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Salvatore Astore – Interni
La 41 artecontemporanea prosegue la programmazione di eventi espositivi nell’ambito del Disegno Italiano, presentando una mostra personale dell’artista torinese Salvatore Astore, autore che nel settembre 2000 ha inaugurato l’attività espositiva della galleria
Comunicato stampa
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La 41 artecontemporanea prosegue la programmazione di eventi espositivi nell’ambito del Disegno Italiano, presentando una mostra personale dell’artista torinese Salvatore Astore, autore che nel settembre 2000 ha inaugurato l’attività espositiva della galleria. In occasione di Artissima, l’artista sarà presente in fiera, presso lo stand del Centro d’Arte Contemporanea Castello di Rivara, con una serie di grandi opere realizzate nell’ultimo anno su tela, a partire dallo stesso soggetto.
In galleria, una serie di opere recenti su carta (50 x 35 cm) idealmente raccolte nel titolo tanto generico quanto programmatico di Interni, ricognizioni ossessive di ambienti chiusi e vagamente ostili all’uomo. Soggetti privilegiati della rappresentazione sono i servizi igienici, comunissimi bagni ricostruiti sul foglio con segno a pennarello e tecnica a smalto, nero su fondo bianco.
Non solo Interni perché luoghi abitativi o isole occasionali di transito, ma sguardi all’interno di un interno, scorci nitidi e stranianti di un ambiente ormai spersonalizzato, vuoto, saturo di linee e di piastrelle bianche.
L’impianto geometrico e razionale della composizione giunge a una sintesi formale fredda e lucida, in cui le direttrici continue, ascendenti e vertiginose, tracciate volutamente dall’artista a mano libera e senza supporti tecnici, funzionano al tempo stesso come vie di scorrimento della tensione figurativa e modalità operative per eludere qualsiasi rigidità formale.
L’occhio clinico e chirurgico di Astore si sposta sulla realtà, registrando carrellate di immagini in soggettiva: l’autore sceglie visioni frontali, dall’alto, sezioni prospettiche audaci, in un vortice di segni significanti che incastrano, ingabbiano lo sguardo e definiscono lo spazio di un’allucinazione quotidiana. “Il pavimento è bagnato” recita lo scritto autografo pubblicato sul catalogo della mostra, sintesi percettiva perfetta per definire la sensorialità grafica dei lavori esposti.
I sanitari, eletti dall’artista a soggetto/oggetto della rappresentazione per il loro carattere organico e antropomorfo - secondo una lezione rintracciabile lungo tutto il corso della Storia dell’Arte del Novecento che da Duchamp arriva fino alla Pop - diventano qui elementi plastici in bassorilievo, abitanti assoluti di spazi fortemente silenti e metafisici, spie materiche di una tensione emotiva e percettiva sospesa e vigile. Tazze, piatti per docce, vasche e orinatoi, sono figure sature di un colore onnivoro, realizzate attraverso stesure di smalto sovrapposte con paziente e riflessiva abilità tecnica. La resa finale di forte tridimensionalità recupera i valori plastici della scultura, elementi puntuali e ricorrenti da sempre nella produzione artistica di Astore.
“A partire dai primi lavori scultorei degli anni ’80 fino alle opere pittoriche più recenti, l’artista continua ossessivamente a indagare le possibilità espressive contenute nel concetto di forma tout court, dando vita ad un alfabeto di segni visivi ormai assolutamente riconoscibile. L’organicità degli elementi che definiscono la composizione è sempre il frutto di una relazione attenta fra la natura materiale dei singoli oggetti rappresentati e la materia stessa del mezzo pittorico, il colore e la sua densità. “ Gabriella Serusi
In galleria, una serie di opere recenti su carta (50 x 35 cm) idealmente raccolte nel titolo tanto generico quanto programmatico di Interni, ricognizioni ossessive di ambienti chiusi e vagamente ostili all’uomo. Soggetti privilegiati della rappresentazione sono i servizi igienici, comunissimi bagni ricostruiti sul foglio con segno a pennarello e tecnica a smalto, nero su fondo bianco.
Non solo Interni perché luoghi abitativi o isole occasionali di transito, ma sguardi all’interno di un interno, scorci nitidi e stranianti di un ambiente ormai spersonalizzato, vuoto, saturo di linee e di piastrelle bianche.
L’impianto geometrico e razionale della composizione giunge a una sintesi formale fredda e lucida, in cui le direttrici continue, ascendenti e vertiginose, tracciate volutamente dall’artista a mano libera e senza supporti tecnici, funzionano al tempo stesso come vie di scorrimento della tensione figurativa e modalità operative per eludere qualsiasi rigidità formale.
L’occhio clinico e chirurgico di Astore si sposta sulla realtà, registrando carrellate di immagini in soggettiva: l’autore sceglie visioni frontali, dall’alto, sezioni prospettiche audaci, in un vortice di segni significanti che incastrano, ingabbiano lo sguardo e definiscono lo spazio di un’allucinazione quotidiana. “Il pavimento è bagnato” recita lo scritto autografo pubblicato sul catalogo della mostra, sintesi percettiva perfetta per definire la sensorialità grafica dei lavori esposti.
I sanitari, eletti dall’artista a soggetto/oggetto della rappresentazione per il loro carattere organico e antropomorfo - secondo una lezione rintracciabile lungo tutto il corso della Storia dell’Arte del Novecento che da Duchamp arriva fino alla Pop - diventano qui elementi plastici in bassorilievo, abitanti assoluti di spazi fortemente silenti e metafisici, spie materiche di una tensione emotiva e percettiva sospesa e vigile. Tazze, piatti per docce, vasche e orinatoi, sono figure sature di un colore onnivoro, realizzate attraverso stesure di smalto sovrapposte con paziente e riflessiva abilità tecnica. La resa finale di forte tridimensionalità recupera i valori plastici della scultura, elementi puntuali e ricorrenti da sempre nella produzione artistica di Astore.
“A partire dai primi lavori scultorei degli anni ’80 fino alle opere pittoriche più recenti, l’artista continua ossessivamente a indagare le possibilità espressive contenute nel concetto di forma tout court, dando vita ad un alfabeto di segni visivi ormai assolutamente riconoscibile. L’organicità degli elementi che definiscono la composizione è sempre il frutto di una relazione attenta fra la natura materiale dei singoli oggetti rappresentati e la materia stessa del mezzo pittorico, il colore e la sua densità. “ Gabriella Serusi
12
novembre 2005
Salvatore Astore – Interni
Dal 12 novembre 2005 al 28 gennaio 2006
disegno e grafica
Location
41 ARTECONTEMPORANEA
Torino, Strada Val Salice, 9, (Torino)
Torino, Strada Val Salice, 9, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16-19,30
Vernissage
12 Novembre 2005, ore 21
Autore




