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Silvia Cini. Avant que Nature meure
Giovedì 20 maggio alle ore 19.00 la Casa degli Artisti ospita la presentazione del libro Silvia Cini. Avant que nature meure (2025), edito da Quodlibet, con una conversazione tra l’artista Silvia Cini e Alessandra Pioselli, curatrice del volume.
Comunicato stampa
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Giovedì 20 maggio alle ore 19.00 la Casa degli Artisti ospita la presentazione del libro Silvia Cini. Avant que nature meure (2025), edito da Quodlibet, con una conversazione tra l’artista Silvia Cini e Alessandra Pioselli, curatrice del volume.
Il libro offre riflessioni sul pluriennale lavoro di ricerca e mappatura delle orchidee spontanee che crescono nelle aree metropolitane, sviluppato da Silvia Cini intrecciando pratica artistica e ricerca botanica, e che ha costituito il centro generativo del progetto Avant que nature meure, tra i vincitori della XI edizione dell’Italian Council.
Marciapiedi, aiuole sparti traffico, parcheggi, fermate della metropolitana, spazi interstiziali di flora sinantropica, luoghi di confine tra incuria e iper-antropizzazione, bordi non addomesticati della città, sono il campo di ricerca dell’artista Silvia Cini; zone, talvolta di degrado, che costudiscono la biodiversità e con essa la metafora silenziosa della convivenza.
“Per anni ho cercato nella vastità del superorganismo urbano, olobionte interconnesso tra più sistemi interdipendenti, microscopiche orchidee spontanee, non solo per la loro straordinaria bellezza, ma soprattutto per il messaggio insito nel loro modo di esistere, il rapporto di simbiosi con le ife dei funghi, alle quali donano nutrienti che queste non potrebbero sintetizzare e dalle quali ricevono enzimi che permettono lo sviluppo del seme e della pianta, una forma di muto appoggio: sono perché donano e ricevono.
La loro tutela è centrale quanto l’atto di portare questo invisibile ai nostri occhi distratti dal fare quotidiano: nascono per questo le mie piccole sculture segnasfalcio, processi galvanoplastici di orchidee, prototipi per segnali da porre nei luoghi di fioritura. Non solo opere in sé, ma azioni affinché si possa tutelare quella parte di natura resistente.
Cambiare le tempistiche di sfalcio è una chiave di svolta per preservare non solo le specie vegetali, ma con loro una catena che parte dagli impollinatori ed arriva al miglioramento della temperatura”.
Silvia Cini è artista e docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove insegna Didattica della multimedialità. Dalla fine degli anni Novanta pone come centro della propria pratica artistica l’ecosistema, prendendone in analisi specifici elementi e compiendo una trasposizione simbolica nei rapporti interpersonali e sociali.
Nel suo svolgersi attraverso mostre, talk, workshop, azioni e performance, il progetto Avant que nature meure si è svolto con la collaborazioni di Hungarian Garden Heritage Foundation ed ELTE Botanical Garden (Budapest), Careof (Milano), MAMbo (Bologna), PAV Parco Arte Vivente (Torino), Kunstraum München - En Plein Air (Monaco), Istituto di Cultura Italiana a Budapest, Istituto di Cultura Italiana a Monaco, portando avanti una riflessione ecocentrica che ha coinvolto botanici, studiosi dell’ambiente e antropologi, artisti, storici dell’arte, urbanisti, curatori, in un dialogo scandito dai diversi approcci disciplinari delle environmental humanities.
Curato da Alessandra Pioselli, il volume annovera i contributi di Carla Subrizi (prof.ssa di Storia dell’Arte Contemporanea alla Sapienza Università di Roma e Presidente della Fondazione Baruchello), Michele Cerruti But (urbanista, docente al Politecnico di Torino e Coordinatore Accademico di Accademia Unidee – Fondazione Pistoletto), Carlo Fratarcangeli (phd in Biologia Evoluzionistica ed Ecologia, collaboratore tecnico presso l’Orto Botanico di Sapienza Università di Roma), Riccardo Venturi (docente di Teoria e Storia dell’Arte all’Università Pantheon Sorbonne di Parigi).
