte Contemporanea di Neive che vedrà ulteriori due residenze artistiche tra aprile e maggio 2025 che coinvolgono gli artisti Martina Gagliardi e Jacopo Mandich, già autori di due performance site specific realizzate per il Museo “Montali”.
CALENDARIO INIZIATIVE NEL MESE DI MAGGIO
- 5-18 maggio 2025 // Residenza artistica di Jacopo Mandich e di Martina Gagliardi presso la Tenuta Spianamento a Diano d’Alba, in collaborazione con la galleria GART Arte Contemporanea di Neive.
- 19-24 maggio 2025 // Residenza artistica di Alice Lotti, presso la Tenuta Spianamento a Diano d’Alba.
- sabato 24 maggio 2025, dalle ore 16-19 // Presentazione del libro “Resté: percorsi ed esperienze d’arte contemporanea nelle Langhe” edito da SAGEP; laboratori e attività con l’artista John Blond e inaugurazione della mostra presso Tenuta Spianamento San Sebastiano a Diano d’Alba.
PROGRAMMAZIONE EVENTO SABATO 24 MAGGIO 2025
Dalle ore 14:00 – Arte in movimento sui luoghi di Resté
Piazza Castello, Montelupo Albese
Passeggiata lungo il Sentiero del Dolcetto, da Montelupo Albese a Diano d’Alba (6,4 km), accompagnata da racconti e suggestioni artistiche legate al paesaggio e al progetto Resté.
● Partenze:
o Ore 13:15 – Bus di linea da Spianamento San Sebastiano (Diano d’Alba)
o Ore 13:30 – Navetta dedicata da Spianamento San Sebastiano (gradita prenotazione info@restee.it)
● 16:00 – Workshop creativi con gli artisti di Resté
Spianamento San Sebastiano, Diano d’Alba
Laboratori partecipativi per esplorare l’arte e la natura della Tenuta:
o "Oggetti Inconsueti" con John Blond e gioco interattivo “Quanti noodles ci sono?” con premio a sorpresa.
o Attività artistiche nel parco a cura degli artisti Jacopo Mandich e Martina Gagliardi, in collaborazione con la galleria GART Arte Contemporanea, e Alice Lotti.
o Le attività sono gratuite e aperte a tutti: ideali per famiglie, bambini e curiosi.
● 17:30 – Presentazione del libro Resté. Percorsi d’arte contemporanea nelle Langhe
Incontro con gli autori e gli artisti coinvolti, introduzione al progetto Resté e riflessione sul ruolo dell’arte contemporanea nei territori.
● 19:00 – Picnic artistico nel Giardino del Conte
Aperitivo e degustazione a cura della SensoVia by Love Langhe Tour per raccontare il territorio attraverso le materie prime, unendo sapore e consapevolezza.
Il prezzo dell'esperienza è di €12 a persona e le prenotazioni sono effettuabili tramite WhatsApp al numero 3935762060.
Durante tutta la giornata
Mostre diffuse negli spazi della Tenuta:
● Opere di: John Blond, Seb Toussaint, Luca Bortolato, Jacopo Mandich, Martina Gagliardi, Alice Lotti.
● Esposizione dei lavori realizzati dai bambini dell'Istituto Comprensivo di Diano d'Alba, ispirati all’opera di Emanuele Luzzati.
LE RESIDENZE E GLI ARTISTI
John Blond
John Blond è un giovane artista e designer italiano che lavora su progetti multidisciplinari.
Il suo background nel mondo dei graffiti lo ha condotto agli studi accademici del design grafico all’Accademia di Belle Arti di Catania. Dopo il conseguimento della laurea triennale, John si trasferisce a Londra dove inizia a praticare la professione di graphic designer in modo autonomo, collaborando con studi creativi internazionali.
Durante gli anni in Inghilterra, affianca alla carriera professionale, la sua ricerca artistica legata alla street art e al graffitismo, realizzando i primi oggetti con pattern ancora sperimentali, ma dal carattere visivo forte e distinto.
