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TÁVORA. Architetture, Paesaggi, Genealogie
TÁVORA. Architetture, Paesaggi, Genealogie
fino al 14 dicembre 2025
Mostra dedicata a Fernando Távora, importante esponente dell’architettura internazionale, ora per la prima volta studiato e celebrato in un museo nazionale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“TÁVORA. Architetture, Paesaggi, Genealogie”
Una mostra per riscoprire l’attualità dell’insegnamento di Fernando Távora
Villa del Bene in collaborazione con Politecnico di Milano - Polo di Mantova, Accademia Cignaroli, Direzione regionale Musei nazionali Veneto e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona, presenta l’esposizione dedicata al noto architetto portoghese.
Fernando Távora (1923–2005) è un importante esponente dell’architettura internazionale, ora per la prima volta studiato e celebrato in un museo nazionale. Figura chiave della cosiddetta “Scuola di Porto”, è maestro di due tra i più importanti architetti contemporanei, Álvaro Siza Vieira e Eduardo Souto de Moura, entrambi insigniti del Premio Pritzker.
Per celebrare il lascito culturale e pedagogico di Távora, numerose scuole di architettura, in Portogallo e all’estero, hanno promosso convegni, studi e pubblicazioni tra il 2023 e il primo semestre del 2024. Tuttavia, la diffusione internazionale della sua opera resta ancora limitata, con pochi materiali tradotti o resi accessibili al di fuori dell’ambito lusofono.
A partire da queste riflessioni nasce la mostra “TÁVORA. Architetture, Paesaggi, Genealogie”, a cura di Barbara Bogoni e Marco Cillis, e realizzata dal Polo di Mantova del Politecnico di Milano. Dal 24 ottobre, in collaborazione con Accademia Cignaroli di Verona, la Direzione Musei e la Soprintendenza, l’esposizione viene riproposta in Villa del Bene a Volargne (Verona), spazio espositivo inserito nel circuito dei Musei nazionali della regione Veneto sotto la direzione del Ministero della Cultura. L’iniziativa è frutto di un percorso di ricerca e didattica sviluppato all’interno del Laboratorio di Progettazione Architettonica III del Politecnico, che ha coinvolto docenti, ricercatori e studenti italiani e portoghesi nel ridisegno e ricostruzione attraverso modelli tridimensionali di architetture e paesaggi portoghesi.
La mostra si propone di offrire una rilettura contemporanea dell’opera di Távora, mettendone in luce l’approccio progettuale e il valore formativo e ponendo temi attualissimi in Italia. Un’architettura che si nutre di storia e paesaggio, che interpreta il dialogo tra modernità e tradizione, e che continua a fornire strumenti critici e progettuali alle nuove generazioni, comunicando la valenza pedagogica del suo “fare architettura da abitare”.
Esposta negli spazi storici del quattrocentesco complesso monumentale di Villa del Bene l’allestimento, interamente concepito con materiali riciclabili, presenta:
- 11 progetti emblematici dell’opera di Távora, tra i quali la Casa dei Ventiquattro a Porto e la Pousada di St. Marinha da Costa a Guimarães, considerati veri e propri punti di riferimento della cultura architettonica del Novecento. Altri meno noti al grande pubblico, come la Piazza 8 de Maio a Coimbra, rivelano la grande sensibilità dell’architetto portoghese nell’affrontare temi estremamente differenti che declinano il rapporto tra il nuovo e l’antico, l’articolazione tipologica, il disegno del paesaggio, la messa in valore dell’architettura popolare;
- una ricca selezione di fotografie che Alessandra Chemollo ha realizzato nell’arco di alcuni decenni sull’architettura di Távora, di Siza e di Souto de Moura, a costruire la relazione genealogica evocata nel titolo della mostra. Questi scatti sono parte del corpus iconografico prodotto dalla fotografa veneziana sui tre maestri lusitani, esposto per la prima volta nel 2003 alla Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro a Venezia, in concomitanza con il conferimento della laurea honoris causa da parte dello IUAV a Fernando Távora, alla presenza anche di Álvaro Siza e Eduardo Souto de Moura.
Attraverso queste opere, l’esposizione esplora i principali nuclei tematici del pensiero di Távora: la composizione architettonica, l’uso dei materiali, la relazione con il contesto storico e naturale, l’evoluzione dell’opera nel tempo. Ogni progetto è inserito nel proprio paesaggio fisico e culturale, testimoniando una visione dell’architettura come luogo da abitare e da comprendere, dove l’identità si costruisce nella continuità tra passato e presente.
Alla mostra si accompagna il volume “TÁVORA. Architetture, Paesaggi, Genealogie”, a cura di Barbara Bogoni e Marco Cillis, edito da Biblion (Milano), che raccoglie i materiali della mostra e include contributi critici di João Mendes Ribeiro, Gregorio Carboni Maestri, José António Bandeirinha, João Nunes, Teresa Andresen, Alessandra Chemollo e Francesco Cancelliere.
La mostra rimarrà aperta dal 24 ottobre al 14 dicembre 2025, visitabile ogni domenica pomeriggio, negli orari di apertura dalle 14 alle 18 (con visita guidata alla villa) o, su richiesta, in giorni e orari da concordare telefonando al 3792190186.
