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Stefano Cerio – Brenva
WIZARD LAB WIZARD LAB è lieta di presentare Brenva, la prima mostra personale di Stefano Cerio in galleria.
L’esposizione presenta un nuovo nucleo di opere appartenenti all’omonima serie, che indaga il progressivo e rapido arretramento del Brenva, un ghiacciaio del Monte Bianco.
Comunicato stampa
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WIZARD LAB WIZARD LAB è lieta di presentare Brenva, la prima mostra personale di Stefano Cerio in galleria.
L’esposizione presenta un nuovo nucleo di opere appartenenti all’omonima serie, che indaga il progressivo e rapido arretramento del Brenva, un ghiacciaio del Monte Bianco.
Dopo il progetto Aquila (2019–2021) - in cui l’artista aveva installato chiese, castelli e scivoli gonfiabili nel paesaggio circostante alla città terremotata dell’Aquila - Cerio torna a utilizzare elementi gonfiabili nella sua ricerca fotografica per stimolare una riflessione sulla crisi climatica e sui cambiamenti morfologici del pianeta causati dall’attività umana, concentrandosi in questo caso sul rapido ritiro di un ghiacciaio. Nella serie Brenva, l’artista documenta la trasformazione del ghiacciaio collocando un muro gonfiabile blu al centro di un territorio che ormai somiglia a un paesaggio lunare. Posizionato dove il ghiacciaio un tempo si arrestava, il muro gonfiabile evidenzia l’area della montagna oggi esposta a causa dello scioglimento dei ghiacci. Questo gesto diventa un segno chiaro dei limiti della percezione umana e dell’incapacità collettiva di immaginare il futuro.
Nel testo scritto per il volume Brenva recentemente pubblicato da Quodlibet, il critico Stefano Chiodi osserva: “Il ghiacciaio della Brenva è un corpo che non c’è più. La fotografia lo ricorda nella forma di una mancanza. Il segno tracciato nel suo vuoto – il gonfiabile blu o le sagome bianche – è una soglia: aperta non tanto verso ciò che è stato, ma verso ciò che resta della nostra capacità di ricordare, di testimoniare, di sentire.”
La mostra presenta una selezione di sei fotografie in grande e medio formato, due lavori retro-illuminati e un video.
La pratica artistica di Cerio, radicata in un approccio concettuale che attraversa fotografia, arte contemporanea e arte ambientale, mette in dialogo linguaggi artistici diversi per documentare e rendere visibili le profonde trasformazioni che stanno oggi rimodellando la Terra.
Stefano Cerio vive e lavora tra Roma, dove è nato nel 1962, e Parigi. Dal 2001 si dedica alla fotografia e al video di ricerca. Nel 2024 ha esposto al MAXXI nell’ambito di un progetto installativo con opere provenienti dalla collezione del museo, a cura dell’artista Alex Da Corte. Nel 2021 Cerio ha realizzato un’opera per la nuova sede del MAXXI a L’Aquila, seguita nel 2022 dalla pubblicazione del libro Aquila per Hatje Cantz. Nel 2019, l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ha presentato la sua serie Constructions instables. Nel 2018 il Museo Pignatelli di Napoli gli ha dedicato un’importante retrospettiva, mentre nel 2017 Hatje Cantz ha pubblicato il libro Night Games, che ha portato a una mostra personale a Camera a Torino. La sua serie del 2015 Chinese Fun, esposta per la prima volta nel 2013 presso Noire Contemporary Art a Torino, è stata pubblicata da Hatje Cantz e presentata presso la Fondazione VOLUME! a Roma. Nel 2014 ha esposto Cruise Ship al Mois de la Photo di Parigi. Nel 2012 ha presentato la serie Night Ski allo Studio Trisorio di Napoli, e nel 2011 WinterAquapark alla Fondazione Forma di Milano, accompagnata da una pubblicazione di Contrasto. Nello stesso anno ha mostrato il video Summer Aquapark al MAXXI di Roma. Nel 2010 Cerio ha tenuto due mostre presso la Galerie Italienne di Parigi e ha partecipato alla mostra collettiva O’Vero al Madre di Napoli. Nel 2005, la Città della Scienza di Napoli gli ha dedicato una personale intitolata Codice Multiplo.
Contatto:
Gabriela Galati
Co-Fondatrice | Directtrice
WIZARD LAB
Corso di Porta Ticinese, 87
20123, Milan
E: lab@wizardgallery.com
W: lab.wizardgallery.com
I: @wizard__lab
T: @wizard__lab
F: @WIZARDLAB.gallery
L’esposizione presenta un nuovo nucleo di opere appartenenti all’omonima serie, che indaga il progressivo e rapido arretramento del Brenva, un ghiacciaio del Monte Bianco.
