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SPAZIO FORMA MATERIA
SPAZIO, FORMA, MATERIA.BUENOS AIRES, CAGLIARI, MILANO, SANTIAGO DEL CILE
La ricerca sulle arti visive tridimensionali di un gruppo di artisti e artiste di differente provenienza geografica, formazione, esperienze, dialoga con gli spazi comuni del THotel, modulandoli temporaneamente
Comunicato stampa
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SPAZIO, FORMA, MATERIA
BUENOS AIRES, CAGLIARI, MILANO, SANTIAGO DEL CILE
La ricerca sulle arti visive tridimensionali di un gruppo di artisti e artiste di differente provenienza geografica, formazione, esperienze, dialoga con gli spazi comuni del THotel, modulandoli temporaneamente in una nuova configurazione.
Attraverso le loro opere, Silvia Bellu, Andrea Forges Davanzati, Viviana Fernandez Nicola, Paulina Herrera Letelier, Maria Grazia Medda e Matteo Pugliese si rapportano con le aree di transito del THotel, la hall e il dehor, che, secondo la definizione dell’antropologo Marc Augé, rientrano nella categoria dei non luoghi. Con la rilettura degli ambienti, si instaura anche una nuova relazione tra le opere, il pubblico e gli spazi.
La surmodernità del tempo, evoluzione del postmodernismo, è un altro elemento con il quale gli artisti e le artiste si trovano a interagire, nell’ambito di uno spazio non comunemente identitario, in cui le persone solitamente si incrociano ma senza entrare in una relazione permanente o per lasciare tracce di stratificazioni.
Grazie all’interazione con le opere d’arte, invece, le aree comuni dell’hotel si trasformano da non luoghi in luoghi fortemente connotati dai singoli percorsi di ricerca di Silvia Bellu, Andrea Forges Davanzati, Viviana Fernandez Nicola, Paulina Herrera Letelier, Maria Grazia Medda, Matteo Pugliese, che invitano a plasmare nuove connessioni.
Gli artisti e le artiste provano a sovvertire il senso di un transito, attraverso opere rappresentative del loro percorso artistico, fortemente connotato e identitario, a partire dall’uso di differenti materiali come il bronzo, il metallo, il legno, il vetro, la carta, il cemento, la fibra, attraverso tecniche di lavorazione che spesso portano la materia alla massima espressione delle sue intrinseche proprietà o la forzano verso esiti inaspettati.
Silvia Bellu (Cagliari, 1984) vive e lavora a Milano. Si è formata all’Accademia di Belle Arti di Brera, in Arti Visive e Teoria e Pratica della Terapeutica Artistica e all’Università degli Studi di Milano, dove si è laureata in Scienze dei Beni Culturali. Ha seguito corsi di teatro e perfezionamento in danza contemporanea. Le sue opere si concentrano sull’esplorazione del corpo e la sua metamorfosi. All’interno del suo lavoro si possono scorgere richiami al mondo teatrale e performativo al quale appartiene. Bellu predilige tecniche multimateriche, da quelle tradizionali a quelle più sperimentali, come il cuoio, cemento, fili di lana e corde. In Cemento, memorie dal sotto (Brescia, 2022), ha spinto la materia oltre l'immaginabile, fino a cucire il cemento. Il suo percorso artistico è connotato dalla continua metamorfosi di forme, fili che continuano ad annodarsi, corpi che non conoscono limiti nell’aspetto, tra l’ibrido e il deforme, sculture che nascono e si fondono con il corpo, in completa simbiosi con esso, dai vuoti ai pieni, anatomici e interiori. Ha partecipato a mostre collettive e bipersonali, tra queste per la 32° edizione di Miniartextil a Como, (Ex Chiesa di San Pietro in Atrio) a Dicembre 2023 per la Bulgarian Triennal of Mini Textile a Sofia (Sofia Press Gallery), e a maggio 2024 al Museo del Tessile di Busto Arsizio per M(A)Y FIBER.
