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Robert Lang – Grasflugel (Ali d’Erba)
L’esposizione presenta dipinti e bassorilievi appartenenti alla ricerca dell’artista concettuale
tedesco, formatosi all’Accademia di Monaco, che riproduce immagini rubate dalla realtà, oggetti quotidiani e banali come un prato, realizzate facendo calchi e utilizzando materiali vari (lattice etc.)
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Sabato 31 Maggio 2025 dalle ore 18.00
nella sala espositiva ex-frontone in piazza della Repubblica 1, Orbetello
mostra personale di
Robert Lang “Grasflügel” (Ali d’Erba) a cura di Antonio Giordano,
con il patrocinio del Comune di Orbetello e del Circolo Culturale “Gastone Mariotti”,
sarà inaugurata dall’Assessore alla Cultura del Comune di Orbetello, Maddalena Ottali.
La mostra sarà visitabile fino a domenica 15 giugno negli orari 10-13; 16-19.
L’esposizione presenta dipinti e bassorilievi appartenenti alla ricerca dell’artista concettuale
tedesco formatosi all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, dov’è nato nel 1958, e poi
all’ABA di Perugia, che parte da fondamenti teorici, tra filosofia naturale ed estetica, ed è legata
alla riflessione intorno al rapporto tra Natura e Uomo.
Nelle opere tridimensionali Robert Lang riproduce immagini rubate dalla realtà, dal „bordo della
strada“, trovati casualmente, non perché cercate ma che hanno attirato l’attenzione dell’artista,
quasi chiamandolo. Trovate seguendo una ricerca di filosofia naturale, non da biologo ma da
artista. Queste immagini, portate via dalla realtà, sono messe in scena in un altro spazio, in un
nuovo contesto. Riproducono oggetti quotidiani, apparentemente banali, come un prato o una
pietra di pavimentazione. Testimonianze di una bellezza interna del mondo della quale facciamo
parte anche noi.
Sono realizzate facendo calchi e utilizzando materiali diversi; dal lattice al silicone, dal fil di ferro
allo stucco, dalla porcellana alla plastica, dalla carta giapponese alla tela, dall’acrilico alla biro, con
pennellate sovrapposte o colate di colore, usando pennelli, penne, rulli o tazze di caffè, risultando
di una fascinazione per la loro perfezione e iperrealtà nella riproduzione. Le forme e i rilievi che
escono fuori, sembrano provenire da un altro mondo.
Fondamentale è per Lang l’esperienza della natura vissuta nel giardino e di come l’arte possa
provocare una coscienza piena e profonda della realtà, secondo il pensiero estetico di Wolfgang
Welsch (Esperienza del mondo estetico - l´arte contemporanea tra natura e cultura).
La critica d’arte Anna Cochetti nel 2019 ha definito questa operazione “visionaria inventio, in neo-
reperti fossili, sottratti alla caducità del tempo e degli agenti atmosferici. Laddove, con un atto
etico-estetico, il banale ed il quotidiano diventano – nel processo di trasmutazione che vuole
approdare alla fascinazione della perfezione – testimonianza della bellezza intrinseca al mondo.
L’obiettivo dichiarato da Robert Lang è l’approdo alla costruzione di una “Meta-Realtà”, di cui
l’Uomo è solo una parte, in cui il Naturalismo muove dalla realtà, per attingere un più complesso
livello fantastico-surreale”.
Viviana Tessitore nel 2025 ha evidenziato “l’eredità dei maestri tedeschi e della pittura
rinascimentale e al contempo ha l’urgenza di avvicinarsi alle principali avanguardie artistiche degli
anni Sessanta, da Fluxus all’Arte Povera, dal Nouveau réalisme all’Arte concettuale” e ancora:
“Ha un bisogno continuo di pittura, di figurazioni e di sovvertimento della realtà, di pennellate
stratificate, di colate laviche di colore e di macchie dense o velate, capaci di raccontare lo scorrere
delle azioni ma con un occhio al di sopra alla realtà. Sur- la - réalité.”