Si concentra sulla Doodle Art, integrandone l’essenza nello stesso tratto attraverso cui John si esprime. Inizia a dare il nome di “Noodles” ai suoi pattern di linee tremolanti e invasive dalla forte carica visiva e con essi, contamina e invade ogni superficie, di qualsiasi oggetto, forma o materiale.
Da qui in poi John evolve con la sua ricerca artistica, che lo condurrà ad espandere il campo d’azione e applicativo dei suoi Noodles senza mai porsi limiti, rendendo ogni opera immediatamente riconducibile al suo nome, creando esperienze immersive che suscitano nel pubblico emozioni visive profonde e coinvolgenti.
“I noodles per me sono un momento di libertà, qualcosa che mi fa stare bene.”
John Blond e i suoi noodles hanno invaso gli spazi della Tenuta settecentesca di Spianamento San Sebastiano a Diano d’Alba, uno spazio immersivo che ha portato colore e libertà in dialogo con la storia e l’architettura.
Seb Toussaint
Seb Toussaint è un artista britannico e francese nato in Normandia nel 1988.
Non ha mai frequentato una scuola d'arte, ma ha imparato a creare opere su larga scala iniziando con coreografie, striscioni e murales per un gruppo di ultras della squadra di calcio di Caen, sua città natale, in Normandia.
Questo stile di vita, quale intreccio tra pittura di graffiti e l'esplorazione del mondo, ha plasmato il vocabolario grafico di Seb Toussaint.
Nei suoi murales, tele o installazioni, realizza lettere maiuscole in grassetto, utilizza motivi organici e geometrici dai colori vivaci ispirati alla natura, all'architettura, all'urbanistica, alla moda.
Nel 2009 con la sua bicicletta ha pedalato per l'Europa. Tra il 2011 e il 2012 ha trascorso un anno pedalando con la sua bicicletta intorno al mondo.
Questa avventura ha ispirato il suo progetto artistico in corso "Share The Word Project", dove, attraverso una parola, i murales realizzati da Seb raccontano la storia di persone, di quartieri e di comunità emarginate.
“Penso che l'arte in generale, e soprattutto l'arte di strada, parli a tutti.
Perché è lì fuori, non bisogna essere specialmente educati per averne un'opinione, per amarla, per guardarla.”
Seb Toussaint ha realizzato opere che parlano a tutti, parole e forme capaci di disvelarsi lentamente, interpretando il territorio nelle sue diverse forme: due murales per gli spazi pubblici di Montelupo, una grande facciata nella piazza Castello affacciata sul belvedere, e per Rodello lungo l’antico muro di cinta del paese. “Resté” e “Munluv” sono le due parole scelte che rimandano al dialetto piemontese e ad altri campi semantici.
Luca Bortolato
Luca Bortolato, artista italiano classe 1980, si definisce innamorato delle Immagini da sempre.
Pensa che una piccola parte di lui viva attraverso ognuna di esse, come una sorta di autoritratto estemporaneo, una ricerca continua tra Identità e Memoria.
Dopo il diploma all’Istituto d’Arte di Venezia (1999), continua la sua formazione nell’immagine diplomandosi al corso triennale di Design Industriale di Padova; comincia così ad instaurare rapporti e collaborazioni con diversi fotografi.
Il suo percorso visivo prende forma e affonda le sue radici in una profonda e personale indagine sull’Identità.
Luca crede fortemente nella divulgazione culturale: porta il suo lavoro di ricerca in musei, fondazioni e scuole di molte città italiane. Integra il teatro performativo e la pratica della mindfulness al suo percorso, applica, nei suoi lavori, un nuovo approccio di presenza e di utilizzo del corpo, di ascolto nel silenzio e di osservazione lenta, per riscoprire e condividere il Genius Loci dei luoghi, fisici e metafisici, in cui si trova ad operare.
Oggi si occupa di progetti di arte relazionale e crea laboratori per la didattica museale in tutta Italia.
“Il paesaggio reale è quello costruito dalle persone che lo abitano.
Le persone sono il vero paesaggio.”
