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Sonia Andreani
Immagini che mostrano sperimentazioni grafiche e pittoriche sul corpo femminile, sculture in gesso
Comunicato stampa
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Nata nel 1974 a Caorso, in provincia di Piacenza, Sonia Andreani frequenta il corso di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara ed alterna con successo all’attività di scultrice quella di fotografa come testimonia la mostra dal titolo Arturo tenutasi a Carrara nel maggio 2003, esposizione di ritratti “deformati” di amici, parenti ed animali a simulare ed esorcizzare gli effetti di possibili out-of-control della centrale atomica che sorge proprio nel suo paese natale (“Arturo” è il nomignolo con cui gli abitanti di Caorso chiamano la vicina struttura nucleare).
I lavori che l’artista espone all’officina move bar rappresentano le esperienze degli ultimi anni. Immagini che mostrano sperimentazioni grafiche e pittoriche sul corpo femminile, sculture in gesso in cui alcuni modelli illustri della tradizione figurativa occidentale vengono al tempo stesso omaggiati e traditi da interventi netti di fratture, nature morte gelide che richiamano le granulosità degli oggetti di Morandi.
Proprio la sospesa dualità tra tradizione e innovazione sembra essere il tratto peculiare che percorre il lavoro estetico di Sonia Andreani, dove l’oggetto principale di riflessione, il corpo femminile, se da un lato riconduce a precedenti noti (i nudi di Ingres e Man Ray, ma anche i polittici e le Madonne del latte del Trecento) rivela nuovi spunti di ricerca nell’applicazione di veli grafici come ricami che trasfigurano le forme. Una delle attività tradizionali delle donne di un tempo, quasi un emblema della clausura, il ricamo, diventa ora simbolo di emancipazione anche nel campo dell’arte.
Dal febbraio del 2005 Sonia Andreani fa parte con Chiara Parodi e Francesca Toti, di Womanhouse, gruppo che nasce dall’esigenza di uno scambio creativo su nuove tendenze estetiche sotto l’ala di Omar Galliani.
I lavori che l’artista espone all’officina move bar rappresentano le esperienze degli ultimi anni. Immagini che mostrano sperimentazioni grafiche e pittoriche sul corpo femminile, sculture in gesso in cui alcuni modelli illustri della tradizione figurativa occidentale vengono al tempo stesso omaggiati e traditi da interventi netti di fratture, nature morte gelide che richiamano le granulosità degli oggetti di Morandi.
Proprio la sospesa dualità tra tradizione e innovazione sembra essere il tratto peculiare che percorre il lavoro estetico di Sonia Andreani, dove l’oggetto principale di riflessione, il corpo femminile, se da un lato riconduce a precedenti noti (i nudi di Ingres e Man Ray, ma anche i polittici e le Madonne del latte del Trecento) rivela nuovi spunti di ricerca nell’applicazione di veli grafici come ricami che trasfigurano le forme. Una delle attività tradizionali delle donne di un tempo, quasi un emblema della clausura, il ricamo, diventa ora simbolo di emancipazione anche nel campo dell’arte.
Dal febbraio del 2005 Sonia Andreani fa parte con Chiara Parodi e Francesca Toti, di Womanhouse, gruppo che nasce dall’esigenza di uno scambio creativo su nuove tendenze estetiche sotto l’ala di Omar Galliani.
09
aprile 2005
Sonia Andreani
Dal 09 al 21 aprile 2005
arte contemporanea
Location
OFFICINA MOVE BAR
Firenze, Il Prato, 58R, (Firenze)
Firenze, Il Prato, 58R, (Firenze)
Vernissage
9 Aprile 2005, ore 19,30
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