Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Sol LeWitt
Per la sua quarta personale alla Galleria Massimo Minini, le precedenti sono del 1982, del 1988 e del 1992, LeWitt espone alcune sculture in vetroresina dipinta, dai colori brillanti e vivaci, e un gruppo di gouaches.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Personalità emersa nei primi anni sessanta, Sol LeWitt è considerato tra i maggiori esponenti del Minimalismo e dell’Arte concettuale ed è conosciuto soprattutto per i grandi Wall Drawings, disegni e dipinti su parete, e per le sculture dalla forma geometrica.
Per la sua quarta personale alla Galleria Massimo Minini, le precedenti sono del 1982, del 1988 e del 1992, LeWitt espone alcune sculture in vetroresina dipinta, dai colori brillanti e vivaci, e un gruppo di gouaches. Le sculture, Splotches, sono caratterizzate da un’apparente morbidezza della forma e dal taglio irregolare, il cui profilo ha un movimento curvilineo e ondulatorio. Questa tipologia di opere, iniziata negli ultimi anni novanta, si differenzia dalle strutture degli anni precedenti per l’utilizzo di una ricca tavolozza cromatica – verde, giallo, rosso, blu, nero – a dispetto della neutralità minimale del bianco usato in passato. L’uso del colore in realtà risale ai primi anni settanta con i Wall Drawings e successivamente con le gouaches, opere su carta che per certi versi nascono dai primi, ma che hanno subito in seguito un proprio sviluppo organico. Sono gli unici lavori eseguiti direttamente dall’artista, composti da linee continue non rettilinee che s’intrecciano in un groviglio di colori.
“Ci sono sempre molte idee che non vengono realizzate, ma sono importanti perché portano ad altre idee che possono essere invece realizzate. Ho sempre sostenuto che nel mio lavoro esiste un doppio centro: l’idea e il risultato dell’idea sono simbiotici ed è impossibile separarli. Non ho mai pensato che se la cosa esisteva solo come idea, fosse un’idea completa. Ho sempre creduto che il ciclo dovesse essere completo per essere un’opera d’arte.” (Andrew Wilson, ‘Intervista a Sol LeWitt’, Art Monthly, marzo 1993)
Per la sua quarta personale alla Galleria Massimo Minini, le precedenti sono del 1982, del 1988 e del 1992, LeWitt espone alcune sculture in vetroresina dipinta, dai colori brillanti e vivaci, e un gruppo di gouaches. Le sculture, Splotches, sono caratterizzate da un’apparente morbidezza della forma e dal taglio irregolare, il cui profilo ha un movimento curvilineo e ondulatorio. Questa tipologia di opere, iniziata negli ultimi anni novanta, si differenzia dalle strutture degli anni precedenti per l’utilizzo di una ricca tavolozza cromatica – verde, giallo, rosso, blu, nero – a dispetto della neutralità minimale del bianco usato in passato. L’uso del colore in realtà risale ai primi anni settanta con i Wall Drawings e successivamente con le gouaches, opere su carta che per certi versi nascono dai primi, ma che hanno subito in seguito un proprio sviluppo organico. Sono gli unici lavori eseguiti direttamente dall’artista, composti da linee continue non rettilinee che s’intrecciano in un groviglio di colori.
“Ci sono sempre molte idee che non vengono realizzate, ma sono importanti perché portano ad altre idee che possono essere invece realizzate. Ho sempre sostenuto che nel mio lavoro esiste un doppio centro: l’idea e il risultato dell’idea sono simbiotici ed è impossibile separarli. Non ho mai pensato che se la cosa esisteva solo come idea, fosse un’idea completa. Ho sempre creduto che il ciclo dovesse essere completo per essere un’opera d’arte.” (Andrew Wilson, ‘Intervista a Sol LeWitt’, Art Monthly, marzo 1993)
19
marzo 2005
Sol LeWitt
Dal 19 marzo al 21 maggio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA MASSIMO MININI
Brescia, Via Luigi Apollonio, 68, (Brescia)
Brescia, Via Luigi Apollonio, 68, (Brescia)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.30; sabato dalle 15.30 alle 19.30
Vernissage
19 Marzo 2005, ore 18
Autore