Luca Bortolato, “fotografo che ha smesso di fotografare”, durante la sua residenza di arte relazionale ha incontrato centinaia di persone di tutte le età, dai bambini delle scuole di Diano d’Alba e Rodello agli anziani della RSA La Residenza, passando per i gruppi giovani e un folto gruppo di abitanti di Montelupo Albese in laboratori dalla durata di 2 ore finalizzati alla costruzione di un grande atlante dei luoghi. I partecipanti venivano guidati all’ascolto e all’osservazione di paesaggi esterni ed interni, scrivendo al luogo, fotografando spazi e dettagli, arrivando all’essenza del paesaggio delle Langhe: “un paesaggio fatto dalle persone che lo abitano”.
Jacopo Mandich (Roma, 1979)
Profondamente attratto dallo studio della percezione, Jacopo Mandich incentra la sua ricerca artistica sulle sensazioni umane provocate dall’incontro con la materia. Il suo linguaggio è generato da contrapposizioni dualistiche, ibridazioni paradossali, dimensioni relazionali della materia nello spazio, che risuonano analoghe a fenomeni terrestri. Contrasti armonici inaspettati, spostamenti di senso, contravvenzioni alla logica dei materiali accadono davanti ai nostri occhi, increduli e rivitalizzati dalla varietà inesauribile delle immagini del mondo.
Per il progetto Resté, Jacopo Mandich ha realizzato l’installazione spaziale time e site specific, dal titolo Something Ice, all’interno del Museo Montali, in cui i visitatori hanno potuto vivere temporaneamente lo spazio affrontando le leggi della fisica e dell’imprevedibilità in una dimensione che oscillva tra quiete e tensione, fragilità e resistenza.
Jacopo Mandich si laurea in scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2005. Nel 2006 vince il Premio Internazionale di scultura Edgardo Mannucci e continua a frequentare i corsi biennali di scultura all’Accademia di Belle Arti di Urbino e di Torino, fino al 2015. Successivamente viene invitato, come primo artista italiano, alla Biennale degli Urali in Russia a fianco di grandi artisti come Alfredo Jaar e Tino Sehgal. Nel 2018 frequenta il Master di scultura alla Burg Giebichenstein Kunsthochschule Halle (Università di Arte e Design di Halle), in Germania, e nel 2019 partecipa a #Aterlier4 – Macro Asilo, un progetto curato da Giorgio de Finis al Museo Macro di Roma. Le opere di Jacopo Mandich sono abitualmente esposte in fiere, gallerie e musei italiani e fanno parte di varie collezioni private italiane ed estere.
Something Ice
Installazione time e site-specific
Ghiaccio, elastici, alluminio, legno, spazio, dimensione ambientale
Prima realizzazione nel 2022
Something Ice è un dispositivo spazio-temporale composto da un globo di ghiaccio sospeso attraverso degli elastici ancorati con incastri precari all’architettura di un luogo. La struttura tesa taglia lo spazio in linee di forza fino a quando lo scioglimento raggiunge il punto di rottura, innescando il rilascio della tensione e il crollo di tutti gli elementi.
L’installazione è permeata da un’atmosfera di tensione manifesta e di quiete apparente. È una soglia sull'ineluttabile, un monito sull’incoscenza e l’inerzia.
Questo dispositivo è una trappola per l’attenzione che invita l’osservatore alla presenza, alla consapevolezza dei corpi in uno spazio e in un tempo. È una metafora di un sistema mentale d’emergenza, di una frattura sociale prossima al collasso, che conduce a una riflessione sulle forze latenti che permeano la nostra realtà e la struttura sociale.
Martina Gagliardi (Alba, 1996)
La ricerca di Martina Gagliardi è iniziata dall’osservazione delle materie prime e dall’analisi del loro processo di trasformazione e deterioramento. Il suo periodo di residenza nella città di Torino è stato determinante per vivere e osservare il grande mercato ortofrutticolo di Porta Palazzo da cui ha elaborato riflessioni sul processo di metamorfosi dei prodotti: dal fresco arrivo in cassetta al divenire scarto deteriorato. Qui la bellezza ritrovata nella fragilità e nell’evoluzione imperfetta delle cose le ha rese speciali proprio al momento del loro tramonto.