Dopo il progetto Aquila (2019–2021) - in cui l’artista aveva installato chiese, castelli e scivoli gonfiabili nel paesaggio circostante alla città terremotata dell’Aquila - Cerio torna a utilizzare elementi gonfiabili nella sua ricerca fotografica per stimolare una riflessione sulla crisi climatica e sui cambiamenti morfologici del pianeta causati dall’attività umana, concentrandosi in questo caso sul rapido ritiro di un ghiacciaio. Nella serie Brenva, l’artista documenta la trasformazione del ghiacciaio collocando un muro gonfiabile blu al centro di un territorio che ormai somiglia a un paesaggio lunare. Posizionato dove il ghiacciaio un tempo si arrestava, il muro gonfiabile evidenzia l’area della montagna oggi esposta a causa dello scioglimento dei ghiacci. Questo gesto diventa un segno chiaro dei limiti della percezione umana e dell’incapacità collettiva di immaginare il futuro.
Nel testo scritto per il volume Brenva recentemente pubblicato da Quodlibet, il critico Stefano Chiodi osserva: “Il ghiacciaio della Brenva è un corpo che non c’è più. La fotografia lo ricorda nella forma di una mancanza. Il segno tracciato nel suo vuoto – il gonfiabile blu o le sagome bianche – è una soglia: aperta non tanto verso ciò che è stato, ma verso ciò che resta della nostra capacità di ricordare, di testimoniare, di sentire.”
La mostra presenta una selezione di sei fotografie in grande e medio formato, due lavori retro-illuminati e un video.
La pratica artistica di Cerio, radicata in un approccio concettuale che attraversa fotografia, arte contemporanea e arte ambientale, mette in dialogo linguaggi artistici diversi per documentare e rendere visibili le profonde trasformazioni che stanno oggi rimodellando la Terra.
Stefano Cerio vive e lavora tra Roma, dove è nato nel 1962, e Parigi. Dal 2001 si dedica alla fotografia e al video di ricerca. Nel 2024 ha esposto al MAXXI nell’ambito di un progetto installativo con opere provenienti dalla collezione del museo, a cura dell’artista Alex Da Corte. Nel 2021 Cerio ha realizzato un’opera per la nuova sede del MAXXI a L’Aquila, seguita nel 2022 dalla pubblicazione del libro Aquila per Hatje Cantz. Nel 2019, l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ha presentato la sua serie Constructions instables. Nel 2018 il Museo Pignatelli di Napoli gli ha dedicato un’importante retrospettiva, mentre nel 2017 Hatje Cantz ha pubblicato il libro Night Games, che ha portato a una mostra personale a Camera a Torino. La sua serie del 2015 Chinese Fun, esposta per la prima volta nel 2013 presso Noire Contemporary Art a Torino, è stata pubblicata da Hatje Cantz e presentata presso la Fondazione VOLUME! a Roma. Nel 2014 ha esposto Cruise Ship al Mois de la Photo di Parigi. Nel 2012 ha presentato la serie Night Ski allo Studio Trisorio di Napoli, e nel 2011 WinterAquapark alla Fondazione Forma di Milano, accompagnata da una pubblicazione di Contrasto. Nello stesso anno ha mostrato il video Summer Aquapark al MAXXI di Roma. Nel 2010 Cerio ha tenuto due mostre presso la Galerie Italienne di Parigi e ha partecipato alla mostra collettiva O’Vero al Madre di Napoli. Nel 2005, la Città della Scienza di Napoli gli ha dedicato una personale intitolata Codice Multiplo.
Contatto:
Gabriela Galati
Co-Fondatrice | Directtrice
WIZARD LAB
Corso di Porta Ticinese, 87
20123, Milan
E: lab@wizardgallery.com
W: lab.wizardgallery.com
I: @wizard__lab
T: @wizard__lab
F: @WIZARDLAB.gallery
08
ottobre 2025
Stefano Cerio – Brenva
Dall'otto ottobre al 14 novembre 2025
arte contemporanea
Location
WIZARD LAB
Milano, Corso di Porta Ticinese, 87, (MI)
Milano, Corso di Porta Ticinese, 87, (MI)
Orario di apertura
Lunedì-Venerdì, 15-19
Sito web
Editore
QUODLIBET
Autore
Autore testo critico





