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Soltanto un quadro al massimo – Mimmo Jodice / Andreas Gursky
l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo inaugura l’undicesima edizione del ciclo espositivo Soltanto un quadro al massimo con i due artisti Mimmo Jodice e Andreas Gursky.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mercoledì, 23 settembre 2009, l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo
inaugura l’undicesima edizione del ciclo espositivo Soltanto un quadro al
massimo con i due artisti Mimmo Jodice e Andreas Gursky.
La nota rassegna, ideata dal curatore Ludovico Pratesi e dal Direttore
dell’Accademia Tedesca, Dr. Joachim Blüher, mette a confronto ad ogni
edizione un’opera di un artista italiano con una di un artista tedesco. Gli
artisti che finora si sono contrapposti sono: Enzo Cucchi e Georg Baselitz
(2003), Jannis Kounellis e Jörg Immendorff (2004), Emilio Vedova e Markus
Lüpertz (2004), Marisa Merz e Rebecca Horn (2005), Domenico Bianchi e Sean
Scully (2005), Mario Merz e Wolfgang Laib (2006), Michelangelo Pistoletto e
Rosemarie Trockel (2007), Grazia Toderi e Tobias Rehberger (2008), Vanessa
Beecroft e Wolfgang Tillmans (2008), nonché Paola Pivi e Jonathan Meese.
In occasione dell’undicesima edizione di Soltanto un quadro al massimo
saranno esposte due grandi fotografie: Mimmo Jodice espone Trittico Eolie
(2001) e Andreas Gursky presenta il lavoro Gelsenkirchen (1991).
Mimmo Jodice è nato nel 1934 a Napoli, dove tuttora vive e lavora. Frequenta
gli ambienti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e dopo prime esperienze
con la pittura e la scultura alla fine degli anni Cinquanta si avvicina alla
fotografia. Le sue produzioni degli anni Sessanta orientate verso la
sperimentazione e la manomissione delle tecniche tradizionali della
fotografia vedono l’influenza dell’informale e delle avanguardie, specie il
Cubismo e il Surrealismo. Nel 1967 espone per la prima volta il suo lavoro
alla Libreria La Mandragola a Napoli. Dal 1968 al 1985 collabora con il
gallerista Lucio Amelio ed entra in contatto e lavora con artisti come Andy
Warhol, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Sol LeWitt, Joseph Beuys,
Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Jannis Kounellis, Alberto Burri e Gino
De Dominicis. Negli anni a seguire si dedica alla fotografia di paesaggi,
città e sculture antiche, che fotografa tutte rigorosamente in bianco e
nero.
Mimmo Jodice ha esposto in importanti gallerie e musei in Italia e
all’estero come al Philadelphia Museum of Art (1995), alla Maison Européenne
de la Photographie a Parigi (1997), al Palazzo Ducale di Mantova (1998), al
Kunstmuseum di Düsseldorf (1998), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di
Roma (2000), nella Cappella Palatina di Castel Nuovo a Napoli (2000), al
Castello di Rivoli a Torino (2000), alla Galleria Lia Rumma (2001), alla
Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (2001), al MART
Museo di Arte Moderna e Contemporanea a Rovereto (2004), al Museum of
Contemporary Art a Shangai (2006), al Palazzo Reale a Milano (2006) e al
Museo Capodimonte a Napoli (2008). I suoi lavori fanno parte di importanti
collezioni tra cui della Aperture Foundation a New York, del Philadelphia
Museum of Art e del Museum of Modern Art di San Francisco.
Andreas Gursky è nato nel 1955 a Lipsia e dagli anni Ottanta vive e lavora a
Düsseldorf. È allievo dei fotografi Bernd e Hilla Becher alla Kunstakademie
a Düsseldorf, i quali contribuirono all’instaurarsi di una nuova forma di
oggettività nella fotografia. Da loro si allontana però precocemente,
adottando la fotografia a colori e di grande formato. A partire dal 1992
comincia ad elaborare digitalmente le sue fotografie in cui l’aspetto
compositivo è sempre accuratamente studiato. Gursky rappresenta, nella loro
evidenza, paesaggi urbani e umani, scene d’insieme nelle quali il
piccolissimo e il grandissimo risultano visibili con identica nettezza. Allo
stesso modo, malgrado il suo senso acuto del dettaglio, egli elude ogni
intento aneddotico. Nelle sue foto l’appiattimento dei piani induce nello
spettatore una sensazione di esclusione. Gursky stabilisce così una
distanza, rendendo impossibile ogni partecipazione.
Andreas Gursky ha esposto in sedi istituzionali e private in tutto il mondo,
fra cui al P.S.1 a New York (1989), al Künstlerhaus di Stoccarda (1991),
alla Kunsthalle di Zurigo (1993), alla Tate Gallery a Liverpool (1995), al
Kunstmuseum di Wolfsburg (1998), al Fotomuseum di Winterthur (1998), alla
Kunsthalle di Düsseldorf (1998), alla Serpentine Gallery di Londra (1999),
al Castello di Rivoli a Torino (1999), al MOMA di New York (2001), alla
Galleria Lia Rumma (Napoli 1992 e Milano 2001), al Centro de Arte Reina
Sofia a Madrid (2001), al San Francisco Museum of Modern Art (2003),
all’Istanbul Museum of Modern Art (2007), al Museum für Gegenwartskunst di
Basilea (2007), alla Galleria Monica Sprüth Philomene Magers a Londra
(2007), al Museum für Moderne Kunst a Francoforte sul Meno (2008) e al
Moderna Museet a Stoccolma (2009).
inaugura l’undicesima edizione del ciclo espositivo Soltanto un quadro al
massimo con i due artisti Mimmo Jodice e Andreas Gursky.