“Per me, le cassette sbilenche, gli ortaggi sbiaditi e ormai decomposti sono emblema di rinascita, non di morte. L’arte è proprio questa possibilità di resurrezione, di riscrittura del mondo”.
Martina Gagliardi, per il progetto Resté, presentando l’installazione Impressioni sospese, ha sperimenttoa le dimensioni spaziali della Chiesa dell’Immacolata di Rodello attraverso la trasparenza del tnt e le tracce di un passato ritrovato, in cui segni archetipici si sono evoluti in nuove architetture emotive, capaci di congiungere spiritualità e forma.
Martina Gagliardi si diploma in Arti Figurative al Liceo Artistico Pinot Gallizio di Alba per poi conseguire la laurea triennale in pittura all'Accademia di Belle Arti di Cuneo. Completa, nel 2022, i suoi studi di laurea magistrale in pittura all'Accademia di Belle Arti di Torino. Dal 2021 il suo lavoro è protagonista di varie mostre personali e collettive realizzate tra Torino e il territorio delle Langhe e Monferrato. A dicembre del 2023, in occasione della sua prima mostra in Francia, presso Espace Larith di Chambéry, è stata selezionata per realizzare un’opera su commissione da dedicare alla città, la quale è stata successivamente acquisita dal Musée des beaux-arts de Chambéry.
Impressioni sospese
Installazione site-specific
Tnt e smalto rosso, 528 x 260 cm, 2024
Attraverso veli di tnt dipinti con la tecnica del frottage, Martina Gagliardi realizza le sue opere attraverso materie e memorie di vita intima e quotidiana. Narrazioni simboliche, ottenute da azioni ripetute in sequenza, si compongono di frammenti segnici, quasi grafici: pitture in negativo di oggetti ormai smembrati ritrovati in contesti casalinghi, agricoli e mercantili. Nel suo lavoro si riconoscono diversi elementi tra cui assi, cassette di legno e di plastica che interagiscono tra loro originando un nuovo tessuto simbolico del mondo.
L’utilizzo dei materiali al limite della loro decomposizione è un potente mezzo attraverso cui Martina Gagliardi esplora concetti legati al tema della memoria, della fragilità, della vulnerabilità e della speranza. Restituendo la prova dell’esistenza materiale, trasferendone all'istante un’ultima trama materica, il risultato pittorico si avvicina a una sacra forma di rappresentazione.
In questo modo, Gagliardi e il suo linguaggio pittorico mantengono visibile e permanente ciò che di solito è un fenomeno fugace, sollevando domande sul legame del processo circolare del deperimento e della rinascita.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
- Residenza artistica di Matteo Ambu (Museo “Dedalo Montali” a Rodello e Tenuta Spianamento a Diano d’Alba), realizzazione di “ecosculture, monoliti giocosi ottenuti dal recupero di oggetti” // 9-14 giugno 2025
- Residenza artistica di Vernis (Museo “Dedalo Montali” a Rodello e Tenuta Spianamento a Diano d’Alba), mural art // 16-21 giugno 2025
- Realizzazione di Padiglione del progetto “Resté” all’interno della Biennale Countless Cities di Favara – inaugurazione settembre 2025
- Realizzazione n.3 residenze artistiche TBD (Montelupo Albese, Diano d’Alba e Rodello) – settembre/novembre 2025 – contattati PoEM e Alberto Ruce (fine ottobre).