Dal realismo fantastico giovanile degli anni Ottanta e dalla lezione di Joseph Beuys per il rapporto
Uomo/Natura, già ricordato da Tessitore, lo stesso Lang rivela l’eredità degli antenati celti ma
aggiungerei il naturalismo non soltanto gotico nordico ma anche di Albrecht Dürer, già nel titolo
della Grande zolla, rievocante l’acquarello del 1503 del maestro norimberghese all’Albertina di
Vienna.
Altro aspetto da evidenziare nella produzione di Robert Lang è l’afflato lirico, già nei titoli poetici,
quali ad esempio Grasflügel (Ali d’Erba) e Icaro/Natura Morta, nelle quali alla tematica ambientale
è al contempo sotteso il ruolo dell’artista che rivendica la libertà individuale dell’atto creativo,
ribellandosi alla cultura omogeneizzante della globalizzazione planetaria, indirizzando lo sguardo
verso un nuovo modi di ripensare la Natura e il rapporto tra uomo e ambiente, in una prospettiva
che non li consideri come entità separate ma interconnesse.
Un invito ad un’apertura verso lo spazio non soltanto fisico ma anche mentale, al dialogo e al
confronto, al superamento delle chiusure e delle opposizioni sono anche i contrasti luministici e
cromatici di opere come Window I-VI, La Notte, Himmel und Hölle (cielo e inferno).
Protagonista di Shine (il bagliore) è la luce, che permette la visione ma può anche essere
abbacinante, in un’esperienza estetica e al contempo etica, per la fiducia dell’artista nel trionfo
finale della luce sulle tenebre.
L’albero davanti casa mia è una modellatura di un tronco di melo, stampato con lattice colorato,
che nel mito celtico dei suoi antenati è simbolo di amore incondizionato.
Un messaggio dell’artista rivolto alla Natura e all’Umanità.
Antonio Giordano
archetipiematrici@gmail.com
langrob1958@gmail.com
0564860447 orbetello@orbetelloturismo.it
Sabato 31 Maggio 2025 dalle ore 18.00
nella sala espositiva ex-frontone in piazza della Repubblica 1, Orbetello
mostra personale di
Robert Lang “Grasflügel” (Ali d’Erba) a cura di Antonio Giordano,
con il patrocinio del Comune di Orbetello e del Circolo Culturale “Gastone Mariotti”,
sarà inaugurata dall’Assessore alla Cultura del Comune di Orbetello, Maddalena Ottali.
La mostra sarà visitabile fino a domenica 15 giugno negli orari 10-13; 16-19.
L’esposizione presenta dipinti e bassorilievi appartenenti alla ricerca dell’artista concettuale
tedesco formatosi all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, dov’è nato nel 1958, e poi
all’ABA di Perugia, che parte da fondamenti teorici, tra filosofia naturale ed estetica, ed è legata
alla riflessione intorno al rapporto tra Natura e Uomo.
Nelle opere tridimensionali Robert Lang riproduce immagini rubate dalla realtà, dal „bordo della
strada“, trovati casualmente, non perché cercate ma che hanno attirato l’attenzione dell’artista,
quasi chiamandolo. Trovate seguendo una ricerca di filosofia naturale, non da biologo ma da
artista. Queste immagini, portate via dalla realtà, sono messe in scena in un altro spazio, in un
nuovo contesto. Riproducono oggetti quotidiani, apparentemente banali, come un prato o una
pietra di pavimentazione. Testimonianze di una bellezza interna del mondo della quale facciamo
parte anche noi.
Sono realizzate facendo calchi e utilizzando materiali diversi; dal lattice al silicone, dal fil di ferro
allo stucco, dalla porcellana alla plastica, dalla carta giapponese alla tela, dall’acrilico alla biro, con
pennellate sovrapposte o colate di colore, usando pennelli, penne, rulli o tazze di caffè, risultando
di una fascinazione per la loro perfezione e iperrealtà nella riproduzione. Le forme e i rilievi che
escono fuori, sembrano provenire da un altro mondo.