Andrea Forges Davanzati (Milano, 1963) vive e lavora tra Milano e Cagliari. Ha sviluppato i suoi primi studi con Bruno Munari, Carlo Mo, Kengiro Azuma e Giancarlo Marchese. La sua ricerca si concentra in particolar modo sulla scultura in acciaio inossidabile, attraverso la quale compie un’analisi delle strutture naturali, spesso in movimento, che si trasformano in sculture, sia di grande che di piccolo formato. Forges Davanzati è fondatore di Castia Art, associazione di artisti finalizzata alla realizzazione di interventi in contesti urbani, dalla land art e alle installazioni, nata con lo scopo di educare all'arte attraverso laboratori e performance.
Lo studio sul mito di Dedalo e Icaro, in collaborazione con Aldo Tanchis, ha prodotto una grande mostra di sculture e poesie visive a Villa Asquer, alla periferia di Cagliari. La collaborazione con il teatro come scenografo ha generato lo spettacolo di restituzione storica Sa manifattura.
Come direttore creativo e responsabile delle realizzazioni, ha realizzato il progetto Amica, ambiente mobilità e inclusione per Cagliari, in linea con i 17 punti della sostenibilità europea 2050 topeople. L’opera esposta al THotel è realizzata in collaborazione con Aldo Tanchis, che ha scritto i versi.
Viviana Fernandez Nicola (1960) nasce in Argentina, dove vive e lavora, con lunghi soggiorni tra l’Italia e la Svizzera.
Si forma alla Scuola Nazionale di Belle Arti “Prilidiano Pueyrredón” di Buenos Aires, dove è stata allieva degli scultori Enrique Valderrey, Riccardo Gianetti, Antonio Pujia e del ceramista Leo Tavella. Ha lavorato come docente di scultura alle Accademie di Belle Arti “Regina Pacis” e “Beato Angelico” di Buenos Aires.
Si è aggiudicata il primo Premio di Scultura del XX Salone Annuale di Ceramica Artistica in Argentina. Dal 2013 al 2017 ha esposto le sue opere alla manifestazione Puertas abiertas nel quartiere di San Isidro di Buenos Aires.
In Italia ha tenuto laboratori di ceramica per ipovedenti e non vedenti.
Ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui Segni Elementari ad Alberobello (2022), in occasione del venticinquesimo anno di intitolazione del sito UNESCO e Woman Empowerment (2024) all’Hotel Italia di Cagliari.
Ha presentato le personali Tempo di carta (2023), allo Spazio (In)Visibile di Cagliari e Quasi corpi (2025) alla galleria Il Cornetto Acustico, sempre nel capoluogo.
Paulina Herrera Letelier (Santiago del Cile, 1978) architetta e designer, vive e lavora in Sardegna. Dal 2014 si è concentrata sulla progettazione di oggetti in collaborazione con diverse aziende e artigiani locali e ha esperienza nel campo dell'ospitalità, del residenziale e degli spazi pubblici.
Grazie al suo approccio eclettico al mondo del design e alla sua mentalità multidisciplinare, la sua ricerca si concentra sulla relazione dinamica tra lo spazio e le persone che lo abitano. La sua proposta è quindi quella di progettare oggetti e luoghi emozionali che combinino funzione e dinamica attraverso forme contemporanee. La sua pratica è dedicata alla scoperta di aspetti inesplorati del paesaggio e della cultura mediterranea, esprimendone la natura grezza attraverso spazi e oggetti accoglienti. L'obiettivo della sua pratica è valorizzare questi elementi attraverso la creazione di tali oggetti e metterli in comunicazione all'interno di un contesto più ampio. Ha esposto in mostre personali e collettive e partecipato alle principali manifestazioni internazionali di arte e design.
Maria Grazia Medda (Decimomannu, 1945) inizia la sua carriera artistica negli anni Settanta. Frequenta corsi di incisione a Cagliari e completa la sua formazione artistica all’Accademia di Belle Arti di Perugia. Nel corso della sua lunga carriera, si è cimentata con tecniche tradizionali come la pittura a olio e la scultura in marmo, per passare, in un secondo momento, alla sperimentazione con materiali di recupero, dedicandosi prevalentemente alla Fiber Art, associata spesso a esperienze come performer e land artist.
Negli anni Ottanta entra a far parte del gruppo Plexus International Storage e partecipa alle edizioni di Art-Coopera. Artista impegnata, affronta tematiche di forte impegno sociale, come la salvaguardia dell’ambiente o la lotta contro la violenza, l’abuso e l’ingiustizia, in particolare contro le donne.
