Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Segni e simboli. I linguaggi nelle tradizioni africane
La mostra introduce al modo africano di concepire la comunicazione : i segni e il modo di disporli su qualunque supporto (maschera, statua, utensile etc.) diventano le lettere di un alfabeto, che è diverso per ogni etnia che lo ha codificato
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 4 Marzo alle ore 17:00, la Biblioteca Angelica presenta la mostra Segni e simboli: i linguaggi nelle tradizioni africane, realizzata dall’Associazione Culturale Kel ‘Lam onlus, con lo scopo di promuovere la conoscenza delle culture africane e di combattere il pregiudizio sull’inferiorità delle culture di tradizione orale.
La mostra introduce al modo africano di concepire la comunicazione : i segni e il modo di disporli su qualunque supporto (maschera, statua, utensile etc.) diventano le lettere di un alfabeto, che è diverso per ogni etnia che lo ha codificato.
In questo periodo di intenso arrivo di immigrati dall’Africa, l’immagine che diffondono i media è quello di un Continente alla disperazione. Gli africani e tutti coloro la cui pelle è nera, risentono di questa immagine negativa e desiderano riscattarla promuovendo e valorizzando le proprie culture di origine.
Gli africani e gli amici dell’Africa sono quindi chiamati a promuovere un movimento di recupero culturale delle creazioni e produzioni intellettuali, rivisitando le sorgenti del genio africano. Hanno il dovere di ricordare coloro che produssero capolavori intramontabili, lasciandoli senza brevetti all’umanità intera; hanno il dovere di ridare fierezza ai discendenti di questi maestri, riconoscendo la paternità di ogni produzione al Continente africano, o meglio alle etnie dalle quali e per le quali queste opere furono concepite.
Didascalie e pannelli didattici guidano alla comprensione dei segni, dei simboli e dei gesti, espressioni dei linguaggi dei quali si fanno interpreti.
I circa ottanta oggetti in legno, in bronzo e in terracotta, oltre ad alcuni tessuti in rafia, sono stati scelti per la loro carica simbolica. Non costituiscono esemplari di “arte” africana, trattandosi di recenti riproduzioni dei più noti originali antichi, che sono oggi conservati nei grandi musei occidentali.
Pur indirizzandosi a tutti i cittadini, la mostra, per la sua forte valenza educativa, si rivolge in particolare alle scuole. E’ consigliata agli studenti e agli insegnanti di tutti i livelli scolastici, cui sono offerte visite guidate.
L’evento sarà integrato da conferenze per approfondimenti su temi religiosi, sociali e culturali.
Curatore della mostra è Ndjock Ngana, mediatore interculturale e poeta, camerunese di etnia Bàsàá, discendente dei “Patriarchi, maestri della Parola”. La consulenza è di Alessandra Cardelli Antinori, già curatrice del settore arti e culture africane del Museo Etnografico Luigi Pigorini di Roma.
La mostra introduce al modo africano di concepire la comunicazione : i segni e il modo di disporli su qualunque supporto (maschera, statua, utensile etc.) diventano le lettere di un alfabeto, che è diverso per ogni etnia che lo ha codificato.
In questo periodo di intenso arrivo di immigrati dall’Africa, l’immagine che diffondono i media è quello di un Continente alla disperazione. Gli africani e tutti coloro la cui pelle è nera, risentono di questa immagine negativa e desiderano riscattarla promuovendo e valorizzando le proprie culture di origine.
Gli africani e gli amici dell’Africa sono quindi chiamati a promuovere un movimento di recupero culturale delle creazioni e produzioni intellettuali, rivisitando le sorgenti del genio africano. Hanno il dovere di ricordare coloro che produssero capolavori intramontabili, lasciandoli senza brevetti all’umanità intera; hanno il dovere di ridare fierezza ai discendenti di questi maestri, riconoscendo la paternità di ogni produzione al Continente africano, o meglio alle etnie dalle quali e per le quali queste opere furono concepite.
Didascalie e pannelli didattici guidano alla comprensione dei segni, dei simboli e dei gesti, espressioni dei linguaggi dei quali si fanno interpreti.
I circa ottanta oggetti in legno, in bronzo e in terracotta, oltre ad alcuni tessuti in rafia, sono stati scelti per la loro carica simbolica. Non costituiscono esemplari di “arte” africana, trattandosi di recenti riproduzioni dei più noti originali antichi, che sono oggi conservati nei grandi musei occidentali.
Pur indirizzandosi a tutti i cittadini, la mostra, per la sua forte valenza educativa, si rivolge in particolare alle scuole. E’ consigliata agli studenti e agli insegnanti di tutti i livelli scolastici, cui sono offerte visite guidate.
L’evento sarà integrato da conferenze per approfondimenti su temi religiosi, sociali e culturali.
Curatore della mostra è Ndjock Ngana, mediatore interculturale e poeta, camerunese di etnia Bàsàá, discendente dei “Patriarchi, maestri della Parola”. La consulenza è di Alessandra Cardelli Antinori, già curatrice del settore arti e culture africane del Museo Etnografico Luigi Pigorini di Roma.
04
marzo 2006
Segni e simboli. I linguaggi nelle tradizioni africane
Dal 04 al 25 marzo 2006
arte etnica
Location
BIBLIOTECA ANGELICA – GALLERIA ANGELICA
Roma, Via Di Sant'agostino, 11, (Roma)
Roma, Via Di Sant'agostino, 11, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 10.00-18.00; sabato ore 10.00-13.00
Vernissage
4 Marzo 2006, ore 17
Sito web
www.kellam.it
Curatore




