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Sandra Tomboloni – Between and underneath
L’artista, dal dicembre 2004 ad aprile 2005, ha abitato una stanza dei Cantieri Goldonetta, costruendo giorno dopo giorno una grande giostra con la plastilina. Una ruota di due metri di diametro, richiamo delle ruote panoramiche nelle città, abitata da centinaia di esserini
Comunicato stampa
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Giovedì 28 aprile 2005 negli spazi di Cango, Cantieri Goldonetta Firenze, sarà presentato il lavoro dell’artista Sandra Tomboloni "between and underneath".
L’artista, dal dicembre 2004 ad aprile 2005, ha abitato una stanza dei Cantieri Goldonetta, costruendo giorno dopo giorno una grande giostra con la plastilina. Una ruota di due metri di diametro, richiamo delle ruote panoramiche nelle città, abitata da centinaia di esserini.
CANGO, Cantieri Goldonetta, diretto da Virgilio Sieni e attivo dal dicembre 2003, rinnova il suo intento di proporsi come luogo di residenza e di ospitalità, di ricerca e di studio, di elaborazione artistica, come spazio privilegiato di confronto e scambio in cui far confluire e interagire riflessioni ed esperienze diverse tra loro.
Durante questi mesi è stato possibile assistere ogni giorno all’addentrarsi dell’artista nel lavoro, al realizzarsi del suo work in progress in cui il gesto unico delle mani, il rigore e la concentrazione hanno dato vita ad una danza continua intorno alla grande giostra in costruzione. La giostra rimanda a un preciso concetto di tempo e di spazio simbolico, sempre diversi e sempre uguali a se stessi, esilio e rifugio, memoria di un passato perduto che si ripete.
La scelta della plastilina quale materia d’elezione delle opere di Sandra Tomboloni risponde alla necessità dell’artista di dare corpo a un continuo gioco di costruzione e distruzione, all’esigenza di fissare nell’instabilità una maniera di sentire il mondo continuamente in bilico tra l’affermazione dell’essere e la sua continua negazione.
Giovedì 28 aprile alle ore 18.30, in occasione della presentazione dell’opera, verrà proiettato un video, realizzato dal giovane artista Andrea Betti, che ripercorre e testimonia i momenti del lavoro in divenire di questi mesi, il nascere delle forme, la poetica di questa straordinaria artista fiorentina.
La struttura base dell’opera è in legno ed è stata realizzata dall’ingegnere Luigi Ciatti.
"Perchè questo titolo? Perché è la domanda che muove da sempre tutte le domande che pongo a me stessa intimamente, sotto la superficie, nel profondo esistenziale. L’idea di utilizzare questo titolo per questo progetto può sembrare incomprensibile per chi non conosce veramente il mio lavoro che è "apparentemente" gioioso, ludico, colorato anche per l’utilizzo della PLASTILINA che rimanda alla memoria l’infanzia.
In realtà, tramite questo materiale scavo nel profondo di me stessa "COSTRUENDO" e " DE-COSTRUENDO" intrinsecamente i miei conflitti esistenziali " au rebours" o "in progress" come un "grande gioco". In questo progetto metto in campo tutti i pezzi che fanno parte di questo "grande gioco" esistenziale a cominciare dal concetto di TEMPO che per me qui si configura in una grande GIOSTRA a forma di RUOTA, vero e proprio spazio simbolico sempre diverso e sempre uguale a se stesso, memoria di un passato perduto che non passa e di un presente che va troppo veloce per ricordare. Per fare memoria di questo presente vorrei coinvolgere in questo "gioco", in questo mio lavoro tutte le persone, i viandanti che vorranno transitare per questo "mio luogo" diventando così parte, pezzo importante e integrante di esso stabilendo una relazione "altra" dal semplice sguardo superficiale delle cose; tutto questo grazie anche all’ausilio di un video in progress che sarà il "TESTIMONE" del divenire di ciò che è per me il concetto stesso di vita e di ciò che regola il suo profondo tra la diversità delle cose".
