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Sergi Barnils – Nuvia Abillada
lavori pittorici del maestro catalano Sergi Barnils
Comunicato stampa
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GRAFIQUEARTGALLERY arte contemporanea ha il piacere di presentare al pubblico bolognese i lavori del maestro catalano Sergi Barnils in questo doppio appuntamento: alle 18,30 di venerdi 29 settembre in Galleria Notai presso la Direzione Generale di Ina del Dottor Bonini ( la mostra durerà fino al 3 Dicembre ) dove verrà presentato l’artista e in Galleria in via Ferrarese dalle 19,00 in poi e resterà fino al 30 ottobre.
La mostra “ NUVIA ABILLADA” presenterà ventisei opere frutto della più recente ricerca dell’artista, dove il disegno, l’alfabeto caratteristico di Barnils, viene declinato, sempre con la tecnica ad encausto su tele e tavole, prevalentemente monocrome, che spaziano dal blu caratteristico delle sue opere ai bianchi e ai gialli solari.
Le opere cariche di simboli ( la casa , la Trinità… ) si propongono come fossero delle sinfonie musicali e gli intensi grovigli di segni e simbologie, il tratto fitto e denso riempiono tutto lo spazio disponibile e le immagini, per quanto astratte, sono legate al divenire della vita ed esprimono la ricerca della gioia e della bellezza.
Sono sempre colore e tessitura segnica ad interessare l’artista il quale, nelle sue ultime opere su tela e tavola, adotta come unica tecnica l’encausto: la qualità materica della cera risulta funzionale alla leggerezza grafica e cromatica, opacizzando segni e colori scelti in una gamma cromatica luminosa e solare.
Barnils è nato il 6 settembre 1954 a Bata, capitale della Guinea Equatoriale. Questo Stato, colonia spagnola fin dal 1859, fra il XIX ed il XX secolo divenne la meta di numerosi agricoltori e commercianti in cerca di fortuna. Il padre di Sergi, originario di Sant Cugat del Valles, borgo situato presso Barcellona, vi arrivò verso gli anni ’30. Sergi visse a Bata solo per un anno e mezzo, periodo di certo molto breve, ma sufficiente perché l’Africa, coi suoi colori e le sue tradizioni, gli si fissasse, indelebile, nell’animo.
Dopo aver abbandonato gli studi in giurisprudenza e aver lavorato nella fabbrica di ceramica del padre, all’inizio degli anni ’90 Barnils si dedicò pienamente alla pittura.
Nel frattempo il suo fare artistico aveva ormai raggiunto la maturità e la sua opera, inizialmente influenzata dalle principali correnti contemporanee quali l’impressionismo o l’informale, si era andata precisando in un linguaggio definitivamente personale, dove il disegno geometrico si stemperava nell’utilizzo dei colori, veri protagonisti della sua pittura.
Le prime opere «mature» venivano così ad incentrarsi su una tematica ricorrente: una dama si trovava a dover lottare per uscire da labirintiche torri, così come l’anima lotta per uscire dalla prigione del corpo, in una lotta perenne fra spirito e materia.
La straordinaria presentazione dell’artista della Professoressa Beatrice Buscaroli termina così:
“Sergi Barnils ha scelto la pittura in un periodo storico in cui la tendenza artistica generale è ripiegata su se stessa, non solo incapace di comunicare, ma soprattutto di spiegare e spiegarsi. Oggi molti dei linguaggi dell’arte hanno bisogno delle parole per definire il proprio senso o i propri obiettivi, quasi che immagini, simboli o segni, usurati o traditi, non possano più ambire ad una loro esistenza.
Barnils si presta all’inversione di questa tendenza nel modo migliore, proponendo la sua lingua personale, la sua grammatica semplice (nella lettura) e complessa (nella costruzione), il suo codice assoluto e privato, la sua voglia di vivere e di far vivere tutto questo nelle sue opere, la sua felicità.
Prendere o lasciare. Una scelta facile.
(Da secoli la “leggenda dell’artista” narra le storie di pittori che scelsero di dipingere nonostante la volontà contraria dei genitori, da Giotto a Cézanne.
Sergi Barnils ricevette da suo padre una cassetta di colori, ad olio, un cavalletto e varie tele come regalo di Natale. Qualche volta la leggenda sbaglia, grazie a Dio).”
Attualmente Sergi Barnils vive e lavora a Barcellona. Molto apprezzate dalla critica e dal pubblico internazionale, le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive, oltre che in Spagna, in Austria, in Germania e in Italia dove è presente dal 1995.
Nel 1996 ha vinto il Premio Internazionale di pittura a Tossa de Mar (Girona). Nel 2002 ha esposto, con mostre personali, a Vienna, al Palazzo Racani Arroni di Spoleto (La morada inmutable, a cura di M. Corgnati) a Cervia .
Sue opere sono conservate nei musei di Girona, Barcellona, Praga, Spoleto, Instanbul e Logroño.