Ha esposto in Italia e all’estero, con personali e collettive. Nel 1999 è l’ideatrice e curatrice di Arte: Evento, Creazione, a Pula (Ca), un evento con installazioni, musica, teatro, recital, video proiezioni e performing art.
Ha soggiornato a lungo in America Latina, soprattutto in Argentina, dove ha collaborato con lo scultore Rafael Martin.
Nel 2016 espone i suoi Texidos in un'ampia personale al Castello di San Michele a Cagliari.
Matteo Pugliese è nato a Milano nel 1969, dove attualmente vive e lavora.
Nel 1978 la sua famiglia si trasferisce in Sardegna, dove Matteo trascorre i successivi dodici anni. Consegue la maturità classica, parallelamente agli studi sviluppa un forte amore per il disegno e la scultura senza ricevere alcuna istruzione formale. Si trasferisce a Milano, dove nel 1995 consegue la laurea in Lettere Moderne all'Università degli Studi Statale di Milano con una tesi sulla critica d'arte.
Incoraggiato da amici, nel 2001 organizza e finanzia la sua prima mostra personale affittando uno spazio espositivo privato nel centro di Milano. Meno di un anno dopo tiene la sua prima mostra non autoprodotta in una galleria di Brera, a Milano, e dopo pochi mesi tiene una personale a Bruxelles.
Oggi le sue opere sono esposte in modo permanente in gallerie italiane e nelle principali città del mondo: New York, Roma, Hong Kong, Londra, Anversa, Lugano e sono state esposte in alcune delle più importanti fiere d'arte italiane e internazionali come Hong Kong Art Fair (Hong Kong), ArtFirst (Bologna), Arco (Madrid), Fiac (Parigi).
Negli ultimi anni i suoi pezzi sono stati venduti con notevole successo presso alcune delle più prestigiose case d'asta di belle arti del mondo (Christie's, Sotheby's, Bonham's e Dorotheum). Nel 2025 si è tenuta l’antologica Nelle tue mani, a Palazzo Merulana, Roma, a cura di Carmen Sabbatini.
BUENOS AIRES, CAGLIARI, MILANO, SANTIAGO DEL CILE
La ricerca sulle arti visive tridimensionali di un gruppo di artisti e artiste di differente provenienza geografica, formazione, esperienze, dialoga con gli spazi comuni del THotel, modulandoli temporaneamente in una nuova configurazione.
Attraverso le loro opere, Silvia Bellu, Andrea Forges Davanzati, Viviana Fernandez Nicola, Paulina Herrera Letelier, Maria Grazia Medda e Matteo Pugliese si rapportano con le aree di transito del THotel, la hall e il dehor, che, secondo la definizione dell’antropologo Marc Augé, rientrano nella categoria dei non luoghi. Con la rilettura degli ambienti, si instaura anche una nuova relazione tra le opere, il pubblico e gli spazi.
La surmodernità del tempo, evoluzione del postmodernismo, è un altro elemento con il quale gli artisti e le artiste si trovano a interagire, nell’ambito di uno spazio non comunemente identitario, in cui le persone solitamente si incrociano ma senza entrare in una relazione permanente o per lasciare tracce di stratificazioni.
Grazie all’interazione con le opere d’arte, invece, le aree comuni dell’hotel si trasformano da non luoghi in luoghi fortemente connotati dai singoli percorsi di ricerca di Silvia Bellu, Andrea Forges Davanzati, Viviana Fernandez Nicola, Paulina Herrera Letelier, Maria Grazia Medda, Matteo Pugliese, che invitano a plasmare nuove connessioni.
Gli artisti e le artiste provano a sovvertire il senso di un transito, attraverso opere rappresentative del loro percorso artistico, fortemente connotato e identitario, a partire dall’uso di differenti materiali come il bronzo, il metallo, il legno, il vetro, la carta, il cemento, la fibra, attraverso tecniche di lavorazione che spesso portano la materia alla massima espressione delle sue intrinseche proprietà o la forzano verso esiti inaspettati.
Silvia Bellu (Cagliari, 1984) vive e lavora a Milano. Si è formata all’Accademia di Belle Arti di Brera, in Arti Visive e Teoria e Pratica della Terapeutica Artistica e all’Università degli Studi di Milano, dove si è laureata in Scienze dei Beni Culturali. Ha seguito corsi di teatro e perfezionamento in danza contemporanea. Le sue opere si concentrano sull’esplorazione del corpo e la sua metamorfosi. All’interno del suo lavoro si possono scorgere richiami al mondo teatrale e performativo al quale appartiene. Bellu predilige tecniche multimateriche, da quelle tradizionali a quelle più sperimentali, come il cuoio, cemento, fili di lana e corde. In Cemento, memorie dal sotto (Brescia, 2022), ha spinto la materia oltre l'immaginabile, fino a cucire il cemento. Il suo percorso artistico è connotato dalla continua metamorfosi di forme, fili che continuano ad annodarsi, corpi che non conoscono limiti nell’aspetto, tra l’ibrido e il deforme, sculture che nascono e si fondono con il corpo, in completa simbiosi con esso, dai vuoti ai pieni, anatomici e interiori. Ha partecipato a mostre collettive e bipersonali, tra queste per la 32° edizione di Miniartextil a Como, (Ex Chiesa di San Pietro in Atrio) a Dicembre 2023 per la Bulgarian Triennal of Mini Textile a Sofia (Sofia Press Gallery), e a maggio 2024 al Museo del Tessile di Busto Arsizio per M(A)Y FIBER.
Andrea Forges Davanzati (Milano, 1963) vive e lavora tra Milano e Cagliari. Ha sviluppato i suoi primi studi con Bruno Munari, Carlo Mo, Kengiro Azuma e Giancarlo Marchese. La sua ricerca si concentra in particolar modo sulla scultura in acciaio inossidabile, attraverso la quale compie un’analisi delle strutture naturali, spesso in movimento, che si trasformano in sculture, sia di grande che di piccolo formato. Forges Davanzati è fondatore di Castia Art, associazione di artisti finalizzata alla realizzazione di interventi in contesti urbani, dalla land art e alle installazioni, nata con lo scopo di educare all'arte attraverso laboratori e performance.
Lo studio sul mito di Dedalo e Icaro, in collaborazione con Aldo Tanchis, ha prodotto una grande mostra di sculture e poesie visive a Villa Asquer, alla periferia di Cagliari. La collaborazione con il teatro come scenografo ha generato lo spettacolo di restituzione storica Sa manifattura.
Come direttore creativo e responsabile delle realizzazioni, ha realizzato il progetto Amica, ambiente mobilità e inclusione per Cagliari, in linea con i 17 punti della sostenibilità europea 2050 topeople. L’opera esposta al THotel è realizzata in collaborazione con Aldo Tanchis, che ha scritto i versi.
Viviana Fernandez Nicola (1960) nasce in Argentina, dove vive e lavora, con lunghi soggiorni tra l’Italia e la Svizzera.
Si forma alla Scuola Nazionale di Belle Arti “Prilidiano Pueyrredón” di Buenos Aires, dove è stata allieva degli scultori Enrique Valderrey, Riccardo Gianetti, Antonio Pujia e del ceramista Leo Tavella. Ha lavorato come docente di scultura alle Accademie di Belle Arti “Regina Pacis” e “Beato Angelico” di Buenos Aires.
Si è aggiudicata il primo Premio di Scultura del XX Salone Annuale di Ceramica Artistica in Argentina. Dal 2013 al 2017 ha esposto le sue opere alla manifestazione Puertas abiertas nel quartiere di San Isidro di Buenos Aires.
In Italia ha tenuto laboratori di ceramica per ipovedenti e non vedenti.
Ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui Segni Elementari ad Alberobello (2022), in occasione del venticinquesimo anno di intitolazione del sito UNESCO e Woman Empowerment (2024) all’Hotel Italia di Cagliari.
Ha presentato le personali Tempo di carta (2023), allo Spazio (In)Visibile di Cagliari e Quasi corpi (2025) alla galleria Il Cornetto Acustico, sempre nel capoluogo.
Paulina Herrera Letelier (Santiago del Cile, 1978) architetta e designer, vive e lavora in Sardegna. Dal 2014 si è concentrata sulla progettazione di oggetti in collaborazione con diverse aziende e artigiani locali e ha esperienza nel campo dell'ospitalità, del residenziale e degli spazi pubblici.
Grazie al suo approccio eclettico al mondo del design e alla sua mentalità multidisciplinare, la sua ricerca si concentra sulla relazione dinamica tra lo spazio e le persone che lo abitano. La sua proposta è quindi quella di progettare oggetti e luoghi emozionali che combinino funzione e dinamica attraverso forme contemporanee. La sua pratica è dedicata alla scoperta di aspetti inesplorati del paesaggio e della cultura mediterranea, esprimendone la natura grezza attraverso spazi e oggetti accoglienti. L'obiettivo della sua pratica è valorizzare questi elementi attraverso la creazione di tali oggetti e metterli in comunicazione all'interno di un contesto più ampio. Ha esposto in mostre personali e collettive e partecipato alle principali manifestazioni internazionali di arte e design.
Maria Grazia Medda (Decimomannu, 1945) inizia la sua carriera artistica negli anni Settanta. Frequenta corsi di incisione a Cagliari e completa la sua formazione artistica all’Accademia di Belle Arti di Perugia. Nel corso della sua lunga carriera, si è cimentata con tecniche tradizionali come la pittura a olio e la scultura in marmo, per passare, in un secondo momento, alla sperimentazione con materiali di recupero, dedicandosi prevalentemente alla Fiber Art, associata spesso a esperienze come performer e land artist.
Negli anni Ottanta entra a far parte del gruppo Plexus International Storage e partecipa alle edizioni di Art-Coopera. Artista impegnata, affronta tematiche di forte impegno sociale, come la salvaguardia dell’ambiente o la lotta contro la violenza, l’abuso e l’ingiustizia, in particolare contro le donne.
Ha esposto in Italia e all’estero, con personali e collettive. Nel 1999 è l’ideatrice e curatrice di Arte: Evento, Creazione, a Pula (Ca), un evento con installazioni, musica, teatro, recital, video proiezioni e performing art.
Ha soggiornato a lungo in America Latina, soprattutto in Argentina, dove ha collaborato con lo scultore Rafael Martin.
Nel 2016 espone i suoi Texidos in un'ampia personale al Castello di San Michele a Cagliari.
Matteo Pugliese è nato a Milano nel 1969, dove attualmente vive e lavora.
Nel 1978 la sua famiglia si trasferisce in Sardegna, dove Matteo trascorre i successivi dodici anni. Consegue la maturità classica, parallelamente agli studi sviluppa un forte amore per il disegno e la scultura senza ricevere alcuna istruzione formale. Si trasferisce a Milano, dove nel 1995 consegue la laurea in Lettere Moderne all'Università degli Studi Statale di Milano con una tesi sulla critica d'arte.
Incoraggiato da amici, nel 2001 organizza e finanzia la sua prima mostra personale affittando uno spazio espositivo privato nel centro di Milano. Meno di un anno dopo tiene la sua prima mostra non autoprodotta in una galleria di Brera, a Milano, e dopo pochi mesi tiene una personale a Bruxelles.
Oggi le sue opere sono esposte in modo permanente in gallerie italiane e nelle principali città del mondo: New York, Roma, Hong Kong, Londra, Anversa, Lugano e sono state esposte in alcune delle più importanti fiere d'arte italiane e internazionali come Hong Kong Art Fair (Hong Kong), ArtFirst (Bologna), Arco (Madrid), Fiac (Parigi).
Negli ultimi anni i suoi pezzi sono stati venduti con notevole successo presso alcune delle più prestigiose case d'asta di belle arti del mondo (Christie's, Sotheby's, Bonham's e Dorotheum). Nel 2025 si è tenuta l’antologica Nelle tue mani, a Palazzo Merulana, Roma, a cura di Carmen Sabbatini.
26
giugno 2025
SPAZIO FORMA MATERIA
Dal 26 giugno al 30 settembre 2025
arte contemporanea
Location
THOTEL
Cagliari, Via Dei Giudicati, (Cagliari)
Cagliari, Via Dei Giudicati, (Cagliari)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 9 - 20
Vernissage
26 Giugno 2025, 18:30
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Media partner
Produzione organizzazione