La nota rassegna, ideata dal curatore Ludovico Pratesi e dal Direttore
dell’Accademia Tedesca, Dr. Joachim Blüher, mette a confronto ad ogni
edizione un’opera di un artista italiano con una di un artista tedesco. Gli
artisti che finora si sono contrapposti sono: Enzo Cucchi e Georg Baselitz
(2003), Jannis Kounellis e Jörg Immendorff (2004), Emilio Vedova e Markus
Lüpertz (2004), Marisa Merz e Rebecca Horn (2005), Domenico Bianchi e Sean
Scully (2005), Mario Merz e Wolfgang Laib (2006), Michelangelo Pistoletto e
Rosemarie Trockel (2007), Grazia Toderi e Tobias Rehberger (2008), Vanessa
Beecroft e Wolfgang Tillmans (2008), nonché Paola Pivi e Jonathan Meese.
In occasione dell’undicesima edizione di Soltanto un quadro al massimo
saranno esposte due grandi fotografie: Mimmo Jodice espone Trittico Eolie
(2001) e Andreas Gursky presenta il lavoro Gelsenkirchen (1991).
Mimmo Jodice è nato nel 1934 a Napoli, dove tuttora vive e lavora. Frequenta
gli ambienti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e dopo prime esperienze
con la pittura e la scultura alla fine degli anni Cinquanta si avvicina alla
fotografia. Le sue produzioni degli anni Sessanta orientate verso la
sperimentazione e la manomissione delle tecniche tradizionali della
fotografia vedono l’influenza dell’informale e delle avanguardie, specie il
Cubismo e il Surrealismo. Nel 1967 espone per la prima volta il suo lavoro
alla Libreria La Mandragola a Napoli. Dal 1968 al 1985 collabora con il
gallerista Lucio Amelio ed entra in contatto e lavora con artisti come Andy
Warhol, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Sol LeWitt, Joseph Beuys,
Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Jannis Kounellis, Alberto Burri e Gino
De Dominicis. Negli anni a seguire si dedica alla fotografia di paesaggi,
città e sculture antiche, che fotografa tutte rigorosamente in bianco e
nero.
Mimmo Jodice ha esposto in importanti gallerie e musei in Italia e
all’estero come al Philadelphia Museum of Art (1995), alla Maison Européenne
de la Photographie a Parigi (1997), al Palazzo Ducale di Mantova (1998), al
Kunstmuseum di Düsseldorf (1998), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di
Roma (2000), nella Cappella Palatina di Castel Nuovo a Napoli (2000), al
Castello di Rivoli a Torino (2000), alla Galleria Lia Rumma (2001), alla
Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (2001), al MART
Museo di Arte Moderna e Contemporanea a Rovereto (2004), al Museum of
Contemporary Art a Shangai (2006), al Palazzo Reale a Milano (2006) e al
Museo Capodimonte a Napoli (2008). I suoi lavori fanno parte di importanti
collezioni tra cui della Aperture Foundation a New York, del Philadelphia
Museum of Art e del Museum of Modern Art di San Francisco.
Andreas Gursky è nato nel 1955 a Lipsia e dagli anni Ottanta vive e lavora a
Düsseldorf. È allievo dei fotografi Bernd e Hilla Becher alla Kunstakademie
a Düsseldorf, i quali contribuirono all’instaurarsi di una nuova forma di
oggettività nella fotografia. Da loro si allontana però precocemente,
adottando la fotografia a colori e di grande formato. A partire dal 1992
comincia ad elaborare digitalmente le sue fotografie in cui l’aspetto
compositivo è sempre accuratamente studiato. Gursky rappresenta, nella loro
evidenza, paesaggi urbani e umani, scene d’insieme nelle quali il
piccolissimo e il grandissimo risultano visibili con identica nettezza. Allo
stesso modo, malgrado il suo senso acuto del dettaglio, egli elude ogni
intento aneddotico. Nelle sue foto l’appiattimento dei piani induce nello
spettatore una sensazione di esclusione. Gursky stabilisce così una
distanza, rendendo impossibile ogni partecipazione.
Andreas Gursky ha esposto in sedi istituzionali e private in tutto il mondo,
fra cui al P.S.1 a New York (1989), al Künstlerhaus di Stoccarda (1991),
alla Kunsthalle di Zurigo (1993), alla Tate Gallery a Liverpool (1995), al
Kunstmuseum di Wolfsburg (1998), al Fotomuseum di Winterthur (1998), alla
Kunsthalle di Düsseldorf (1998), alla Serpentine Gallery di Londra (1999),
al Castello di Rivoli a Torino (1999), al MOMA di New York (2001), alla
Galleria Lia Rumma (Napoli 1992 e Milano 2001), al Centro de Arte Reina
Sofia a Madrid (2001), al San Francisco Museum of Modern Art (2003),
all’Istanbul Museum of Modern Art (2007), al Museum für Gegenwartskunst di
Basilea (2007), alla Galleria Monica Sprüth Philomene Magers a Londra
(2007), al Museum für Moderne Kunst a Francoforte sul Meno (2008) e al
Moderna Museet a Stoccolma (2009).
23
settembre 2009
Soltanto un quadro al massimo – Mimmo Jodice / Andreas Gursky
Dal 23 settembre al 23 ottobre 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
VILLA MASSIMO – ACCADEMIA TEDESCA
Roma, Largo Di Villa Massimo, 1-2, (Roma)
Roma, Largo Di Villa Massimo, 1-2, (Roma)
Orario di apertura
lun.-giov. ore 9.00-13.00 e 14.00-17.00, ven. ore
9.00-13.00
Vernissage
23 Settembre 2009, ore 19.30
Autore
Curatore