Il libro offre riflessioni sul pluriennale lavoro di ricerca e mappatura delle orchidee spontanee che crescono nelle aree metropolitane, sviluppato da Silvia Cini intrecciando pratica artistica e ricerca botanica, e che ha costituito il centro generativo del progetto Avant que nature meure, tra i vincitori della XI edizione dell’Italian Council.
Marciapiedi, aiuole sparti traffico, parcheggi, fermate della metropolitana, spazi interstiziali di flora sinantropica, luoghi di confine tra incuria e iper-antropizzazione, bordi non addomesticati della città, sono il campo di ricerca dell’artista Silvia Cini; zone, talvolta di degrado, che costudiscono la biodiversità e con essa la metafora silenziosa della convivenza.
“Per anni ho cercato nella vastità del superorganismo urbano, olobionte interconnesso tra più sistemi interdipendenti, microscopiche orchidee spontanee, non solo per la loro straordinaria bellezza, ma soprattutto per il messaggio insito nel loro modo di esistere, il rapporto di simbiosi con le ife dei funghi, alle quali donano nutrienti che queste non potrebbero sintetizzare e dalle quali ricevono enzimi che permettono lo sviluppo del seme e della pianta, una forma di muto appoggio: sono perché donano e ricevono.
La loro tutela è centrale quanto l’atto di portare questo invisibile ai nostri occhi distratti dal fare quotidiano: nascono per questo le mie piccole sculture segnasfalcio, processi galvanoplastici di orchidee, prototipi per segnali da porre nei luoghi di fioritura. Non solo opere in sé, ma azioni affinché si possa tutelare quella parte di natura resistente.
Cambiare le tempistiche di sfalcio è una chiave di svolta per preservare non solo le specie vegetali, ma con loro una catena che parte dagli impollinatori ed arriva al miglioramento della temperatura”.
Silvia Cini è artista e docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove insegna Didattica della multimedialità. Dalla fine degli anni Novanta pone come centro della propria pratica artistica l’ecosistema, prendendone in analisi specifici elementi e compiendo una trasposizione simbolica nei rapporti interpersonali e sociali.
Nel suo svolgersi attraverso mostre, talk, workshop, azioni e performance, il progetto Avant que nature meure si è svolto con la collaborazioni di Hungarian Garden Heritage Foundation ed ELTE Botanical Garden (Budapest), Careof (Milano), MAMbo (Bologna), PAV Parco Arte Vivente (Torino), Kunstraum München - En Plein Air (Monaco), Istituto di Cultura Italiana a Budapest, Istituto di Cultura Italiana a Monaco, portando avanti una riflessione ecocentrica che ha coinvolto botanici, studiosi dell’ambiente e antropologi, artisti, storici dell’arte, urbanisti, curatori, in un dialogo scandito dai diversi approcci disciplinari delle environmental humanities.
Curato da Alessandra Pioselli, il volume annovera i contributi di Carla Subrizi (prof.ssa di Storia dell’Arte Contemporanea alla Sapienza Università di Roma e Presidente della Fondazione Baruchello), Michele Cerruti But (urbanista, docente al Politecnico di Torino e Coordinatore Accademico di Accademia Unidee – Fondazione Pistoletto), Carlo Fratarcangeli (phd in Biologia Evoluzionistica ed Ecologia, collaboratore tecnico presso l’Orto Botanico di Sapienza Università di Roma), Riccardo Venturi (docente di Teoria e Storia dell’Arte all’Università Pantheon Sorbonne di Parigi).
29
maggio 2025
Silvia Cini. Avant que Nature meure
29 maggio 2025
arte contemporanea
Location
CASA DEGLI ARTISTI
Milano, Via Nicola D'apulia, 12, (Milano)
Milano, Via Nicola D'apulia, 12, (Milano)
Orario di apertura
19.00 - 20.30
Vernissage
29 Maggio 2025, 19.00
Sito web
Autore
Curatore