- Realizzazione mostra itinerante “Resté” con selezione delle opere realizzate nel 2024 e nel 2025 / maggio-giugno (Spianamento San Sebastiano) + luglio-settembre (Albaretto della Torre) + ottobre-dicembre (Montelupo Albese)
- Eventi di presentazione iniziativa e conclusione presso Museo “Dedalo Montali” a Rodello
- Laboratori e workshop con comunità e scuole, altre attività di diffusione iniziativa // durante le residenze artistiche
- Incursioni teatrali con la Compagnia Magog e con i personaggi della Corte del Conte Rangone, n.8 nei paesi dell’iniziativa / maggio-ottobre 2025
Nella sua continuazione, il progetto "Resté" si propone di concentrarsi sull'arte come fattore di inclusione e di scoperta, ponendo l’attenzione sull’esperienza artistica svoltasi a Rodello a partire dagli anni ’60 con importanti artisti italiani: Ruggeri, Ramella, Morino, Sandri, Simondo, la sua continuazione con Rodello Arte (giunta alla VII edizione), i musei coinvolti (Dedalo Montali e di Langa del Sole), il patrimonio (allestimenti, chiese e tenute) e le mostre/eventi che periodicamente si tengono nei tre paesi.
Se inizialmente la narrazione è stata fondamentale per l’avvio delle iniziative con “Resté” è l’arte contemporanea l’elemento di connessione tra luoghi e persone, tra il centro culturale e la comunità, i portatori di interesse e il pubblico. Un’iniziativa che da un lato vuole rispondere al fenomeno dell’overtourism - che caratterizza la vicina Langa del Barolo – per fornire una proposta complementare, diversificando il flusso turistico sia in termini geografici che di offerta culturale: affiancando al racconto storico-architettonico del Rangone e dei suoi edifici, le tante storie che caratterizzano le Langhe e l’esperienza artistica di Rodello Arte con importanti nomi dell’arte informale.
Dall’altro lato, ad emergere sono altre due caratteristiche del progetto: la sostenibilità e l’accessibilità. Sostenibilità economica dell’iniziativa durante il suo svolgimento e nel futuro, sostenibilità ambientale al fine di promuovere un turismo lento e “green” attraverso i percorsi escursionistici esistenti che verranno rafforzati con l’iniziativa, oltre ad azioni di formazione e di sensibilizzazione ai temi ambientali e ad azioni di economia circolare. Accessibilità per continuare ad aprire al pubblico i beni e farli conoscere, ampliando l’offerta culturale e portando le persone ad avvicinarsi non solo all’arte ma anche al Museo Dedalo Montali, alle sue diverse iniziative, all’architettura e alle opere in esso contenute (tele di Piero Ruggeri, Piero Simondo, Giorgio Ramella), oltre al vicino patrimonio dei Comuni partner dell’iniziativa.
Un progetto, dunque, che promuove la conoscenza e la scoperta, lo scambio e la partecipazione attiva, attraverso la storia e il gioco, l’arte e la cultura in genere, rivolgendosi così ad un pubblico eterogeneo, senza distinzioni.
Restare non è fermarsi, ma trasformare. È coltivare relazioni, dare forma ai luoghi con l’arte, immagine il futuro partendo dalla cura del presente.
Resté: percorsi ed esperienze d’arte contemporanea nelle Langhe
È un progetto di:
Parrocchia San Lorenzo di Rodello (proponente)
Comune di Diano d’Alba
Comune di Montelupo Albese
Comune di Rodello
Fondazione Santi Lorenzo e Teobaldo
Pro Loco Rodello
In collaborazione con:
Associazione Culturale Magog
Farm Cultural Park
GART Arte Contemporanea
UnTerritorio
Con il sostegno di:
Compagnia di San Paolo (Bando “Territori in Luce”)
Fondazione CRC (Bando “Patrimonio Culturale”)
INFO & CONTATTI
Sito: www.restee.it
Email: info@restee.it
IG | FB: @reste_narrazione_territoriale
24
maggio 2025
Resté: percorsi ed esperienze d’arte contemporanea nelle Langhe
24 maggio 2025
arte contemporanea
Location
Tenuta Spianamento
Diano d'Alba, Via San Sebastiano, 2, (CN)
Diano d'Alba, Via San Sebastiano, 2, (CN)
Orario di apertura
dalle 16 alle 19
Vernissage
24 Maggio 2025, 16-19
Sito web
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