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Sconsideratezza
Sconsideratezza rappresenta lo spirito che ha animato il lavoro di Dryphoto che si è articolato lungo quasi cinquant’anni di scelte “sconsiderate”: essere uno spazio autogestito, una scuola, una galleria, essere indipendenti…
Comunicato stampa
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Sconsideratezza rappresenta lo spirito che ha animato il lavoro di Dryphoto che si è articolato lungo quasi cinquant’anni di scelte “sconsiderate”: essere uno spazio autogestito, una scuola, una galleria, essere indipendenti e confrontarsi con una rappresentazione del mondo in cui l’estetica s’intrecciava con le battaglie e con i diritti. Nel 2023 Dryphoto ha iniziato a digitalizzare una parte dell’archivio, con l’idea di renderlo accessibile in open source e poter diventare allo stesso tempo generatore di nuovi progetti.
Sconsideratezza è una mostra collettiva che prende il titolo dall’introduzione che Mario Pagano ha scritto per presentare il nuovo archivio on line parlando di Dryphoto e la “sconsideratezza” umana nell’epoca della riproducibilità tecnica.
È venuto spontaneo utilizzare questo titolo per una mostra proveniente dalla collezione di Dryphoto, per la quale sono stati selezionate le opere di alcuni artisti rappresentativi di momenti fondanti nella storia dello spazio: Andrea Abati, Dario Dominico, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Dennis Marsico, Carmelo Nicosia, Giovanni Ozzola, Nomura Sakiko, Francesca Woodman.
Luigi Ghirri, figura cardine dell’importante fenomeno culturale che prenderà il nome di Scuola italiana di paesaggio, inaugura nel 1981 lo spazio espositivo di Dryphoto in via Pugliesi 23 a Prato con due mostre Still Life e Topographie-Iconographie affiancate da un seminario dal titolo Il senso del fotografare. Scelta determinata dalla necessità di riflettere sui meccanismi della visione e della rappresentazione alla luce anche delle forti istanze di cambiamento sociale e di ricerca d’identità sentiti in quegli anni.
Gli autori selezionati portano, ognuno con la propria specificità, un personale contributo al dibattito iniziale. Nello stesso periodo vengono cercate anche diverse modalità di rappresentazione con protagonisti provenienti anche da altre parti del mondo con una attenzione costante a nuovi linguaggi e giovani artisti.
In mostra San Pietro in Vincoli, Villa Jole, 1987, da Il Profilo delle Nuvole di Luigi Ghirri; notturni dei Luoghi del Mutamento dalla serie Time Out (1988-2025) di Andrea Abati; Prato 1986, Dry Photo, libro d’artista di Dario Dominico; da Finxit, 1994, la visione sferica di Vittore Fossati; Preganziol, 1981 gli interni di Guido Guidi; Senza titolo, 2003 dalla serie Ultimo Sole di Carmelo Nicosia; Paradise, Missouri, 1992 di Dennis Marsico; Bilancia, 1999 di Giovanni Ozzola; Untitled, 1999 di Nomura Sakiko; A woman is a mirror e Then at one point, 1976 di Francesca Woodman.
Per Sconsideratezza Dryphoto si delocalizza: la mostra è ospitata dallo spazio Via Roma Studios dell’Agenzia Alex Model affermatasi come una delle realtà più solide nel mercato del modeling e dell’artist management. Dal quartiere Macrolotto0 dove ultimamente ha operato, l’azione di Dryphoto si sposta nella storica frazione di Cafaggio, in un contesto all’apparenza anonimo, inaspettato e quindi inusuale per una mostra d’arte: tra i terratetto che si affacciano su una delle vecchie direttrici della città e l’eco del glamour della moda Dryphoto si fa portavoce di interrogativi.
Sconsideratezza è parte di un progetto articolato che si conclude nel 2026, nel quale sono previste una serie di azioni e la produzione di un’opera dell’artista Pascal Raul Frola. Dalla riflessione sui materiali dell’archivio vengono attivati laboratori con giovani artworker, studenti dell’IIS Carlo Livi, partecipanti dei gruppi di Salute Mentale. Il Comitato di via delle Segherie si occuperà del restauro di Giardino Melampo, opera site-specific di Andrea Abati (2011/2013).
