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Rosy Rox – Rame Rapiscimi
Caratteristica peculiare del lavoro della giovane artista napoletana è quella di mettersi sempre in gioco in prima persona come soggetto oggetto della sua opera.
Comunicato stampa
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"Rame Rapiscimi" è l'installazione site specific concepita da Rosy Rox
per la project room della Changing Role.
Caratteristica peculiare del lavoro della giovane artista napoletana è
quella di mettersi sempre in gioco in prima persona come
soggettooggetto della sua opera.
Lo spazio espositivo è trasformato in un luogo metaforico sospeso tra
reale e immaginario che simboleggia la condizione dell'essere umano
imprigionato negli
schemi della società. Quattro fotografie dell'artista si accampano alle
pareti della galleria. Il colore diviene un modo di proteggersi da
questa condizione coercitiva,
un colore nel quale Rosy Rox. si rifugia e che dalle foto si espande
nello spazio. Nella calda luce del rame, lo spettatore e l'artista
stessa sono attirati come per immersione.
La sensualità materica dell’oro che caratterizza l’ultima opera della
serie simboleggia il passaggio in una nuova dimensione a-spaziale e
a-temporale: la dimensione
dell’arte nella quale l’artista scompare. Traccia residuale della
sparizione del corpo di Rosy Rox sono i simboli della prigionia a cui
era incatenata: due bracciali
e una catena, strumenti di oppressione realizzati con un conglomerato
di tappi che assumono la forma accattivante di gioielli dorati.
Rosy Rox è nata a Napoli nel 1976, dove vive e lavora. Nel 2000 ha
frequentato il corso alla Fondazione Ratti, sotto la direzione di Ilya
Kabakov. Nel 2001 espone nello spazio milanese di “ViaFarini” e nel
2002 alla Spurung Gallery di Krefeld in Germania.
“Rame rapiscimi” è la prima mostra personale di Rosy Rox, nella quale
l’artista presenta alcuni momenti fondamentali della sua nuova ricerca
sulle “prigionie sociali”.
per la project room della Changing Role.
Caratteristica peculiare del lavoro della giovane artista napoletana è
quella di mettersi sempre in gioco in prima persona come
soggettooggetto della sua opera.
Lo spazio espositivo è trasformato in un luogo metaforico sospeso tra
reale e immaginario che simboleggia la condizione dell'essere umano
imprigionato negli
schemi della società. Quattro fotografie dell'artista si accampano alle
pareti della galleria. Il colore diviene un modo di proteggersi da
questa condizione coercitiva,
un colore nel quale Rosy Rox. si rifugia e che dalle foto si espande
nello spazio. Nella calda luce del rame, lo spettatore e l'artista
stessa sono attirati come per immersione.
La sensualità materica dell’oro che caratterizza l’ultima opera della
serie simboleggia il passaggio in una nuova dimensione a-spaziale e
a-temporale: la dimensione
dell’arte nella quale l’artista scompare. Traccia residuale della
sparizione del corpo di Rosy Rox sono i simboli della prigionia a cui
era incatenata: due bracciali
e una catena, strumenti di oppressione realizzati con un conglomerato
di tappi che assumono la forma accattivante di gioielli dorati.
Rosy Rox è nata a Napoli nel 1976, dove vive e lavora. Nel 2000 ha
frequentato il corso alla Fondazione Ratti, sotto la direzione di Ilya
Kabakov. Nel 2001 espone nello spazio milanese di “ViaFarini” e nel
2002 alla Spurung Gallery di Krefeld in Germania.
“Rame rapiscimi” è la prima mostra personale di Rosy Rox, nella quale
l’artista presenta alcuni momenti fondamentali della sua nuova ricerca
sulle “prigionie sociali”.
28
settembre 2004
Rosy Rox – Rame Rapiscimi
Dal 28 settembre al 06 novembre 2004
giovane arte
Location
CHANGING ROLE – PROJECT ROOM
Napoli, Via Chiatamone, 34, (Napoli)
Napoli, Via Chiatamone, 34, (Napoli)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 17:00 alle 20:00
Vernissage
28 Settembre 2004, ore 19,30




