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Sopravvivere alla bomba atomica
A 80 anni dal 6 agosto 1945 una trentina di pannelli provenienti dal Giappone, nella versione italiana, sono esposti per raccontare quanto la bomba atomica ha fatto nelle città di Hiroshima e Nagasaki. I pannelli nascono dalla volontà dell’organizzazione Nihon Hidankyo Premio Nobel per la Pace 2024
Comunicato stampa
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Una trentina di pannelli provenienti dal Giappone, nella versione italiana, per raccontare quanto la bomba atomica ha fatto nelle città di Hiroshima e Nagasaki, per creare memoria, per far sì che non succeda più.
A 80 anni dal 6 agosto 1945 è questo l’intento della mostra Sopravvivere alla bomba atomica allestita presso l’Agorà della Scuola d’Arte Fantoni, nella storica sede di via A. Maj 35, dal 18 novembre al 3 dicembre.
La mostra si rivolge a studenti, docenti, personale della scuola ma anche al pubblico cittadino ed è visitabile su prenotazione all’indirizzo segreteria@scuolafantoni.it. L’esposizione è ad ingresso libero.
Già allestita presso il Meeting di Rimini 2025, la mostra giunge ora alla Scuola d’Arte Fantoni per una nuova tappa italiana.
I pannelli nascono dalla volontà dell’organizzazione Nihon Hidankyo che unisce i superstiti delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki e i loro parenti. In Giappone li chiamano Hibakusha: letteralmente, “persone colpite dall’esplosione”.
Nihon Hidankyo, attraverso una serie di azioni educative e culturali, si impegna in tutto il mondo per far sì che quanto accaduto non si ripeta più. All’organizzazione è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace 2024 proprio per la concretezza con cui ha incontrano quotidianamente scuole, istituzioni, governi, con un impegno basato sulla memoria e sulla speranza
Tra i promotori anche Wakako Saito docente di cultura italiana e Nagoya, ma anche attiva come docente all’Università Cattolica di Milano, che fin dal 1987 è amica del Meeting di Rimini, grazie al rapporto del suo maestro buddista e Don Luigi Giussani.
Proprio presso il Meeting la mostra è stata accompagnata da diverse testimonianze tra le quali quella del superstite Toshiyuki Mimaki (oggi vicepresidente di Hidankyo), all’epoca bimbo di 3 anni, che si è fatto portavoce delle vicende famigliari, personali e collettive legate alla devastazione atomica.
Le testimonianze sono ancora disponibili al link https://www.meetingrimini.org/eventi-totale/sopravvivere-alla-bomba-atomica-la-testimonianza-degli-hibakusha/
I pannelli in lingua italiana sono stati donati in duplice copia al nostro Paese: una copia è stata indirizzata a Napoli e l’altra a Milano.
La mostra ha una struttura narrativa e racconta del 6 agosto 1945 quando alle 8:15 del mattino una luce accecante squarciò il cielo di Hiroshima. Tre giorni dopo, anche Nagasaki fu colpita. Era l’inizio dell’era atomica.
Da qui la necessità di raccontare perché l’arma nucleare è ancora viva nel mondo come deterrente o come rischio in caso di incidente, perché è una realtà, non una teoria e la vera pace nasce dal perdono reciproco.
A 80 anni dal 6 agosto 1945 è questo l’intento della mostra Sopravvivere alla bomba atomica allestita presso l’Agorà della Scuola d’Arte Fantoni, nella storica sede di via A. Maj 35, dal 18 novembre al 3 dicembre.
La mostra si rivolge a studenti, docenti, personale della scuola ma anche al pubblico cittadino ed è visitabile su prenotazione all’indirizzo segreteria@scuolafantoni.it. L’esposizione è ad ingresso libero.
Già allestita presso il Meeting di Rimini 2025, la mostra giunge ora alla Scuola d’Arte Fantoni per una nuova tappa italiana.
I pannelli nascono dalla volontà dell’organizzazione Nihon Hidankyo che unisce i superstiti delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki e i loro parenti. In Giappone li chiamano Hibakusha: letteralmente, “persone colpite dall’esplosione”.
Nihon Hidankyo, attraverso una serie di azioni educative e culturali, si impegna in tutto il mondo per far sì che quanto accaduto non si ripeta più. All’organizzazione è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace 2024 proprio per la concretezza con cui ha incontrano quotidianamente scuole, istituzioni, governi, con un impegno basato sulla memoria e sulla speranza
Tra i promotori anche Wakako Saito docente di cultura italiana e Nagoya, ma anche attiva come docente all’Università Cattolica di Milano, che fin dal 1987 è amica del Meeting di Rimini, grazie al rapporto del suo maestro buddista e Don Luigi Giussani.
Proprio presso il Meeting la mostra è stata accompagnata da diverse testimonianze tra le quali quella del superstite Toshiyuki Mimaki (oggi vicepresidente di Hidankyo), all’epoca bimbo di 3 anni, che si è fatto portavoce delle vicende famigliari, personali e collettive legate alla devastazione atomica.
Le testimonianze sono ancora disponibili al link https://www.meetingrimini.org/eventi-totale/sopravvivere-alla-bomba-atomica-la-testimonianza-degli-hibakusha/
I pannelli in lingua italiana sono stati donati in duplice copia al nostro Paese: una copia è stata indirizzata a Napoli e l’altra a Milano.
La mostra ha una struttura narrativa e racconta del 6 agosto 1945 quando alle 8:15 del mattino una luce accecante squarciò il cielo di Hiroshima. Tre giorni dopo, anche Nagasaki fu colpita. Era l’inizio dell’era atomica.
Da qui la necessità di raccontare perché l’arma nucleare è ancora viva nel mondo come deterrente o come rischio in caso di incidente, perché è una realtà, non una teoria e la vera pace nasce dal perdono reciproco.
18
novembre 2025
Sopravvivere alla bomba atomica
Dal 18 novembre al 03 dicembre 2025
altro
Location
SCUOLA D’ARTE ANDREA FANTONI
Bergamo, Via Angelo Maj, 35, (BG)
Bergamo, Via Angelo Maj, 35, (BG)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 9.30-13 e 14-17
prenotazione obbligatoria a segreteria@scuolafantoni.it
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