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Smoke & Mirrors. Divismo e il mito del sé
Nell’era digitale e dei social, tutti si percepiscono come celebrità sotto i riflettori. La mostra espone ritratti fotografici di grandi icone Hollywoodiane, invitando a riflettere sul fascino del divismo e sulle modalità ingannevoli con cui si costruisce la propria identità.
Comunicato stampa
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Smoke and Mirrors (letteralmente fumo e specchi) è una frase idiomatica inglese che indica qualcosa di ingannevole e illusorio, volto a confondere, manipolare e distogliere l’attenzione dalla verità, proprio come fanno i maghi con i giochi di prestigio.
Filtri, make-up, chirurgia estetica, Photoshop, intelligenza artificiale e social sono i trucchi oggi a nostra disposizione, il fumo negli occhi che dà a noi stessi e agli altri il miraggio di essere degni di nota, di avere un ruolo, una voce e le potenzialità per ascendere all’olimpo delle celebrità, magari come influencer, al pari delle grandi star di Hollywood. Con fotocamere, post e stories creiamo spazi virtuali come palcoscenici fittizi per stare sotto i riflettori e credere di essere protagonisti di vite che pensiamo essere nostre, ma mode e condizionamenti culturali ci inducono a diventare solo attori improvvisati che interpretano sceneggiature mediocri, tutte identiche e scritte da altri. In un tempo in cui si esiste solo per approvazione, i follower e i like ci fanno sentire capiti, amati, idolatrati, mentre intanto gli algoritmi nutrono insicurezze e fame di attenzione, creando per noi personali universi di specchi dove troviamo conferme alle nostre credenze e andiamo sempre d’accordo con noi stessi.
Ma da cosa nasce il desiderio di sentirsi dei divi? Guerre, crisi economiche, fake news, teorie del complotto e politici che distorcono la verità ci fanno sentire confusi, persi e bisognosi di aggrapparci a miti terreni. Il fenomeno del divismo si affermerebbe, infatti, proprio in concomitanza della caduta degli idoli politici e religiosi. Se la realtà non offre certezze, lo sguardo viene rivolto verso nuovi numi, ma quando l’assenza di riferimenti è abissale, come accade nel nostro presente, l’unica risposta sembra essere l’incanto del proprio riflesso. È il mito del sé.
Quindi oggi che cosa è davvero autentico? Se i riflettori sono rivolti verso ognuno di noi e tutti sono divi, chi lo è davvero?
La mostra Smoke & Mirrors esplora questi interrogativi partendo dalle icone di Hollywood che hanno incarnato il concetto di celebrità per generazioni e che continuano ad influenzare il nostro immaginario. Le fotografie esposte in mostra sono scatti pubblicitari d’epoca, distribuiti nelle sale cinematografiche americane per promuovere i film interpretati dagli attori ritratti, veri e propri simboli di un’epoca dorata dello spettacolo. Attraverso queste immagini, l’esposizione invita a riflettere sul fascino delle apparenze, sul divismo e sulla costruzione della propria identità in un mondo di fumo e specchi.
Filtri, make-up, chirurgia estetica, Photoshop, intelligenza artificiale e social sono i trucchi oggi a nostra disposizione, il fumo negli occhi che dà a noi stessi e agli altri il miraggio di essere degni di nota, di avere un ruolo, una voce e le potenzialità per ascendere all’olimpo delle celebrità, magari come influencer, al pari delle grandi star di Hollywood. Con fotocamere, post e stories creiamo spazi virtuali come palcoscenici fittizi per stare sotto i riflettori e credere di essere protagonisti di vite che pensiamo essere nostre, ma mode e condizionamenti culturali ci inducono a diventare solo attori improvvisati che interpretano sceneggiature mediocri, tutte identiche e scritte da altri. In un tempo in cui si esiste solo per approvazione, i follower e i like ci fanno sentire capiti, amati, idolatrati, mentre intanto gli algoritmi nutrono insicurezze e fame di attenzione, creando per noi personali universi di specchi dove troviamo conferme alle nostre credenze e andiamo sempre d’accordo con noi stessi.
Ma da cosa nasce il desiderio di sentirsi dei divi? Guerre, crisi economiche, fake news, teorie del complotto e politici che distorcono la verità ci fanno sentire confusi, persi e bisognosi di aggrapparci a miti terreni. Il fenomeno del divismo si affermerebbe, infatti, proprio in concomitanza della caduta degli idoli politici e religiosi. Se la realtà non offre certezze, lo sguardo viene rivolto verso nuovi numi, ma quando l’assenza di riferimenti è abissale, come accade nel nostro presente, l’unica risposta sembra essere l’incanto del proprio riflesso. È il mito del sé.
Quindi oggi che cosa è davvero autentico? Se i riflettori sono rivolti verso ognuno di noi e tutti sono divi, chi lo è davvero?
La mostra Smoke & Mirrors esplora questi interrogativi partendo dalle icone di Hollywood che hanno incarnato il concetto di celebrità per generazioni e che continuano ad influenzare il nostro immaginario. Le fotografie esposte in mostra sono scatti pubblicitari d’epoca, distribuiti nelle sale cinematografiche americane per promuovere i film interpretati dagli attori ritratti, veri e propri simboli di un’epoca dorata dello spettacolo. Attraverso queste immagini, l’esposizione invita a riflettere sul fascino delle apparenze, sul divismo e sulla costruzione della propria identità in un mondo di fumo e specchi.
11
aprile 2025
Smoke & Mirrors. Divismo e il mito del sé
Dall'undici aprile al 03 maggio 2025
fotografia
Location
Galleria Leòn
Bologna, Via Galliera, 42A, (BO)
Bologna, Via Galliera, 42A, (BO)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-12.30 e 16-19-30
Vernissage
11 Aprile 2025, Ore 18.30 con esperienza immersiva creata esclusivamente per la serata inaugurale
Sito web
Autore
Curatore