Sandra Tomboloni
L’artista, dal dicembre 2004 ad aprile 2005, ha abitato una stanza dei Cantieri Goldonetta, costruendo giorno dopo giorno una grande giostra con la plastilina. Una ruota di due metri di diametro, richiamo delle ruote panoramiche nelle città, abitata da centinaia di esserini.
CANGO, Cantieri Goldonetta, diretto da Virgilio Sieni e attivo dal dicembre 2003, rinnova il suo intento di proporsi come luogo di residenza e di ospitalità, di ricerca e di studio, di elaborazione artistica, come spazio privilegiato di confronto e scambio in cui far confluire e interagire riflessioni ed esperienze diverse tra loro.
Durante questi mesi è stato possibile assistere ogni giorno all’addentrarsi dell’artista nel lavoro, al realizzarsi del suo work in progress in cui il gesto unico delle mani, il rigore e la concentrazione hanno dato vita ad una danza continua intorno alla grande giostra in costruzione. La giostra rimanda a un preciso concetto di tempo e di spazio simbolico, sempre diversi e sempre uguali a se stessi, esilio e rifugio, memoria di un passato perduto che si ripete.
La scelta della plastilina quale materia d’elezione delle opere di Sandra Tomboloni risponde alla necessità dell’artista di dare corpo a un continuo gioco di costruzione e distruzione, all’esigenza di fissare nell’instabilità una maniera di sentire il mondo continuamente in bilico tra l’affermazione dell’essere e la sua continua negazione.
Giovedì 28 aprile alle ore 18.30, in occasione della presentazione dell’opera, verrà proiettato un video, realizzato dal giovane artista Andrea Betti, che ripercorre e testimonia i momenti del lavoro in divenire di questi mesi, il nascere delle forme, la poetica di questa straordinaria artista fiorentina.
La struttura base dell’opera è in legno ed è stata realizzata dall’ingegnere Luigi Ciatti.
"Perchè questo titolo? Perché è la domanda che muove da sempre tutte le domande che pongo a me stessa intimamente, sotto la superficie, nel profondo esistenziale. L’idea di utilizzare questo titolo per questo progetto può sembrare incomprensibile per chi non conosce veramente il mio lavoro che è "apparentemente" gioioso, ludico, colorato anche per l’utilizzo della PLASTILINA che rimanda alla memoria l’infanzia.
In realtà, tramite questo materiale scavo nel profondo di me stessa "COSTRUENDO" e " DE-COSTRUENDO" intrinsecamente i miei conflitti esistenziali " au rebours" o "in progress" come un "grande gioco". In questo progetto metto in campo tutti i pezzi che fanno parte di questo "grande gioco" esistenziale a cominciare dal concetto di TEMPO che per me qui si configura in una grande GIOSTRA a forma di RUOTA, vero e proprio spazio simbolico sempre diverso e sempre uguale a se stesso, memoria di un passato perduto che non passa e di un presente che va troppo veloce per ricordare. Per fare memoria di questo presente vorrei coinvolgere in questo "gioco", in questo mio lavoro tutte le persone, i viandanti che vorranno transitare per questo "mio luogo" diventando così parte, pezzo importante e integrante di esso stabilendo una relazione "altra" dal semplice sguardo superficiale delle cose; tutto questo grazie anche all’ausilio di un video in progress che sarà il "TESTIMONE" del divenire di ciò che è per me il concetto stesso di vita e di ciò che regola il suo profondo tra la diversità delle cose".
Sandra Tomboloni
28
aprile 2005
Sandra Tomboloni – Between and underneath
Dal 28 aprile al 28 maggio 2005
arte contemporanea
Location
CANGO – CANTIERI GOLDONETTA FIRENZE
Firenze, Via Santa Maria, 23/25, (Firenze)
Firenze, Via Santa Maria, 23/25, (Firenze)
Vernissage
28 Aprile 2005, ore 18.30
Autore




