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Silenziose complicità
La mostra presenta opere di artisti appartenenti a formazione, generazioni e linguaggi visivi diversi, accomunati da questo progetto artistico-culturale capace di evocare quell’insieme di corrispondenze che si possono instaurare tra capolavori della storia dell’arte e opere di artisti contemporanei
Comunicato stampa
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Mercoledì 15 dicembre alle ore 18.30 avrà luogo – nell’ambito della stagione artistica 2010/2011, promossa e organizzata dal Centro per l’arte contemporanea Open Space di Catanzaro e con il contributo delle Cattedre di Pittura e Tecniche e tecnologie della pittura dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro – l’inaugurazione della mostra d’arte contemporanea “Silenziose complicità”, curata da Angela Sanna.
La mostra presenta opere di: Caterina Arcuri, Giulio De Mitri, Alfredo Maiorino, Umberto Manzo, artisti appartenenti a formazione, generazioni e linguaggi visivi diversi, accomunati da questo significativo progetto artistico-culturale “capace di evocare – come afferma la curatrice nella presentazione in catalogo – quell’insieme di corrispondenze che si possono instaurare tra capolavori indiscussi della storia dell’arte e opere di artisti contemporanei. In questa prospettiva che intende superare ogni forma di dialettica tra antico e moderno si tenta di seguire quel filo rosso che attraversa opere d’arte di epoche tra loro lontane rivelando il ritorno ciclico dei grandi temi che da millenni affascinano l’artista. Nella lunga epopea della storia dell’arte, in tempi antichi come in anni recenti, la tradizione ha trovato nelle varie forme di sperimentazione un terreno fertile di rinnovamento. Così, in quella linea genealogica ideale che dalle riproduzioni romane dell’arte greca giunge ai citazionismi del secolo scorso fino alle soluzioni attuali, i confronti e le affinità tra opere cronologicamente distanti possono suscitare innumerevoli pensieri e quesiti la cui soluzione, lungi dall’essere definitiva, dovrà sempre modellarsi sulle istanze delle più diverse generazioni.
Una dimensione ultrasensibile la ritroviamo nell’opera fotografica di Caterina Arcuri che cristallizza in un frammento, tra realtà e trascendenza una diretta assonanza col capolavoro di Caravaggio “La morte della vergine”. Giulio De Mitri ripropone in chiave bidimensionale e tecnologica, con i suoi tecno-light-box, un particolare della famosa scultura di Antonio Canova “Venere e Adone”, umanizzandola e sublimando il mito in chiave di purezza e di raffinatezza formale. Alfredo Maiorino, con simmetria lineare e geometrica instaura con il capolavoro di Piero della Francesca “Il battesimo di Cristo” il dialogo-confronto tra passato e presente. Umberto Manzo, tra bellezza e classicità incontra, con assonanza compositiva, un’opera emblematica di Leonardo da Vinci, “L’uomo vitruviano”.
La mostra presenta opere di: Caterina Arcuri, Giulio De Mitri, Alfredo Maiorino, Umberto Manzo, artisti appartenenti a formazione, generazioni e linguaggi visivi diversi, accomunati da questo significativo progetto artistico-culturale “capace di evocare – come afferma la curatrice nella presentazione in catalogo – quell’insieme di corrispondenze che si possono instaurare tra capolavori indiscussi della storia dell’arte e opere di artisti contemporanei. In questa prospettiva che intende superare ogni forma di dialettica tra antico e moderno si tenta di seguire quel filo rosso che attraversa opere d’arte di epoche tra loro lontane rivelando il ritorno ciclico dei grandi temi che da millenni affascinano l’artista. Nella lunga epopea della storia dell’arte, in tempi antichi come in anni recenti, la tradizione ha trovato nelle varie forme di sperimentazione un terreno fertile di rinnovamento. Così, in quella linea genealogica ideale che dalle riproduzioni romane dell’arte greca giunge ai citazionismi del secolo scorso fino alle soluzioni attuali, i confronti e le affinità tra opere cronologicamente distanti possono suscitare innumerevoli pensieri e quesiti la cui soluzione, lungi dall’essere definitiva, dovrà sempre modellarsi sulle istanze delle più diverse generazioni.
Una dimensione ultrasensibile la ritroviamo nell’opera fotografica di Caterina Arcuri che cristallizza in un frammento, tra realtà e trascendenza una diretta assonanza col capolavoro di Caravaggio “La morte della vergine”. Giulio De Mitri ripropone in chiave bidimensionale e tecnologica, con i suoi tecno-light-box, un particolare della famosa scultura di Antonio Canova “Venere e Adone”, umanizzandola e sublimando il mito in chiave di purezza e di raffinatezza formale. Alfredo Maiorino, con simmetria lineare e geometrica instaura con il capolavoro di Piero della Francesca “Il battesimo di Cristo” il dialogo-confronto tra passato e presente. Umberto Manzo, tra bellezza e classicità incontra, con assonanza compositiva, un’opera emblematica di Leonardo da Vinci, “L’uomo vitruviano”.
15
dicembre 2010
Silenziose complicità
Dal 15 dicembre 2010 al 12 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA OPEN SPACE
Catanzaro, Via Romagna, 55, (Catanzaro)
Catanzaro, Via Romagna, 55, (Catanzaro)
Orario di apertura
Martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 17.00 alle 20.00 e per appuntamento
Vernissage
15 Dicembre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore