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Romano Mosconi – Ferro e fuoco
Scultura
Comunicato stampa
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> Romano cerca la materia, guarda lo spazio.
> Trova il ferro. Batte il ferro su ferro. Butta il fuoco sul ferro.
> Sposta il ferro, taglia, sega, salda, disegna, progetta, fa e disfa.
> E poi. Poi è un silenzio fatto di movimenti attenti e controllati.
> Azioni delicate, passi certi e incerti, sguardi pensosi pre-occupati,
> si controlla la luce, lo spazio circostante, gli arrivi, i percorsi,
> gli effetti.
> Ed ecco: il "manufatto" è li. Non ci sono più i rumori del laboratorio.
> Muto, come una scenografia teatrale, in attesa che lo si guardi.
> Prima, piccole strisce o bacchette di ferro da trovarobe, si trasformano
> in steli elementari, plastiche e timide rose, piccoli oggetti ingentiliti
> dalla ritrovata funzione.
> Poi, sempre meno casualmente, il ferro si trasforma e grandi strisce
> di lamiera arrugginita diventano memoria di strumenti musicali o grandi
> volti totemici, divinità terrifiche e/o bonarie. Fontane che ricordano le
> "dolci, fresche acque..." in un continuum.
> Tutto come se si seguisse un filo conduttore.
> Romano forse non è nemmeno un artigiano del ferro.
> Di sicuro la materia, lo spazio, la forma, lo hanno rapito.
> L'altro ieri erano piccoli oggetti, oggi il ferro ha preso spazio,
> sono diventati grandi pezzi arrugginiti che vivono in giardini, nelle
> strade, sui sentieri.
> Trova il ferro. Batte il ferro su ferro. Butta il fuoco sul ferro.
> Sposta il ferro, taglia, sega, salda, disegna, progetta, fa e disfa.
> E poi. Poi è un silenzio fatto di movimenti attenti e controllati.
> Azioni delicate, passi certi e incerti, sguardi pensosi pre-occupati,
> si controlla la luce, lo spazio circostante, gli arrivi, i percorsi,
> gli effetti.
> Ed ecco: il "manufatto" è li. Non ci sono più i rumori del laboratorio.
> Muto, come una scenografia teatrale, in attesa che lo si guardi.
> Prima, piccole strisce o bacchette di ferro da trovarobe, si trasformano
> in steli elementari, plastiche e timide rose, piccoli oggetti ingentiliti
> dalla ritrovata funzione.
> Poi, sempre meno casualmente, il ferro si trasforma e grandi strisce
> di lamiera arrugginita diventano memoria di strumenti musicali o grandi
> volti totemici, divinità terrifiche e/o bonarie. Fontane che ricordano le
> "dolci, fresche acque..." in un continuum.
> Tutto come se si seguisse un filo conduttore.
> Romano forse non è nemmeno un artigiano del ferro.
> Di sicuro la materia, lo spazio, la forma, lo hanno rapito.
> L'altro ieri erano piccoli oggetti, oggi il ferro ha preso spazio,
> sono diventati grandi pezzi arrugginiti che vivono in giardini, nelle
> strade, sui sentieri.
02
luglio 2005
Romano Mosconi – Ferro e fuoco
Dal 02 luglio al 04 settembre 2005
arte contemporanea
Location
IMPIANTI SPORTIVI
Zanica, Piazza Papa Giovanni XXIII, 35, (Bergamo)
Zanica, Piazza Papa Giovanni XXIII, 35, (Bergamo)
Sito web
www.contattodarte.org
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