Una mostra per riscoprire l’attualità dell’insegnamento di Fernando Távora
Villa del Bene in collaborazione con Politecnico di Milano - Polo di Mantova, Accademia Cignaroli, Direzione regionale Musei nazionali Veneto e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona, presenta l’esposizione dedicata al noto architetto portoghese.
Fernando Távora (1923–2005) è un importante esponente dell’architettura internazionale, ora per la prima volta studiato e celebrato in un museo nazionale. Figura chiave della cosiddetta “Scuola di Porto”, è maestro di due tra i più importanti architetti contemporanei, Álvaro Siza Vieira e Eduardo Souto de Moura, entrambi insigniti del Premio Pritzker.
Per celebrare il lascito culturale e pedagogico di Távora, numerose scuole di architettura, in Portogallo e all’estero, hanno promosso convegni, studi e pubblicazioni tra il 2023 e il primo semestre del 2024. Tuttavia, la diffusione internazionale della sua opera resta ancora limitata, con pochi materiali tradotti o resi accessibili al di fuori dell’ambito lusofono.
A partire da queste riflessioni nasce la mostra “TÁVORA. Architetture, Paesaggi, Genealogie”, a cura di Barbara Bogoni e Marco Cillis, e realizzata dal Polo di Mantova del Politecnico di Milano. Dal 24 ottobre, in collaborazione con Accademia Cignaroli di Verona, la Direzione Musei e la Soprintendenza, l’esposizione viene riproposta in Villa del Bene a Volargne (Verona), spazio espositivo inserito nel circuito dei Musei nazionali della regione Veneto sotto la direzione del Ministero della Cultura. L’iniziativa è frutto di un percorso di ricerca e didattica sviluppato all’interno del Laboratorio di Progettazione Architettonica III del Politecnico, che ha coinvolto docenti, ricercatori e studenti italiani e portoghesi nel ridisegno e ricostruzione attraverso modelli tridimensionali di architetture e paesaggi portoghesi.
La mostra si propone di offrire una rilettura contemporanea dell’opera di Távora, mettendone in luce l’approccio progettuale e il valore formativo e ponendo temi attualissimi in Italia. Un’architettura che si nutre di storia e paesaggio, che interpreta il dialogo tra modernità e tradizione, e che continua a fornire strumenti critici e progettuali alle nuove generazioni, comunicando la valenza pedagogica del suo “fare architettura da abitare”.
Esposta negli spazi storici del quattrocentesco complesso monumentale di Villa del Bene l’allestimento, interamente concepito con materiali riciclabili, presenta:
- 11 progetti emblematici dell’opera di Távora, tra i quali la Casa dei Ventiquattro a Porto e la Pousada di St. Marinha da Costa a Guimarães, considerati veri e propri punti di riferimento della cultura architettonica del Novecento. Altri meno noti al grande pubblico, come la Piazza 8 de Maio a Coimbra, rivelano la grande sensibilità dell’architetto portoghese nell’affrontare temi estremamente differenti che declinano il rapporto tra il nuovo e l’antico, l’articolazione tipologica, il disegno del paesaggio, la messa in valore dell’architettura popolare;
- una ricca selezione di fotografie che Alessandra Chemollo ha realizzato nell’arco di alcuni decenni sull’architettura di Távora, di Siza e di Souto de Moura, a costruire la relazione genealogica evocata nel titolo della mostra. Questi scatti sono parte del corpus iconografico prodotto dalla fotografa veneziana sui tre maestri lusitani, esposto per la prima volta nel 2003 alla Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro a Venezia, in concomitanza con il conferimento della laurea honoris causa da parte dello IUAV a Fernando Távora, alla presenza anche di Álvaro Siza e Eduardo Souto de Moura.
Attraverso queste opere, l’esposizione esplora i principali nuclei tematici del pensiero di Távora: la composizione architettonica, l’uso dei materiali, la relazione con il contesto storico e naturale, l’evoluzione dell’opera nel tempo. Ogni progetto è inserito nel proprio paesaggio fisico e culturale, testimoniando una visione dell’architettura come luogo da abitare e da comprendere, dove l’identità si costruisce nella continuità tra passato e presente.
Alla mostra si accompagna il volume “TÁVORA. Architetture, Paesaggi, Genealogie”, a cura di Barbara Bogoni e Marco Cillis, edito da Biblion (Milano), che raccoglie i materiali della mostra e include contributi critici di João Mendes Ribeiro, Gregorio Carboni Maestri, José António Bandeirinha, João Nunes, Teresa Andresen, Alessandra Chemollo e Francesco Cancelliere.
La mostra rimarrà aperta dal 24 ottobre al 14 dicembre 2025, visitabile ogni domenica pomeriggio, negli orari di apertura dalle 14 alle 18 (con visita guidata alla villa) o, su richiesta, in giorni e orari da concordare telefonando al 3792190186.
24
ottobre 2025
TÁVORA. Architetture, Paesaggi, Genealogie
Dal 24 ottobre al 14 dicembre 2025
architettura
Location
Villa del Bene
Volargne, Via Villa del Bene, 116, (VR)
Volargne, Via Villa del Bene, 116, (VR)
Orario di apertura
domenica ore 14-18
Vernissage
24 Ottobre 2025, ore 18
Sito web
Autore
Curatore







