Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Silvia Negrini – Apnea
La mostra “Silvia Negrini. Apnea” si terrà dal 23 marzo al 25 maggio 2025 presso il nostro museo. Curata da Veronica Zanardi e Rossella Farinotti, la mostra esplora la ricerca artistica di Silvia Negrini, il cui linguaggio pittorico si muove tra figurazione essenziale e astrazione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo Butti | Contemporanea inaugura il suo secondo anno di attività, dopo l’apertura della nuova sede, con un progetto espositivo curato dalla Conservatrice Veronica Zanardi e con testo critico di Rossella Farinotti, pubblicato nel quarto catalogo de “I quaderni del Butti”
“Ci sono degli immaginari che appaiono impossibili da tradurre in qualcosa di visibile, di tangibile”. Scrive Rossella Farinotti. “Bisogna essere bravi per farlo. Silvia Negrini, nel suo studio, descrivendo alcuni dettagli, passando da un dipinto all’altro, indica una superficie dai toni scuri. L’opera è composta da due sezioni ben definite, nette, alla sua maniera di dipingere, privilegiando poche gamme cromatiche e la flatness (greenberghiana) tipica del cartoon d’animazione, ma raffinato e densissimo. Le chiedo se la porzione più bassa rappresenta il mare, seppur di un colore scuro. E se, in qualche modo, il taglio sovrastante riprende un cielo, un orizzonte. Si tratta di un’immagine ripresa dall’Odissea, spiega l’artista. “Il mare color del vino”, recita una delle traduzioni del romanzo epico. È proprio un mare colore come il vino, come ho fatto a non pensarci subito.”
La pittura di Silvia Negrini si colloca in un territorio di confine, dove il linguaggio figurativo si riduce all’essenziale, sfiorando la dimensione dell’astrazione. Le sue opere presentano ambienti geometricamente costruiti, paesaggi ordinati, interni essenziali e strutture architettoniche rigorose, nei quali la presenza umana è completamente assente. Eppure, non si tratta di luoghi anonimi o alienanti, bensì di spazi densi di significato, sospesi in un silenzio carico di tensione e possibilità. La straordinaria sintesi formale resa attraverso superfici uniformi, trattate con smalti e colori piatti, restituiscono un’immagine depurata, dove ogni linea e ogni rapporto spaziale rispondono a una logica precisa. Nonostante l’apparente freddezza esecutiva, le composizioni non risultano sterili né distaccate. Al contrario, la loro meticolosa costruzione genera un’inaspettata carica evocativa, stimolando nello spettatore una percezione attiva dello spazio. Le architetture dipinte sembrano attendere un evento, un accadimento che non si manifesta mai. Questo senso di attesa, unito alla pulizia assoluta della rappresentazione, richiama l’atmosfera sospesa della pittura metafisica, pur senza condividerne la dimensione simbolica o narrativa. La ricerca di Negrini si inserisce nel solco della pittura analitica, intesa come indagine sulle strutture linguistiche della rappresentazione; il suo lavoro non cerca di restituire una realtà oggettiva, ma piuttosto di esplorare il modo in cui lo spazio e le forme vengono percepite e organizzate sulla superficie pittorica.
Silvia Negrini nasce a Sondrio, nel 1982
Studia Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma nel 2007. Dal 2020 al 2024 insegna al Liceo Artistico Statale di Brera di Milano; dal 2019 al 2024 è docente di Anatomia Artistica presso la Scuola del Nudo e degli Artefici dell’Accademia di Belle Arti di Brera e, nel 2022, di Tecniche Pittoriche all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2024 è destinataria della cattedra di Tecniche per la Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia dove tutt’oggi lavora.
“Ci sono degli immaginari che appaiono impossibili da tradurre in qualcosa di visibile, di tangibile”. Scrive Rossella Farinotti. “Bisogna essere bravi per farlo. Silvia Negrini, nel suo studio, descrivendo alcuni dettagli, passando da un dipinto all’altro, indica una superficie dai toni scuri. L’opera è composta da due sezioni ben definite, nette, alla sua maniera di dipingere, privilegiando poche gamme cromatiche e la flatness (greenberghiana) tipica del cartoon d’animazione, ma raffinato e densissimo. Le chiedo se la porzione più bassa rappresenta il mare, seppur di un colore scuro. E se, in qualche modo, il taglio sovrastante riprende un cielo, un orizzonte. Si tratta di un’immagine ripresa dall’Odissea, spiega l’artista. “Il mare color del vino”, recita una delle traduzioni del romanzo epico. È proprio un mare colore come il vino, come ho fatto a non pensarci subito.”
La pittura di Silvia Negrini si colloca in un territorio di confine, dove il linguaggio figurativo si riduce all’essenziale, sfiorando la dimensione dell’astrazione. Le sue opere presentano ambienti geometricamente costruiti, paesaggi ordinati, interni essenziali e strutture architettoniche rigorose, nei quali la presenza umana è completamente assente. Eppure, non si tratta di luoghi anonimi o alienanti, bensì di spazi densi di significato, sospesi in un silenzio carico di tensione e possibilità. La straordinaria sintesi formale resa attraverso superfici uniformi, trattate con smalti e colori piatti, restituiscono un’immagine depurata, dove ogni linea e ogni rapporto spaziale rispondono a una logica precisa. Nonostante l’apparente freddezza esecutiva, le composizioni non risultano sterili né distaccate. Al contrario, la loro meticolosa costruzione genera un’inaspettata carica evocativa, stimolando nello spettatore una percezione attiva dello spazio. Le architetture dipinte sembrano attendere un evento, un accadimento che non si manifesta mai. Questo senso di attesa, unito alla pulizia assoluta della rappresentazione, richiama l’atmosfera sospesa della pittura metafisica, pur senza condividerne la dimensione simbolica o narrativa. La ricerca di Negrini si inserisce nel solco della pittura analitica, intesa come indagine sulle strutture linguistiche della rappresentazione; il suo lavoro non cerca di restituire una realtà oggettiva, ma piuttosto di esplorare il modo in cui lo spazio e le forme vengono percepite e organizzate sulla superficie pittorica.
Silvia Negrini nasce a Sondrio, nel 1982
Studia Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma nel 2007. Dal 2020 al 2024 insegna al Liceo Artistico Statale di Brera di Milano; dal 2019 al 2024 è docente di Anatomia Artistica presso la Scuola del Nudo e degli Artefici dell’Accademia di Belle Arti di Brera e, nel 2022, di Tecniche Pittoriche all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2024 è destinataria della cattedra di Tecniche per la Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia dove tutt’oggi lavora.
23
marzo 2025
Silvia Negrini – Apnea
Dal 23 marzo al 25 maggio 2025
arte contemporanea
Location
Museo Butti | Contemporanea
Viggiù, Viale Varese, 4, (VA)
Viggiù, Viale Varese, 4, (VA)
Orario di apertura
Da Martedì a Sabato ore 14.30 - 18.30
Domenica 14.00 - 18.00
Vernissage
23 Marzo 2025, 11.00
Autore
Curatore
Autore testo critico