La mostra “ NUVIA ABILLADA” presenterà ventisei opere frutto della più recente ricerca dell’artista, dove il disegno, l’alfabeto caratteristico di Barnils, viene declinato, sempre con la tecnica ad encausto su tele e tavole, prevalentemente monocrome, che spaziano dal blu caratteristico delle sue opere ai bianchi e ai gialli solari.
Le opere cariche di simboli ( la casa , la Trinità… ) si propongono come fossero delle sinfonie musicali e gli intensi grovigli di segni e simbologie, il tratto fitto e denso riempiono tutto lo spazio disponibile e le immagini, per quanto astratte, sono legate al divenire della vita ed esprimono la ricerca della gioia e della bellezza.
Sono sempre colore e tessitura segnica ad interessare l’artista il quale, nelle sue ultime opere su tela e tavola, adotta come unica tecnica l’encausto: la qualità materica della cera risulta funzionale alla leggerezza grafica e cromatica, opacizzando segni e colori scelti in una gamma cromatica luminosa e solare.
Barnils è nato il 6 settembre 1954 a Bata, capitale della Guinea Equatoriale. Questo Stato, colonia spagnola fin dal 1859, fra il XIX ed il XX secolo divenne la meta di numerosi agricoltori e commercianti in cerca di fortuna. Il padre di Sergi, originario di Sant Cugat del Valles, borgo situato presso Barcellona, vi arrivò verso gli anni ’30. Sergi visse a Bata solo per un anno e mezzo, periodo di certo molto breve, ma sufficiente perché l’Africa, coi suoi colori e le sue tradizioni, gli si fissasse, indelebile, nell’animo.
Dopo aver abbandonato gli studi in giurisprudenza e aver lavorato nella fabbrica di ceramica del padre, all’inizio degli anni ’90 Barnils si dedicò pienamente alla pittura.
Nel frattempo il suo fare artistico aveva ormai raggiunto la maturità e la sua opera, inizialmente influenzata dalle principali correnti contemporanee quali l’impressionismo o l’informale, si era andata precisando in un linguaggio definitivamente personale, dove il disegno geometrico si stemperava nell’utilizzo dei colori, veri protagonisti della sua pittura.
Le prime opere «mature» venivano così ad incentrarsi su una tematica ricorrente: una dama si trovava a dover lottare per uscire da labirintiche torri, così come l’anima lotta per uscire dalla prigione del corpo, in una lotta perenne fra spirito e materia.
La straordinaria presentazione dell’artista della Professoressa Beatrice Buscaroli termina così:
“Sergi Barnils ha scelto la pittura in un periodo storico in cui la tendenza artistica generale è ripiegata su se stessa, non solo incapace di comunicare, ma soprattutto di spiegare e spiegarsi. Oggi molti dei linguaggi dell’arte hanno bisogno delle parole per definire il proprio senso o i propri obiettivi, quasi che immagini, simboli o segni, usurati o traditi, non possano più ambire ad una loro esistenza.
Barnils si presta all’inversione di questa tendenza nel modo migliore, proponendo la sua lingua personale, la sua grammatica semplice (nella lettura) e complessa (nella costruzione), il suo codice assoluto e privato, la sua voglia di vivere e di far vivere tutto questo nelle sue opere, la sua felicità.
Prendere o lasciare. Una scelta facile.
(Da secoli la “leggenda dell’artista” narra le storie di pittori che scelsero di dipingere nonostante la volontà contraria dei genitori, da Giotto a Cézanne.
Sergi Barnils ricevette da suo padre una cassetta di colori, ad olio, un cavalletto e varie tele come regalo di Natale. Qualche volta la leggenda sbaglia, grazie a Dio).”
Attualmente Sergi Barnils vive e lavora a Barcellona. Molto apprezzate dalla critica e dal pubblico internazionale, le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive, oltre che in Spagna, in Austria, in Germania e in Italia dove è presente dal 1995.
Nel 1996 ha vinto il Premio Internazionale di pittura a Tossa de Mar (Girona). Nel 2002 ha esposto, con mostre personali, a Vienna, al Palazzo Racani Arroni di Spoleto (La morada inmutable, a cura di M. Corgnati) a Cervia .
Sue opere sono conservate nei musei di Girona, Barcellona, Praga, Spoleto, Instanbul e Logroño.
29
settembre 2006
Sergi Barnils – Nuvia Abillada
Dal 29 settembre al 30 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
ANGELA MEMOLA GRAFIQUE ART GALLERY
Bologna, Via Ferrarese, 57, (Bologna)
Bologna, Via Ferrarese, 57, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 9.30 - 13.00 /16,00 -19,30
Sabato 9,30-13,00 e 16,00-20,00
Chiuso lunedì mattina e giovedì pomeriggio
Vernissage
29 Settembre 2006, ore 18.30 nella Direzione Generale di Ina Assitalia in Galleria Notai
Autore