Sconsideratezza è una mostra collettiva che prende il titolo dall’introduzione che Mario Pagano ha scritto per presentare il nuovo archivio on line parlando di Dryphoto e la “sconsideratezza” umana nell’epoca della riproducibilità tecnica.
È venuto spontaneo utilizzare questo titolo per una mostra proveniente dalla collezione di Dryphoto, per la quale sono stati selezionate le opere di alcuni artisti rappresentativi di momenti fondanti nella storia dello spazio: Andrea Abati, Dario Dominico, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Dennis Marsico, Carmelo Nicosia, Giovanni Ozzola, Nomura Sakiko, Francesca Woodman.
Luigi Ghirri, figura cardine dell’importante fenomeno culturale che prenderà il nome di Scuola italiana di paesaggio, inaugura nel 1981 lo spazio espositivo di Dryphoto in via Pugliesi 23 a Prato con due mostre Still Life e Topographie-Iconographie affiancate da un seminario dal titolo Il senso del fotografare. Scelta determinata dalla necessità di riflettere sui meccanismi della visione e della rappresentazione alla luce anche delle forti istanze di cambiamento sociale e di ricerca d’identità sentiti in quegli anni.
Gli autori selezionati portano, ognuno con la propria specificità, un personale contributo al dibattito iniziale. Nello stesso periodo vengono cercate anche diverse modalità di rappresentazione con protagonisti provenienti anche da altre parti del mondo con una attenzione costante a nuovi linguaggi e giovani artisti.
In mostra San Pietro in Vincoli, Villa Jole, 1987, da Il Profilo delle Nuvole di Luigi Ghirri; notturni dei Luoghi del Mutamento dalla serie Time Out (1988-2025) di Andrea Abati; Prato 1986, Dry Photo, libro d’artista di Dario Dominico; da Finxit, 1994, la visione sferica di Vittore Fossati; Preganziol, 1981 gli interni di Guido Guidi; Senza titolo, 2003 dalla serie Ultimo Sole di Carmelo Nicosia; Paradise, Missouri, 1992 di Dennis Marsico; Bilancia, 1999 di Giovanni Ozzola; Untitled, 1999 di Nomura Sakiko; A woman is a mirror e Then at one point, 1976 di Francesca Woodman.
Per Sconsideratezza Dryphoto si delocalizza: la mostra è ospitata dallo spazio Via Roma Studios dell’Agenzia Alex Model affermatasi come una delle realtà più solide nel mercato del modeling e dell’artist management. Dal quartiere Macrolotto0 dove ultimamente ha operato, l’azione di Dryphoto si sposta nella storica frazione di Cafaggio, in un contesto all’apparenza anonimo, inaspettato e quindi inusuale per una mostra d’arte: tra i terratetto che si affacciano su una delle vecchie direttrici della città e l’eco del glamour della moda Dryphoto si fa portavoce di interrogativi.
Sconsideratezza è parte di un progetto articolato che si conclude nel 2026, nel quale sono previste una serie di azioni e la produzione di un’opera dell’artista Pascal Raul Frola. Dalla riflessione sui materiali dell’archivio vengono attivati laboratori con giovani artworker, studenti dell’IIS Carlo Livi, partecipanti dei gruppi di Salute Mentale. Il Comitato di via delle Segherie si occuperà del restauro di Giardino Melampo, opera site-specific di Andrea Abati (2011/2013).
18
ottobre 2025
Sconsideratezza
Dal 18 ottobre al 30 novembre 2025
fotografia
Location
DRYPHOTO
Prato, Via Delle Segherie, 33/a, (Prato)
Prato, Via Delle Segherie, 33/a, (Prato)
Orario di apertura
dal 19 ottobre al 30 novembre 2025
Aperta solo su appuntamento
Vernissage
18 Ottobre 2025, 18-24
Sito web
Autore
Curatore