Fondamentale è per Lang l’esperienza della natura vissuta nel giardino e di come l’arte possa
provocare una coscienza piena e profonda della realtà, secondo il pensiero estetico di Wolfgang
Welsch (Esperienza del mondo estetico - l´arte contemporanea tra natura e cultura).
La critica d’arte Anna Cochetti nel 2019 ha definito questa operazione “visionaria inventio, in neo-
reperti fossili, sottratti alla caducità del tempo e degli agenti atmosferici. Laddove, con un atto
etico-estetico, il banale ed il quotidiano diventano – nel processo di trasmutazione che vuole
approdare alla fascinazione della perfezione – testimonianza della bellezza intrinseca al mondo.
L’obiettivo dichiarato da Robert Lang è l’approdo alla costruzione di una “Meta-Realtà”, di cui
l’Uomo è solo una parte, in cui il Naturalismo muove dalla realtà, per attingere un più complesso
livello fantastico-surreale”.
Viviana Tessitore nel 2025 ha evidenziato “l’eredità dei maestri tedeschi e della pittura
rinascimentale e al contempo ha l’urgenza di avvicinarsi alle principali avanguardie artistiche degli
anni Sessanta, da Fluxus all’Arte Povera, dal Nouveau réalisme all’Arte concettuale” e ancora:
“Ha un bisogno continuo di pittura, di figurazioni e di sovvertimento della realtà, di pennellate
stratificate, di colate laviche di colore e di macchie dense o velate, capaci di raccontare lo scorrere
delle azioni ma con un occhio al di sopra alla realtà. Sur- la - réalité.”
Dal realismo fantastico giovanile degli anni Ottanta e dalla lezione di Joseph Beuys per il rapporto
Uomo/Natura, già ricordato da Tessitore, lo stesso Lang rivela l’eredità degli antenati celti ma
aggiungerei il naturalismo non soltanto gotico nordico ma anche di Albrecht Dürer, già nel titolo
della Grande zolla, rievocante l’acquarello del 1503 del maestro norimberghese all’Albertina di
Vienna.
Altro aspetto da evidenziare nella produzione di Robert Lang è l’afflato lirico, già nei titoli poetici,
quali ad esempio Grasflügel (Ali d’Erba) e Icaro/Natura Morta, nelle quali alla tematica ambientale
è al contempo sotteso il ruolo dell’artista che rivendica la libertà individuale dell’atto creativo,
ribellandosi alla cultura omogeneizzante della globalizzazione planetaria, indirizzando lo sguardo
verso un nuovo modi di ripensare la Natura e il rapporto tra uomo e ambiente, in una prospettiva
che non li consideri come entità separate ma interconnesse.
Un invito ad un’apertura verso lo spazio non soltanto fisico ma anche mentale, al dialogo e al
confronto, al superamento delle chiusure e delle opposizioni sono anche i contrasti luministici e
cromatici di opere come Window I-VI, La Notte, Himmel und Hölle (cielo e inferno).
Protagonista di Shine (il bagliore) è la luce, che permette la visione ma può anche essere
abbacinante, in un’esperienza estetica e al contempo etica, per la fiducia dell’artista nel trionfo
finale della luce sulle tenebre.
L’albero davanti casa mia è una modellatura di un tronco di melo, stampato con lattice colorato,
che nel mito celtico dei suoi antenati è simbolo di amore incondizionato.
Un messaggio dell’artista rivolto alla Natura e all’Umanità.
Antonio Giordano
archetipiematrici@gmail.com
langrob1958@gmail.com
0564860447 orbetello@orbetelloturismo.it
31
maggio 2025
Robert Lang – Grasflugel (Ali d’Erba)
Dal 31 maggio al 15 giugno 2025
personale
Location
Sala espositiva Comunale ex Frontone di Talamone
Orbetello, Piazza della Repubblica, 1, (GR)
Orbetello, Piazza della Repubblica, 1, (GR)
Orario di apertura
10-13; 16-19
Vernissage
31 Maggio 2025, ore 18.30-20.30
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione
Patrocini




