Sulla tavola gli intrecci delle cannule vengono così a formare delle vere e proprie trame complesse che creano un effetto visivo di grande suggestione. La trasparenza dei tubicini e la materia oleosa, in alcuni casi colorata, giocando con gli effetti della luce e con la profondità degli intrecci, danno ad ogni opera caratteristiche di unicità e di particolare pregio estetico e decorativo.
Il catalogo contiene oltre alla riproduzione delle opere, un testo di Valerio Dehò.
Eccone un estratto:
“Nelle opere di Robert Gschwantner vi è una visione frontale, gestaltica che rimanda ad annotazioni e pensieri sulle varie geometrie spaziali che hanno fatto seguito all’astrattismo classico, ma vi è anche una ulteriore lettura legata alla percezione dello strato profondo dell’opera che appare in superficie attraverso la rifrazione combinata dell’olio e della plastica. Le trasparenze aumentano questa instabilità visiva, ma le danno anche una profondità notevole e un ambiguità che rende i lavori degli enigmi visuali. In Gschwantner la costruzione del lavoro possiede una sua complessità particolare che deve essere ripercorsa in qualche modo dallo spettatore. Ancora una volta e duchampianamente è “lo spettatore che completa l’opera” e lo fa sempre e comunque a partire dalle trappole visive che l’artista ha saputo disseminare. ”
Valerio Dehò
Robert Gschwantner è nato a Steyr (Austria). Vive e lavora a Firenze e Berlino.
